Hallelujah
Hallelujah
Ora Gwendolyn balla il minuetto alla perfezione. Dopo averla fatta
provare solo due volte! A volte ho la certezza di essere un genio.
Ridacchio soddisfatto di me stesso.
Non so come siamo finiti a parlare dal conte a Charlotte a le profezie.
Questa ragazza vuole sempre sapere e non si fida mai. Ed ha un
complesso d'inferiorità con la cugina.
Certo sotto ogni aspetto Charlotte era perfetta, però...
"Questo lo
posso dire, ma non posso dire che mi sono slogata una caviglia?" chiede
irritata Gwen. Meglio fermala prima che ricominci.
"Tieni le cuffie. Ripartiamo da capo.". Mi inchino
"Che cosa faccio se vengo invitata da qualcun'altro diverso da te?"
chiede titubante iniziado sbagliando la riverenza.
"Ti limiti a fare tutto allo stesso modo" rispondo prendendole la mano
e cominciando a volteggiare. "Ma nel XVIII secolo certe cose funzionano
in maniera piuttosto formale. Non si invita una ragazza sconosciuta
senza prima esserle stato presentato ufficialmente."
"A meno che lei faccia qualche gesto osceno con il ventaglio."
Gwen balla divinamente. Senza neanche pensare ai passi. "Tutte le volte
che inclinavo il ventaglio anche solo di un centimetro, a Giordano
veniva un esaurimento nervoso e Charlotte dondolava la testa come un
pechinese triste."
Alzo un sopracciglio. "Lei vuole solo aiutarti."
"Come no. E la terra è piatta." sbuffa. Che strana famiglia.
"Verrebbe da pensare che voi due non siete molto legate.". Ci separiamo
per volteggiare intorno ai partener invisibili. Pensavo che solo la mia
di famiglia fosse instabile e insopportabile. I Montrose mi han sempre
dato l'impressione invece di essere ben saldi e legati tra loro, fatta
eccezione per Lucy. Sbagliavo?
Torno a prenderle le mani.
"Secondo me, a parte mia zia Glenda, Lady Arisa (perché non
la chiamano nonna, cavolo!) e i nostri insegnanti, non c'è
nessuno a cui Charlotte stia simpatica."
"Non ci credo." ribatto.
"Ah, già, dimenticavo naturalmente Giordano e te. Ops, ora
ho alzato gli occhi al cielo, di sicuro è vietato nel
XVIII." Mi diverte sempre vederla così pungente. Ha il
suo fascino.
"È possibile che tu sia un po' gelosa di Charlotte?" provo a
stuzzicarla. Preparo già il mio ghigno. Contrariamente alla
sfuriata a cui mi ero preparato, Gwen si mette a ridere.
"Fidati, se la conoscessi bene come me, non faresti neppure una domanda
tanto sciocca." risponde ancora ridendo.
"Io la conosco molto bene." le sussurro. Vuoi giocare rubino?
Ottengo quello che voglio. Il suo viso diventa teso e quando apoggia la
sua mano nella mia, mi pare di sentirgliela tremare leggermente.
"Fino a che punto vi conoscete voi due?" chiede sfilando un po' troppo
velocemente la mano.
"Ma, direi che ci conosciamo bene come due persone che trascorrono
molto temoi insieme." rispondo vago. Le passo davanti sorridendo
soddisfatto. "E poi entrambi non abbiamo avuto molto tempo per fare
altre...hmmm...amicizie." concludo. In parte è vero. La
Loggia ha sempre controllato il nostro tempo, la nostra vita. Ora lei
è libera mentre io no. Nessuno sbaglio con me. Sono io il
solo diamante.
"Capisco. Bisogna accontentarsi di quel che si ha a disposizione."
Rimane qualche tempo in silenzio. Dall'iPod sento le note
della bellissima sinfonia di Mozart.
"E...come bacia Charlotte?".
Afferro la sua mano ancor prima che l'abbia calata del tutto. Questa
ingenua ragazza non smette mai di stupirmi.
"Vedo che state facendo progressi in quanto a conversazione, tuttavia
un gentiluomo non parla di certe cose."
"Accetterei questa scusa se tu fossi un gentiluomo." Sì,
questa ragazza mi stupisce sempre più.
"Vi ho forse mai dato adito a giudicare il mio comportamento
come poco signorile.."
"Ma piantala! Tanto non m'interessa quello che c'è tra te e
Charlotte. Quello che mi irrita, però, è il fatto
che nel frattempo ti diverti a...spassartela con me."
"Spassarmela? Che brutta parola. Vi sarei infinitamente grato se
voleste spiegarmi la causa del vostro malumore e nel frattempo pensare
ai vostri gomiti. In questa figura devono essere tenuti bassi." rido.
"Non c'è niente da ridere!" sbotta. "Non ti avrei mai
permesso di baciarmi se avessi saputo che tu e Charlotte..." si blocca.
La musica rock/punk dei Linkin Park comincia martellante.
"Io e Charlotte...che cosa?" dico brusco.
"..siete più che amici."
"E chi te lo dice?"
"Tu."
"Non è affatto vero."
"Certo, certo. Significa che voi due non vi siete mai baciati, nemmeno
una volta? chiede fulminandomi con lo sguardo e non finendo come si
deve il ballo.
"Non ho detto neppure questo." Finisco da solo il ballo e mi riprendo
l'iPod. "Daccapo un'altra volta. Devi esercitarti con le braccia Per il
resto era perfetto."
"Invece la tua conversazione lascia molto a desiderare" risponde acida.
"Allora, tra te e Charlotte c'è qualcosa oppure no?"
Sbaglio, o aveva appena detto che non le interessava cosa c'era tra me
e Charlotte? Si contrattice da sola. E non voglio dargliela vinta.
"Credo che non sia affar tuo sapere quello che c'è tra me e
Charlotte." rispondo mentre cerco un'altra canzone il più
possibile adatta al minuetto.
"Sì, giusto."
"Allora siamo d'accordo." Le restituisco l'iPod e sento le note
familiari cominciare. Gwendolyn rimane a guardarmi stupita.
"È
la musica sbagliata" dice.
"No, no. Mi sembrava che avessi bisogno di un pezzo tranquillizzante."
rispondo con un sorriso.
"Tu...tu sei...così un..."
"Sì?" chiedo divertito al massimo.
"Un pezzo di merda?"
Mi avvicno a lei. Davvero mi ha dato del pezzo di merda? In qualche
scontro nei miei viaggi nel passato, alcuni mi avevano insultato ma
erano stati fin troppo gentile rispetto a questo.
Mi piazzo davanti a lei, e la fisso negli occhi. "Vedi ecco
qual'è la differenza tra Charlotte a te: lei non avrebbe mai
detto una cosa del genere."
Le guance di Gwendolyn si fanno rosse e il respiro veloce. Non sa
nascondere le sue emozioni, è pura.
"Forse perché tu non gliene dai mai motivo." mormora. Forse.
"No, non è per questo. Credo semplicemente che sia
più educata."
"Già e ha anche i nervi più saldi." aggiunge. Il
suo sguardo vada dai miei occhi alla mia bocca. Ma anche i miei fanno
lo stesso percorso.
"Nel caso tu dovessi provarci un'altra volta, quando siamo ad annoiarci
in un confessionale, sappi che non mi farò cogliere di
sorpresa una seconda volta da te!" sussura più velocemente.
"Vuoi dire che nonti farai baciare da me una seconda volta?" dico
avvicinando di più le mie labbra al suo viso.
"Esatto" dice non spostandosi.
"Peccato." Ora sento il suo respiro caldo uscire dalle labbra. Ci
fissiamo ancora per qualche istante. Lei dice che non si
farà baciare. Ahahah pazzesco, il suo corpo dice l'opposto.
Per stuzzicarla ancora comicnio ad accarezzarle i capelli neri, facendo
avvicinare il suo viso al mio.
Hallelujah.
And every breath we took
was hallelujah.
Dapprima un leggero tocco. Un leggero bacio per
riappacificarci. Poi
più intenso per completarci ed infine famelico per
appartenerci.
La stringo forte a me per non lasciarla scappare (non si sa mai con
lei!) ma anzi. Lei mi circonda il collo con le braccia e ora sono le
nostre lingue a scoprirsi. Comincia ad indietreggiare e qualcosa blocca
i miei passi. Giro di scatto Gwendolyn e la faccio sdraiare su cugina
Sofà, senza smetterla di baciarla. Il suo profumo mi mada in
estasi.
Le cuffie le si levano dalle orecchie e io getto a terra l'Ipod. Ormai
sia la canzone che il minuetto potevano dirsi conclusi.
Le bacio ogni singola parte del suo viso e lei non smette di far
passare le mani tra i miei capelli e la cosa la trovo molto...eccitante?
I baci si fanno sempre più intensi e passiamo
così i nostri ultimi minuti. Oh cazzo!
Mi stacco di colpo e guardo l'orologio. Pochi minuti ci restano prima
di ritornare alla nostra vera epoca.
Ritorno a guardare Gwendolyn. Con le guance rosse sul viso pallido, i
capelli neriscompigliati e gli occhi azzurri carichi di emozonie
è dannatamente bellissima.
"Come ho detto, è un vero peccato che io non possa
più baciarti." dico cercando di riprendere il controllo.
Cerchiamo tutti e due di riprendere il controllo. Avevo proprio
ragione. Le cose tra noi saranno sempre più eccitanti.
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