Mille
farfalle si erano alzate in volo. La magnifica luce della luna le attirava
portandole verso un mondo di pace. Solo una farfalla non si voleva staccare
dalla chiesa in cui c’era Victor. Quella
farfalla era l’essenza di Emily.
Di
colore azzurro pallido volava intorno a Victor e Victoria, guidata dalla disperazione e dalla consapevolezza
che aveva perso la persona amata.
Emily
voleva andare nella luce, il corpo aveva
già trovato il suo posto nelle ceneri trasportate dal vento, ma all’ ultimo momento
la preoccupazione per Victor era prevalsa.
Non
poteva andare nella Luce senza avere la certezza che stesse bene con la vivente.
Mille dubbi e paure rendevano prigioniera la sua mente. Lo avrebbe trattato
bene? Non lo avrebbe ucciso? Come avrebbero vissuto?
Si
posò delicatamente su un ramo.
Anche
se era una farfalla dall’ essenza immortale , volare la stancava. Le ali erano
troppo piccole per sostenere le mille preoccupazioni.
Vide
che gli invitati al suo matrimonio stavano lasciando la chiesa. Alcuni confabulavano tra loro, ancora increduli
che Emily fosse andata via.
Molti
speravano che la sposa finalmente realizzasse il suo sogno. Nessuno meritava di
rimanere intrappolato nel suo dolore. Molti di loro potevano benissimo passare
nella Luce, non avevano conti in sospeso, la loro anima non era inquieta.
La
verità era che stavano tutti bene nella locanda, si era formata una città
parallela ai vivi con le regole , usi e costumi propri.
La
tetra processione scese nel suo mondo e Victor rimase con la sua sposa in
chiesa.
La
ragazza era ancora scossa per il gesto di Emily, non aveva mai creduto che la
sposa le ridasse l’ amato. Forse era la sua
immaginazione e dopotutto nulla era reale?
-Andiamo
a casa, amore!-disse in modo impacciato il suo futuro marito.
Sentire
la voce di Victor la fece tornare alla realtà. Non si era immaginata nulla!
In
un secondo si rese conto della sua situazione. Era vedova e nulla le impediva di avere un matrimonio
felice. L’unico ostacolo erano i suoi genitori. Non avrebbero riaccettato Victor,
ma tanto valeva la pena di tentare.
L
aveva gia perso
una volta, questa volta avrebbe lottato per lui.
Uscirono
dalla chiesa ed Emily si alzò in
volo per seguirli.
Victoria
aprì la porta di casa. Come si era immaginata la governante la stava cercando
in ogni angolo della casa. Da lei si emanavano note di pura preoccupazione e terrore, e appena la vide fu sollevata.
Il
sollievo durò poco, appena vide Victor
corse di sopra per chiamare i padroni di
casa.
E
questi non si fecero attendere. Scesero di corsa le scale, paralizzandosi sul
posto vedendo Victoria in compagnia di Victor.
-
Tu sei sposata mia cara e le donne sposate non vanno in giro con uomini che non
sono i mariti!- disse con tono autoritario la madre.
-
Mamma, mio marito è morto!- tentò di ribattere Victoria.
-
MORTO? E i soldi? La nostra posizione nella società??-
-Non
aveva nessun soldo mamma! Lui voleva i soldi nostri, che chiaramente non ci
sono!-
-No
…. Non può essere vero! Tu ….-puntando il dito verso Victor disse la signora Everglot.
- lo Hai ucciso tu! Tu! Tu ci hai mandato in rovina! Maledetto il
giorno che sei entrato in questa casa!-
La
signora Everglot chiamò la governante e il maggiordomo
che separarono i due.
-Victor !-
Il
grido di Victoria fu udito da Emily, che dal suo ramo assisteva impotente alla
scena.
Non
poteva fare assolutamente nulla!
Per cosa era vissuta?
Per cosa aveva lottato nella sua morte?
Aveva accettato la sua sconfitta, si era
rassegnata a chiudere l’ultima porta aperta per la sua felicità, ignorando i
suoi sentimenti, per rendere felice Victor..
E il suo amato veniva accusato di qualcosa che non
aveva commesso.
Era
ingiusto …
O
forse no. Questo era il destino di
Victor, quello di stare con lei. Possibile?
Nella
casa era scoppiato uno scandalo. Victor incapace di difendersi
dalle accuse fu immobilizzato dal cameriere. Victoria fu portata in camera sua
di peso, chiusa a chiave con le finestre sigillate.
A
nulla erano valse le sue grida e i suoi pianti.
Victor
era stato portato via di nuovo. Solo che questa volta non c’era nessuna sposa
cadavere a tenerlo prigioniero.
Solamente
i gendarmi che di peso portavano Victor in prigione.
Questi
lanciò un ultimo sguardo alla sua amata e scomparve dalla sua vista.
E
Victoria non seppe più nulla di lui. Era
sorvegliata di continuo, non poteva fare nulla senza che tutto venisse
controllato.
Era
obbligata a bere uno strano te tutti i giorni e piano piano
Victor scomparve dal suo cuore.
Victor
fu gettato in cella. Contro di lui c’erano
le accuse pesanti della signora e del
signor Everglot.
Sapeva
che nessuno lo poteva salvare. Nel suo cuore c’era la vana speranza che
Victoria trovasse il modo per salvarlo.
Ma
i giorni passavano lenti. Le ore si trascinavano con fatica sull’ orologio e di
Victoria non c’era nessuna notizia.
Solo
una strana farfalla azzurra stava posata sulle sbarre della sua cella.
E
questa non fuggiva da lui. Rimaneva silenziosa, come se capisse tutto il suo
dolore.
Il
povero Victor non poteva minimamente immaginare che quella farfalla era Emily.
Già…. Emily!
La
povera sposa soffriva a vedere il suo amato solo, malnutrito che dormiva per terra
.. Victor più volte si era sorpreso a
pensare a lei. A come era stato stupido a non averla voluta.
Emily
non lo avrebbe mai lasciato solo a morire nella sua sudicia e spoglia cella.
Emily
lo aveva amato fin dal primo istante del suo giuramento. Lui l’aveva respinta
per Victoria, e lei neanche si preoccupava di lui …
Emily
avrebbe lottato per lui. Victoria non lo aveva fatto!
Chi delle due era la sua vera sposa? Non
riusciva a darsi una risposta.
E
la povera farfalla piangeva ogni notte con gocce di rugiada.
Passarono
i mesi, arrivò di nuovo l’inverno. Victor era l’ombra di se stesso. La farfalla stava sempre con lui. Non lo
abbandonava mai.
Victor
cominciò a patire il freddo e Emily non poteva far nulla per riscaldarlo.
Poi
un giorno il vento trasportò un ritaglio di giornale.
E
Victor vide la sua amata sorridente con un altro uomo.
La
sua Victoria lo aveva tradito. Si era scordata di lui..
Smise
di mangiare, di bere, aspettava solo di morire.
Aveva
sprecato la sua vita per qualcuno che
gli aveva voltato le spalle.
La
sua salute peggiorò. Ogni giorno che passava , Victor si indeboliva sempre di
più.
Fu
allora che Emily riscese al “piano di sotto”. Aveva capito che Victor stava per
abbandonare la vita di sofferenza, ed era suo dovere garantirli un po’ di
felicità.
Ma
come poteva riprendersi il suo corpo?
Volò
direttamente dal Saggio. Riuscì a farsi capire , e lo scheletro sfogliò tutti i
libri nella sua immensa biblioteca.
Quando
Emily stava perdendo le speranze , il vecchio trovò quello che cercava.
Prese
un flacone con della polvere azzurra e la buttò sulla farfalla.
Emily
riprese il suo corpo.
-Victor sta morendo!- angosciata gridò.
-Mia
cara … è il corso naturale delle cose !
Voi due avete sofferto molto. Vi stata data una seconda occasione! Appena arriverà
e ti ritroverà celebreremo il tuo vero matrimonio, dove nessuna morte vi potrà
mai separare!-
-
Ma …. L’altra? Victoria?-
-
Ha avuto la sua occasione, non ha fatto nulla per difendere il suo amore. Tu hai vegliato Victor ogni ora, hai diritto ad essere felice con tuo marito.
Anche lui ti ama. Nel suo ultimo istante il suo unico pensiero era rivolto per
te!-
Nel
momento che il saggio scheletro pronunciava quelle parole, si udì un allegro “Nuovo
Arrivato”.
Emily
corse , e nessuno si stupì di vederla li.
Victor
la vide.
-Emily ! Non ti eri dissolta? Non ti eri trasformata in mille farfalle?-
Emily
non disse nulla. Prese per mano Victor e lo baciò.
E
Victor ricambiò il bacio.
-Sono
stata sempre vicino a te, amore mio! Sono io che ti ho vegliato quando eri
stato privato della tua libertà, io ero la farfalla azzurra che ti faceva compagnia!-
-lo
sapevo, amore mio che eri tu! Potrai mai perdonarmi per averti fatta soffrire?-
Emily
sapeva già la risposta. Non bisognava che Victor glielo chiedesse. Dopotutto
lui era suo marito.
-Vuoi
sposarmi in modo legale?- le chiese.
-Si,
lo voglio!-
E
finalmente Emily ebbe il suo sposo e Victor la sua sposa.
Tutti
organizzarono un matrimonio meraviglioso.
Ed
Emily fu la sposa e non più la damigella..