Cap.6
Niente paura
-…..- parlato
_....._ pensato
Driiiiiiiin.
L’ora era giunta.
Finalmente avrebbe riassaporato la libertà.
Sarebbe potuta uscire da quell’inferno e correre libera
verso… i centri commerciali ovvio!!
- Finalmente è finita anche oggi!- disse Jessy ad una sua
amica, mentre si dirigevano verso l’uscita della scuola.
- Ma come siamo melodrammatiche! E
poi, come mai hai così fretta di andare a casa?! Hai un’ appuntamento?- le chiese la sua amica. Jessy arrossì
ricordando quello che era successo la sera precedente e si perse nei ricordi.
Sentì il suo fuoco in fiamme e sperò che nessuno si accorgesse del colore del
viso: rosso fuoco. Ma da quando era diventata una
ninfomane? Ogni volta che pensava ad Angelus non riusciva a non pensare al suo
corpo. Alla sua bocca, alle sue mani, ai suoi occhi, al suo
petto, al suo……
_ Ok, meglio non divagare troppo!_ si disse Jessy.
Scacciò quei “brutti” pensieri e tornò a parlare del più e
del meno con la sua amica. Era appena uscita dalla scuola, quando vide distrattamente un gruppo di ragazze, della sua scuola,
raggruppate nel parcheggio riservato agli studenti.
- Hei, ma che succede?- chiese Jessy ad alta voce. Una
ragazza, che era lì da prima che lei arrivasse, le rispose
- Ci sono due fighi della madonna in quella macchina li davanti a te. Non sembrano liceali. Chissà chi sono venuti a prendere.- Detto ciò la ragazza si allontanò,
lasciando Jessy e la sua amica con la pulce nell’orecchio. Decise a scoprire
chi erano, cominciarono a spintonare le altre ragazze che urlavano come pazze.
_ Devono essere proprio due fighi della
madonna!_ si disse.
Riuscirono ad arrivare in prima fila, dove era appostate le oche della scuola. Guardavano quei due
poveri ragazzi come se fossero della carne da macello, e se le
si guardava bene, si poteva notare un po di bava agli angoli della
bocca.
- E tu cosa ci fai qui? Non lo sai
che è il posto riservato alle ragazze belle? Non ce la farai mai a conquistare
quei due tipi la!- disse la più oca di tutte a Jessy.
La quale non le rispose, ma spostò lo sguardo verso la macchina. Era una Viper
nera.
_ Veramente bella! _ si disse. Poi volse lo sguardo ai due
ragazzi che ora erano appoggiati al davanti della macchina. Uno aveva i capelli
di un colore improponibile. Portava occhiali da sole scuri, ed era vestito con
pantaloni e spolverino neri, mentre la camicia era rossa. L’altro ragazzo aveva
i capelli neri e portava dei rayban scuri. Portava dei pantaloni neri e un
maglione dello stesso colore.
Jessy rimase incantata a guardarli. Gli occhi le uscivano
quasi dalle orbite e non poteva credere a quello che vedeva.
_ Ma quelli sono Spike e Angelus!_.
Oche. Oche. Oche. Oche.
In mezzo a tutte quelle ragazze con gli ormoni impazziti non
avrebbero mai trovato Jessy.
- Senti, e se facessimo un cartello
come fanno in aeroporto? – propose Spike stanco di aspettare. Diavolo, lui
voleva andare da Cinzia! Ma non potevano andarla a
prendere se prima non trovavano Jessy.
Poi, finalmente, la videro. Si era appena fatta largo tra la
folla e ora li guardava con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Dopotutto,
mantenevano ancora il loro fascino!
Angelus si alzò dal cofano della macchina e si avvicinò al
gruppo di ragazze, che, come lo vide arrivare, cominciò ad urlare ancora più
forte. Jessy era imbambolata e stava zitta, ma improvvisamente si riprese. Come
osavano quelle oche giulive sbavare dietro al SUO
Angelus!? Gli e lo avrebbe fatto vedere lei. La sua espressione mutò. Da
imbambolata diventò imbronciata, per non dire incazzata. Incrociò le braccia al
petto e aspettò che Angelus si avvicinasse. Lui, d’altro canto, notò il suo
cambiamento d’umore e sogghignò, capendo i suoi pensieri.
Le oche vicino a Jessy cominciarono
a mettersi a posto il trucco e i capelli, convinte che il figo si stesse
avvicinando per loro.
- Fatti da parte ragazzina. Lascia
lavorare le professioniste- le disse la capobanda. Jessy non le rispose,
ma le rivolse un ghigno che non prometteva niente di buono.
Intanto Angelus le era quasi arrivato davanti. Si fermarono
giusto a pochi millimetri, ma non fece nessuna mossa. Aspettò di vedere la sua
reazione. Jessy, lasciando spiazzata metà scuola, gli si avventò contro. Si
alzò in punta di piedi e lo baciò, mentre gli metteva una mano nei capelli.
Angelus la abbracciò di riflesso, facendo scorrere le mani sul suo corpo. Gli
mise le mani a coppa sul sedere e lo strizzò, facendo gemere Jessy nella sua
bocca. Anche lei cominciò a far vagare le mani sul suo
corpo, non riuscendo a staccarsi.
- Ehm ehm. Ragazza, state sconfinando nel vietato ai
minori.- Disse una voce alle loro spalle. I due si girarono e videro Spike, che
si era avvicinato a loro due, quando aveva visto come si stavano mettendo le
cose. Angelus e Jessy si staccarono e videro che alcune ragazze li stavano
guardando con gli occhi spalancati, altre erano meravigliate e altre erano
stavano morendo di invidia.
- Ciao Spike!- gli disse Jessy abbracciandolo, ancora rossa
in volto per lo spettacolo che avevano offerto lei e Angelus a metà scuola.
- Ciao dolcezza!- rispose lui sorridendole.
Angelus rimase da parte osservandoli, cercando di non essere
geloso. Sapeva che a Jessy non piaceva Spike, ma non riusciva a togliersi la
pulce dall’orecchio. Gli veniva in mante solo una parola. MIA.
Jessy si staccò da Spike e si girò verso la sua amica che
era rimasta immobile e sorpresa.
- Cri, ti presento Angelus, il mio ragazzo. E questo è Spike, un mio amico.-
- Piacere di conoscervi.- disse Cristina, guardandoli attentamente.
- Jessy, ora devo andare. Ci vediamo domani a scuola. Ciao-
disse Cristina congedandosi.
Angelus non aveva ascoltato neanche una parola dell’ultimo
scambio di parole tra le due ragazze. Solo due parole
gli frullavano per la testa: Suo Ragazzo. Aveva detto
che lui era il suo ragazzo. Il suo ego si gonfiò in modo impressionante. Iniziò
a provare emozioni che non provava da tanto tempo.
Amore. Oltre alla passione e al possesso iniziava a provare una sorta d’amore
verso quella ragazza a cui aveva cambiato la vita improvvisamente.
- Hei, ci sei?- Jessy lo riportò con i piedi per terra. Lo
stava guardando intensamente negli occhi, provando a capire a cosa stava
pensando.
- Andiamo- disse lui,
accompagnandola alla macchina. La fece sedere nel sedile posteriore e lui si
sedette al posto del guidatore, affianco a Spike.
- Ora possiamo andare a prendere la Cinzia?- chiese Spike ad
Angelus, mentre fumava una sigaretta. Angelus non rispose, ma avviò la
macchina, dirigendosi fuori del parcheggio.
- Signorina, la prego di seguirmi.- .
Cinzia si voltò verso il signore che le aveva rivolto
la parola. Stava aspettando che Spike la venisse a prendere. Di solito andava a
casa in treno, ma quel giorno, aveva ricevuto un
messaggio da Spike che la avvertiva di aspettarlo nel parcheggio della scuola.
Stava per chiamare Spike e chiedergli dove diavolo fosse finito, quando un uomo
le aveva rivolto la parola.
- Scusi, ma lei chi è?- gli chiese
dubbiosa. Quell’ uomo non le ispirava per
niente fiducia. Sentiva a pelle che c’era qualcosa che non andava.
- La prego di non fare domande e di seguirmi.- L’uomo si
stava spazientendo. A quell’ora doveva già essere in viaggio con il pacco nel
furgone.
- Mi scusi, ma io non mi muovo se non mi dice chi è e cosa
vuole.- disse, cercando di sembrare sicura di se.
- Ora lei viene con me. Non urli o potrebbe pentirsene.-
detto questo, l’uomo le mostrò una pistola e la Cinzia
per poco non si fece prendere dal panico.
_ No. No. Niente panico. Ma perché
non mi sono allenata con Spike? E figuriamoci se i
miei presunti poteri si manifestano._ pensò, cercando di trovare un modo per
andare via da li. L’uomo le prese un braccio e lo strinse con forza,
cominciando a trascinarla verso un furgone parcheggiato non molto lontano.
Cinzia stava per cominciare a chiedere aiuto, fregandosene
della pistola, quando vide entrare nel parcheggio una macchina. Sperò che fosse
Spike.
- SPIKE!!- urlò con quanto fiato
aveva in gola. Cercando di liberarsi dalla presa dell’uomo.
Erano appena entrati nel parcheggio della scuola, quando sentirono delle urla. Era la voce di una ragazza che
ripeteva sempre lo steso nome: Spike.
Spike riconobbe subito la voce di Cinzia e si gettò fuori dalla macchina.
L’uomo intanto aveva estratto la pistola e l’aveva puntata
alla testa della ragazza. Cinzia si era immobilizzata e aveva serrato gli
occhi, sperando che tutto finisse presto.
Spike si rese conto che era troppo lontano. Non sarebbe mai
arrivato in tempo. Quando si rese
conto che qualcosa non andava. Sentì uno spostamento d’aria. Ma non c’era vento quel giorno. Intanto anche Angelus e
Jessy erano scesi dalla macchina, ed ora stavano pensando a come salvare la
loro amica.
Improvvisamente l’uomo fu sbalzato via, fu sbattuto dentro al furgone e produsse un suono orrendo.
Cinzia continuava a tenere gli occhi chiusi, finchè
qualcuno non le mise una mano sulla spalla. Era Spike. Lei si alzò in fretta e
lo abbracciò, felice che fosse arrivato.
-Tutto bene?- le chiese Spike, seriamente preoccupato.
- Si credo di si- rispose la
Cinzia. Le faceva leggermente male il braccio dove l’uomo l’aveva stretta, ma
non era niente di grave.
- Sai, credo che la prossima volta accetterò la tua proposta
di allenarmi con te.- Gli disse Cinzia, mentre vedeva Angelus e Jessy
avvicinarsi. Spike si avvicinò al furgone, ma l’uomo si mise al posto di guida
e partì sgommando.
- Cosa voleva quell’uomo?- chiese
Angelus.
- Non lo so. Mi aveva detto solo di seguirlo o mi avrebbe sparata.- gli spiegò pensierosa.
- Meno male che hai questi poteri.- le disse Jessy,
sentendosi sollevata ora che la sua amica stava bene.
- Già. Peccato che funzionano quando
pare a loro.- disse Cinzia, sorridendo.
- Allora, inizieremo subito ad allenarci.- le disse Spike.
- E io cosa faccio mentre voi vi allenate?-
chiese Jessy con il broncio.
- Ti alleni anche tu ovvio. Non
voglio che ti succeda qualcosa.- le disse Angelus
serio. Se solo pensava che ci sarebbe potuta essere
Jessy al posto di Cinzia, gli ribolliva il sangue nelle vene.
- Ma io mi so già difendere!- cercò
di difendersi lei. Non le andava di passare i suoi pomeriggi ad allenarsi.
- Niente storie. Tu ti allenerai. Punto e basta. – disse
Angelus risoluto, mentre si avviava alla macchina, seguiti da tutti gli altri.
- Hei, ditegli qualcosa anche voi!- disse
Jessy disperata a Spike e a Cinzia.
- Spiacente dolcezza, quando Flagello si mette in testa
qualcosa, nessuno lo può smuovere dai suoi propositi.- le spiegò Spike con un
sorriso divertito.
- Dai, Je. Così mi fai compagnia. E
poi potremmo batterli. Gli faremo vedere chi è veramente forte.- le disse Cinzia, mentre piegava il braccio in alto, mostrando
il pugno.
- Non riuscirete mai a batterci.- disse Spike
pavoneggiandosi.
- Vedremo.- rispose Jessy, mentre si accendeva una luce
pericolosa negli occhi.
- Hai fallito! Dovevi prendere una ragazzina. Come diavolo ha fatto a scapparti?- Era arrabbiato. Aveva a che fare con degli incapaci. Doveva
solo rapire una ragazzina.
- Mi dispiace signore, ma sembra che abbia dei poteri e…-
L’uomo non fece in tempo a finire la frase, perché si disintegrò sotto gli
occhi arrabbiati del suo ex Maestro.
- Dovrò passare al piano B.- disse il Maestro tra se e se.
SALVE GENTE!! PASSO SUBITO AI
RINGRAZIAMENTI. ALLORA:
Drachetta91: Si concordo Angelus e Spike sono molto da
violenza…ciao ciao ^_^
Angelika4ever: Mi fa molto piacere che la mia storia ti piaccia, spero che continuerai a seguirla. Ciao ciao
Bazmouna: Eh sarà stato il fascino di Angelus
e Spike a tenerti incollata allo schermo. Allora vorrà dire
che li dovrò ringraziare in privato.. hehe .. alla prossima ciao ciao.
Bell_Lua: Mi fa piacere che intrighi così
tanto la mia ff. A questo punto Spike e Angelus dovranno avere un
ringraziamento doppio ( Evvai! By Angelus e Spike). Ciao ciao
Cicci 12: Tu ormai sei una veterana. Avrai letto la mia
storia almeno 20 volte ma mi fa piacere che la
continui a leggere, vuol dire che non è da buttare via. Ciao besos ^_^