La fanciulla e il novizio

di Elezaria
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Il giovane noviziosi era finalmente e la ragazza si concessedue minuti per osservarne il volto in silenzio. Un brivido di orrore le gocciolò lungo la schiena. Si sentiva sporca e ripugnante e non voleva credere di aver impresso lei qual ghigno sghembo sulle labbra del ragazzo.
Ad un tratto un rumore di sandali sulla pietra la fece balzare in piedi e fuggire goffamente con la veste avvolta intorno ai fianchi. Corse incespicando fino ad un orto interno alle mura e lì si nascose dietro un carro. Il giovane si era svegliato e parlava balbettando con un monaco più anziano. La ragazza non capiva tutto ciò che si dicevano i due uomini ma riusciva a captare alcune frasi o parole. Parlavano di peccati, di donne malvagie e immonde. Le parve di sentire anche la parola "meretrice". Inorridita da quell'indiretta accusa, iniziò a piangere in silenzio e pregò il suo Dio di graziarla, giurò che lo faceva solo per la sua famiglia, per portare a casa qualcosa da mangiare perchè quell'anno il raccolto era andato male e tutti soffrivano la fame. Si tastò il vestito in cerca del fagotto che si era così orribilmente guadagnata, ma non lo trovò. Il terrore la invase ancora più potente di prima e lei, come risposta a quel sentimento d'impotenza corse, corse fino alle mura in mattoni, in cerca del varco dal quale era entrata. Da lontano avvistò il fico che nascondeva la sua usvita e allora corse più veloce ancora. Quando fu a pochi metri dalla salvezza, però, intravide la grossa sagoma del suo originario cliente che si stagliava nella luce della luna, in attesza. La giovane si rannicchiò a terra pregando che il grosso monaco non la vedesse ma venne tradita dalla propria ombra. Il vecchio si avvicinava, cauto. Quando fu a meno di due metri, la ragazza si alzò e lo guardò con vergogna. Poi, prima che lui dicesse una parola, fuggì attraverso il buco tra i mattoni e corse finchè il volto del novizio e dell'anziano monaco non sparirono dalla sua mente. Tornò alla sua casetta con il fiatone per la corsa e cercò di togliersi l'odore dell'uomo dal corpo strofinandosi erba menta sulla pelle. Varcò la soglia con la paura che la sua famiglia intuisse cosa aveva fatto.




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