Ringrazio anche solo chi legge.
Una
mia rivisitazione di ciò che è
successo a Colle Vento.
Partecipa
alla fanfiction
challenge:
Personaggi:
Frodo, Nazgull
Prompt: dove fuggi?
L’ultima
battaglia dei nove
I
nove avanzarono, i loro stivali
metallici appuntiti risuonavano sbattendo contro le pietre di marmo del
pavimento. Il vento s’insinuò tra le colonne
facendo ondeggiare le fiamme e
mantelli neri frastagliati delle creature tremavano. Furono avvolti da
una luce
argentea, delle corone biancastre svettarono sui loro cappucci.
“Fama,
la gloria…” sibilarono i
due più dietro.
Pipino
strillò e si nascose
dietro Merry. Quest’ultimo si
piegò, raccolse un sasso e lo lanciò contro
l’ultimo a sinistra. Un tentacolo
color perla si alzò dalla spalla dello spettro e infranse la
roccia che
precipitò al suolo trasformata in polvere. Un po’
di polvere finì sull’altra
spalla dello stesso Nazgûl.
“
… il potere…” bisbigliò con
voce
stridula.
“Dateci
l’anello” ordinò con voce
roca uno degli spettri al centro.
“Non
vi permetterò di toccare
padron Frodo!” gridò Sam. Tirò fuori la
padella e la sollevò. Gli avversari
sguainarono le spade.
Merry
strillò a sua volta, si
girò e strinse a sé Pipino,
quest’ultimo singhiozzò, strinse gli occhi e fu
scosso da una serie di brividi.
“Noi
siamo i nove re degli uomini,
piccolo hobbit. Pensi davvero che un mezzuomo possa
fermarci?” domandò il re
dei Nazgûl. Il cappuccio precipitò
all’indietro mostrando una corona metallica
e quella biancastra si trasformò in due occhi luminescenti
che s’inserirono
negli incavi vuoti delle sue orbite. I quattro hobbit si voltarono e
corsero
fino al limitare del monte.
Frodo
si affacciò, strinse
l’anello con la mano e
vide una roccia staccarsi e precipitare nel vuoto.
“Dove
fuggì?” domandò un altro
Nazgûl
con voce grossa.
“Voi
non siete i re degli uomini!
Voi siete la feccia della nostra razza!” gridò una
voce.
I
Nazgûl si voltarono
e alzarono il capo.
Granpasso
era in piedi su una colonna con la spada
sguainata.
“E
sarò io a fermarvi!” gridò. Si
lanciò e atterrò in mezzo a loro,
allungò la torcia che teneva con l’altra mano
facendo prendere fuoco al mantello del primo avversario. Si
spostò schivando un
colpo di spada, infilzò la gola di un altro avversario e con
il legno della
torcia fermò tre mani. Indietreggiò parando con
la spada altri due affondi e
uscì dal gruppetto. Appiccò il fuoco al mantello
di un altro Nazgûl.
“Che
cosa pensi di fare ramingo?
Sei maledetto quanto noi e dimentichi che nessun uomo può
ucciderci!” stridette
il Nazgûl sulla destra.
Pipino
si staccò da Sam,
si voltò e chiuse gli occhi.
“Noi
non siamo uomini” bisbigliò.
Sam
ghignò, sollevò la padella e urlò.
“All’attacco
in nome della Contea!”
gridò.
Merry
raccolse un sasso appuntito e corse dietro di
lui.
“Facciamogliela
vedere!” urlò.
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