shamy
Quando Sheldon Si Decise a Baciare Amy
Pensavo di averle viste e sentite di tutti i colori nella mia vita, ma evidentemente mi sbagliavo.
Quando sentii quel
"Penny" per ben tre volte seguito da tre bussate ognuna contro la mia
porta, pensai semplicemente che al mio vicino di casa Sheldon Cooper
servisse qualcosa.
In effetti, le cose stavano così, ma non avrei mai osato immaginare quanto strana potesse essere la sua richiesta.
Aspettai l'ultima
bussata vicino alla porta, come ero solita fare da anni ormai, prima di
aprirla e ritrovarmelo davanti, con indosso una delle sue magliette
colorate e la sua espressione da "Ho-bisogno-di-un-favore".
"Ciao, Sheldon, che c'è?".
"Ciao a te, Penny.
Perchè mai mi chiedi cosa c'è? Deve esserci per forza
qualche ragione che mi conduca a bussare alla porta della mia vicina
che appena cinque ore e trentatrè minuti fa cantava nella mia
cucina mentre cucinava french toast, presubilmente per il piacevole
coito condiviso con il mio coinquilino nonchè migliore amico
Leonard?" chiese, tutto d'un fiato, per poi aggiungere il suo pessimo
sorrisino accondiscendente.
"Hai in mano un panetto di burro, e me ne porti uno solo quando ti serve qualcosa" gli feci notare.
"Oh, accidenti, mi hai
beccato! Complimenti, Penny, dopo sei anni a stretto contatto con una
mente eccelsa - la mia - stai diventando più sveglia".
"Preferivo quando mi davi i cioccolatini" dissi, prima di afferrare il pane. "Cosa c'è?".
"Si tratta di una questione privata, Penny".
"Ok. Che c'è?".
Nella mia mente,
"questione privata" era un concetto associato a qualche problema
intestinale o a un taglio di capelli in assenza del suo barbiere di
fiducia, se riferito a Sheldon.
"Penny, stando alle convenzioni sociali dovresti invitarmi ad entrare e...".
"Ok, ok" sbuffai, alzando gli occhi al cielo. "Entra".
Soddisfatto, lo vidi
entrare per poi rimanere alzato. "E' una questione urgente, fingiamo
che tu mi abbia offerto una bevanda e io abbia reclinato...".
"Adoro quando fai tutto
nella tua testa e mi risparmi tanta fatica, sai?" ridacchiai, dicendomi
che uno come Sheldon non si trovava in giro facilmente... Per fortuna.
Lui, ovviamente, ignorò il mio commento e mi guardò con convinzione.
"Dai, allora, dimmi, che c'è, Sheldon? Non ho tutto il tempo del mondo" gli ricordai.
"Disse la cameriera della Cheesecake Factory al più importante fisico teorico esistente al momento. Divertente".
"Sheldon...".
"Ok, ok, va bene.
Ecco... Vedi, Penny, vista la tua esperienza, mi chiedevo se potessi
darmi delle dritte riguardo... I baci" disse.
"Co-co-co-cosa?" urlai, cadendo quasi dal divano. Poi, comprendendo, mi lasciai scappare una risatina.
"Stai per dire "Bazinga", vero?" chiesi, sicura di me.
"No".
Mi alzai di scatto,
aprii la mia dispensa e scoprii che la mia scorta di vino rossa era
intatta. "Sono sobria! E' assurdo!" constatai, passandomi una mano
sulla fronte.
"Detto da me può sembrare assurdo, ma... Non capisco".
Sheldon mi fissava,
probabilmente sforzandosi di capire se ci fosse del sarcasmo, mentre
io, sconvolta, tornavo a guardarlo. "Dimmi... Com'è che ti
interessano i baci?" gli domandai, ancora scioccata, mentre aprivo sul
serio una bottiglia di vino rosso e me ne versavo un po' in un
bicchiere.
Lui scrollò le
spalle e si guardò intorno, come chi si appresta a dire qualche
storia divertente della quotidianità.
"Sai, Penny, si
avvicina il terzo anniversario dall'inizio della mia relazione con Amy
e sai quanto io sia a disagio con i regali materiali. Non mi sento
molto bene al pensiero di dover comprare qualcosa che magari costa di
meno rispetto a ciò che lei ha scelto per me - non ci dormirei
la notte -, e sono giunto alla conclusione che se non sono morto
bevendo dall'acqua di Leonard una volta, o per i germi immischiatomi da
sua madre quando mi diede quel bacio da ubriaca, anni fa... Beh, posso
sforzarmi per una volta e dare un bacio alla mia fidanzata. Certo, il
pensiero di infrangere una clausula del nostro contratto di
fidanzamento, quella che riguarda la totale mancanza di contatto
fisico, mi crea molti problemi, ma sai come sono queste donne, Penny,
prima o poi ti costringono a fare qualcosa che non vuoi".
"Oh, povero ragazzo!" lo presi in giro, riempendo il bicchiere per la seconda volta.
Non giudicatemi male, sfido chiunque a sopportare uno dei fastidiosi monologhi di Sheldon da sobrio.
"Comunque, apprezzo la
tua decisione, so che Amy ne sarà felicissima, ma... Cosa vuoi
da me?" chiesi, cercando di arrivare al punto.
"Che mi insegni come si fa, no?".
La mia reazione? Sputai tutto il vino che avevo in bocca, ovviamente.
"Shelly, ti preferivo quando mi chiedevi di cantarti "Soffice Kitty", sai?" sbottai, incredula. "Cosa dovrei insegnarti?".
"Beh, per prima cosa se
esiste una differenza tra un bacio e un bacio alla francese. E,
soprattutto, come si introduce un bacio nel contesto sociale! Quando
dovrei baciarla? Prima di cena, o dopo? E, soprattutto, pensi vada bene
se prima le chiedessi di usare un po' di colluttorio per mandare via
almeno un po' di germi? O magari potrei suggerirle di sciacquarsi la
bocca con dell'alcool...".
Lo guardavo con gli occhi spalancati, la bocca aperta, lo sguardo perso nel vuoto.
Era come avere davanti
una suora che inizia a fare un balletto burlesque, ed era più
scioccante di Howard che si sposa per primo e Raj che riesce a parlare
con le donne senza l'ausilio di farmaci e alcool.
"No, no, Sheldon! Per
l'amor del cielo... E' un bacio, un semplice bacio! E' una cosa bella,
che dovresti fare quando te la senti...".
"Quindi mai" sentenziò il fisico, inespressivo al massimo.
Sbuffando, feci un cenno di dinego e mi alzai per fronteggiarlo, nonostante i suoi numerosi centimetri rispetto a me.
"Sheldon, tu stesso hai detto a me e Leonard che è probabile che tu riesca ad avere un contatto fisico con Amy...".
"Probabile, appunto, non certo. Vuoi che ti presti un dizionario, Penny cara?".
"Te lo ficco dove non
batte il sole, il dizionario, se non mi ascolti! Amy ti asseconda da
anni, rispetta quello stupido contratto solo perchè ci tiene a
te, e se la devi baciare, beh, lo devi fare perchè vuoi,
perchè ti va, perchè le vuoi bene, altrimenti no. L'hai
detto tu stesso, sei stato baciato dalla signora Hofstadter, e
perchè non potresti ripetere questo gesto con la tua fidanzata?".
"Perchè non sono
a mio agio con i contatti umani, Penny. Inoltre, baci e cose simili non
possono essere appresi, ed è assurdo perchè, dopotutto,
fanno parte della biologia umana... Tu sei la dimostrazione vivente del
fatto che non ci voglia un quoziente intellettivo di centottantasette
per avere un rapporto intimo con qualcuno".
Se da una parte avrei
tanto voluto prenderlo a schiaffi, dall'altra mi sentii parzialmente
intenerita da quell'ormai trentenne con gli atteggiamenti tipici di un
bambino, anzi, di un pre-adolescente.
Quando l'ho conosciuto,
Sheldon era un ventiseienne che aveva bisogno di qualcuno che gli
cantasse "Soffice Kitty" quando era malato e che non sopportava vedere
la gente che litigava, perchè gli ricordava le faide tra i suoi
genitori, mentre ora è alle prese con i primi contatti con
l'altro sesso, nonostante le sue difficoltà, e mi fa una
tenerezza assurda, perchè, forse, ho sul serio capito che non
è pazzo.
Conoscendolo fin troppo bene, quindi, gli sorrisi e finsi di non aver colto la sua ultima offesa.
"Allora pensala
così: se una scema come Penny può essere brava nel
relazionarsi con gli altri, puoi riuscirci perfettamente anche tu.
Invita Amy a cena, parlale, in modo da ricordare cos'è che vi
lega così tanto... E quando vorrai, quando sarai pronto, potrai
baciarla, perchè hai la certezza che non ti rifiuterà, e
non è poco" spiegai.
"Ma non so nulla sui
baci!" protestò lui, incrociando le braccia. "Odio non sapere
nulla, anche perchè fino ad ora non mi è mai successo!".
"Si vede che è giunta l'ora di ben due prime volte, no?".
Non cogliendo cosa
volessi dire, si avviò verso la porta, per poi voltarsi di
nuovo. "Grazie per aver provato per l'ennesima volta che non sei in
grado di insegnarmi nulla, Penny. Non è colpa tua, non ci puoi
fare nulla" disse, con un sorrisino di scherno.
Risi, abituata a quelle specie di offese. "Ah, Sheldon?" lo richiamai, visto che stava per chiudere la porta.
"Sì, Penny?".
"Quando ti deciderai a
fare sesso... Non venire da me, ti consiglio di andare direttamente da
Wolowitz, avrà qualche amica robotica pronta a soddisfare ogni tuo dubbio!".
"Non potete capire, non potete capire!".
Due giorni dopo,
un'entusiasta Amy Farrah Fowler fece irruzione nel mio appartamento,
mentre io e Bernadette chiacchieravamo del più e del meno.
"Cosa è successo, Amy?" chiese curiosa Bernadette. "Hai fatto qualche scoperta oggi, a lavoro?".
"Chi se ne frega del lavoro! Ieri Sheldon mi ha baciato! Mi ha baciato sul serio, labbra contro labbra, senza mezzi come Dungeons&Dragons!" urlò, per poi gettarsi addosso a me e alla mia amica, agitandosi tutta.
"Davvero?!" urlai, incredula.
Sheldon ce l'aveva fatta, possibile?!
"Oh mio Dio! Scherzi?" domandò Bernadette, emozionata al massimo.
"Ho la faccia di una
che scherza?" chiese Amy, indicando il suo volto sui cui troneggiava un
sorriso a trentadue denti. "E' stato fantastico! Abbiamo cenato,
abbiamo visto uno dei film di "Star Trek", e poi... Poi ha detto che
aveva una sorpresa per me, un regalo, e... Ha cacciato delle manette di
peluche!" esclamò, tutta gongolante.
"Che cosa?!" esclamai, sgranando gli occhi.
"Ma sei seria?!" chiese Bernadette, spalancando la bocca.
Amy annuii, contenta.
"Sì, ok, ammetto che vedendo quelle manette la mia mente ha
immaginato ben altro e i miei lombi sono andati letteralmente a fuoco,
ma... Chi se ne frega! Mi ha fatto assaggiare un drink strano, ha detto
che si chiama il drink dell'amore...".
"E com'era fatto?" chiesi.
In tanti anni di lavoro, non ho mai sentito un drink chiamarsi così.
"Era verde scuro e
sembrava un misto tra coca cola e colluttorio" spiegò Amy,
pensierosa. "Cioè, ha detto che non voleva farmi assumere alcool
visto che dovevo guidare fino a casa, così mi ha consigliato di
provarlo in bagno, per sentire solo il sapore e poi sputarlo, senza
ingerirlo... Si è preoccupato per me, che tenero che è!".
Cercai di non ridere, e
mi ci volle un bello sforzo, mentre Bernadette ascoltava il tutto,
rapita e alquanto confusa vista la stranezza del contenuto del racconto.
"Poi, quando sono
tornata, mi ha chiesto di chiudere gli occhi e mi ha legato le mani con
le manette... Ero pronta a tutto, felicissima, dicendomi che finalmente
il mio uomo si sentiva pronto per diventare un vero e proprio stallone!
Alla fine ho sentito le sue labbra sulle mie per pochissimi secondi, e
a causa delle manette non ho potuto fare nulla per trattenerlo e avere
un contatto fisico maggiore, ma mi ha baciato, vi rendete conto?".
Amy era il ritratto
della felicità, e mi fece così tanta tenerezza che la
abbracciai, stringendola forte. "Sono felice per voi, Amy!" dissi,
sincera.
"Anche io!" squittì Bernadette, aggreggandosi a quell'abbraccio di gruppo.
"Ah, e sono riuscita a
tenermi le manette, sapete?" continuò Amy quando ci separammo,
sempre più felice. "Però temo non abbia capito a cosa mi
riferissi quando gli ho detto che le avrei conservate per un nostro incontro futuro...".
*°*°*°*
Salve a tutti, è la prima volta che pubblico qualcosa in questa sezione!
Mi sono totalmente innamorata di TBBT, ho visto tutti
gli episodi in meno di tre settimane e avevo in mente questa cosina da
un po'...
So chè è difficile rendere un personaggio come Sheldon, se non impossibile, ma ci ho provato...
Sono una grande fan degli Shamy, e aspetto con ansia
che Sheldon si decida a dare anche solo un misero bacetto alla sua Amy,
così ho deciso di scrivere qualcosa riguardo un loro eventuale
primo bacio, cercando di rimanere abbastanza fedele ai personaggi e
alle loro dinamiche.
Che dire, spero di non aver scritto una OS schifosa xD
Fatemi sapere cosa ve ne sembra se vi va ^^
Un bazinga a tutti!
milly92
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