Sala d'aspetto.

di JesterZ
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Ogni volta che mi reco dal medico, la sala d'aspetto è colma di strambi personaggi, a volte trovo l'uomo snello col cappello da Indiana Jones con i baffi rivolti all'insù stile demonio, altre il tizio con l'impermeabile alla Sherlock Holmes con lo sguardo impenetrabile, e se dovessi continuare con l'elenco non cominceremmo mai.
Ognuno di noi almeno una volta si è trovato in queste situazioni, ma quella che vado a raccontare è l'attesa più stramba mai concepita dove il paradossale regna sovrano.





L'influenza non mi concedeva la minima tregua, erano un paio di giorni ormai che non mi muovevo da letto, ma non potevo prolungare la mia assenza da lavoro, la pratica Lawrence andava conclusa, ed insieme a lei l'affare con i finlandesi.

Quella mattina decisi infatti di recarmi dal medico per farmi visitare e  prescrivere qualche rimedio così da tornare immediatamente all'attività.
La sala era stracolma di gente, mi sarebbe toccato aspettare parecchio.

Uno dei pazienti sembrava davvero messo male, era pallidissimo, scalzo e vestito in modo eccentrico, rimasi a fissarlo per qualche secondo pensando a quale motivo l'avesse portato lì.

*Smettila di fissarmi!* mi ci vollero un paio di secondi prima di capire che si stava riferendo al ragazzetto occhialuto seduto accanto a me.
*Non mi risulta che tu possa avere malattie! Perchè diavolo sei qui?* mugugnò il giovane tenendo gli occhi verdi fissi sul suo interlocutore.

*Quel che ho non ti riguarda Potter, sta pur certo che questa volta non c'entri nulla* disse ringhiando.
*Sta dicendo la verità, è chiaro* s'inserì un ometto con tono saccente.

I due lo squadrarono straniti *come fai a dirlo?* chiese il ragazzo.

*Semplice, perchè non c'è motivo di ritenere che stia mentendo, le menzogne si lasciano dietro sempre una scia, sta a noi coglierle sul fatto e neutralizzarle* sembrava quasi un professore, un esperto di menzogne pensai sorridendo fra me e me.

*Mi chiamo Cal Lightman e sono un esperto di menzogne* ecco appunto.

La porta del medico si aprì non lasciando a nessuno il tempo di replicare al sedicente esperto, ne uscì il Dottor Casa, aveva uno sguardo paonazzo.

*Volete fare silenzio?! Le pareti sono sottili e sento soltanto le vostre scempiaggini. Dunque, adesso facciamo un accordo, voi tacete per venti minuti, così posso finir di vedere la soap e cominciare le visite* concluse il medico.

*Ma scusi.. lei non dovrebbe..* tentò di intervenire un giovane sbarbatello.
*Sta zitto pivello! Questo medico è ammirevole*
*Dottor Cox? C'è lei sotto quel cappello e i baffi?* strabuzzò gli occhi il giovane.

L'uomo si alzò gettando la copertura a terra ed avvicinandosi faccia a faccia con chi l'aveva chiamato per nome.
*Guardami, GUAR-DA-MI, e ripeti assieme a me, non rivolgerò più la parola al Dottor Cox fino a che non sarà uscito da questa stanza e sarà lontano da me, avanti su dillo*

Mentre il malcapitato ripeteva stancamente il copione che gli era stato imposto mi ritrovai a maledire il Dottor Casa ed i suoi maledetti pazienti, ma soprattutto il fatto che probabilmente sarei dovuto restar lì fino a tarda mattinata.




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