Loneliness
Taci. Perché stai piangendo?
Ogni tua lacrima mi fa più male di tutta questa pioggia
intorno a me.
Per favore, smettila.
Allontanati.
Non voglio che tu veda il lato di me più debole!
Perché non provi a capirmi…
…perché sei una bakasaru?
Non alzare la voce! Non continuare a guardarmi con quei
tuoi occhi dorati!
Perché, dannazione, perché sei diventato così importante
nella mia vita?
"Stupida scimmia. Allontanati!
Ti ho detto che non devi starmi tra i piedi! Va’
via!"
Ecco… ancora una volta te ne sei andato.
Ancora una volta, ti ho ferito.
Ancora una volta, sono rimasto solo.
A volte…vorrei che tu sparissi.
A volte…vorrei sentire il calore del tuo corpo sotto il
mio.
Dannazione.
Perché, piano piano, sei penetrato così a fondo nel mio
essere?
La stanza si è svuotata.
Adesso è piena di immagini evanescenti che si confondono
con le ombre della sera.
Immagini che mi riportano indietro, nel tempo.
Indietro…
…a quella maledetta nottata.
Quella notte in cui le mie vesti sono diventate
scarlatte.
Tu, che mi hai insegnato l’unica cosa di cui eri sicuro.
Tu, perché te ne sei andato via così?
Non avevi forse detto che la vera forza sta nel vivere
solo per noi stessi?
E io, perché ti ho imitato?
Perché, quel giorno, ho impedito alle sue carni di essere
squarciate, con il mio stesso corpo?
Boku no baka saru…
L’ho fatto per proteggere te, o me stesso?
L’ho fatto per poter vedere il tuo stupido viso ancora
una volta, o per proteggere quella mia ferita che non si rimarginerà mai?
Forse…perché volevo proteggere entrambi.
Perché tu sei diventato parte di me, fin da quando ho
udito la tua voce.
Sto venendo, baka saru.
Sto venendo a cercarti.
Perché…tu mi appartieni.
Ha smesso di piovere…
Eccoti lì.
I tuoi capelli color cioccolata spuntano dall’erba
bagnata.
Bagnata…come se il cielo avesse pianto.
Quel cielo…che piange al posto mio.
Anche tu stai piangendo.
Senza volerlo, l’ho fatto di nuovo.
Senza volerlo, ho nuovamente sbarrato la strada che
conduce al mio cuore, proprio mentre tu la stavi percorrendo.
Allungo la mia mano…
Quella stessa mano che tante volte ha premuto il
grilletto per spegnere una vita.
Che tante volte, stretta in un pugno, ti ha colpito sulla
testa.
Ora quella mano si posa sui tuoi ciuffi castani.
Una parola…basterebbe una sola parola.
Non capisci che non devi venirmi davanti quando piove?
Quell’unica parola attraversa le mie labbra, non appena i
miei occhi incontrano i tuoi.
"Scusami"
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Fine! Se state leggendo questa mini-ficcina, vuol dire
che la mia mente fusa ha deciso di postarla…La sto scrivendo mentre la prof
parla di Marx e del movimento operaio…fuori il sole splende, e anche se siamo
al 26 Ottobre (2004), sembra di essere a maggio…
Le parole di questo piccolo pov di Sanzo mi sono uscite
fuori all’improvviso, e ho sentito l’impulso di metterle nero su bianco sul
primo foglio che mi è capitato!
Trovo stupendo lasciare uscire così i propri sentimenti,
i propri pensieri, in qualunque luogo tu possa trovarti!
Ciao a tutti, Simochan alias Sakura!