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di behindamask
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Giovedì 19 Maggio
Fu tutto quello che riuscii a scrivere in dieci minuti, cioè assolutamente niente.
Dopotutto ero convinto che non sarebbe servito, che fosse solo una perdita di tempo.
Quanto mi sbagliavo...
Era uno psicologo che mi aveva costretto a scrivere come avevo altre ventiquattro ore della mia pena, nel vano tentativo di aiutarmi. le aveva provate tutte quel pover'uomo; ma nonostante i suoi sforzi, solevo pensare che "una pagina intrisa di dolore non può che peggiorare il ricordo di un passato triste". Gran bella frase, peccato che non mi avrebbe salvato. Non mi andava di svuotare l' anima per gettarla tra quelle pagine, vedere davanti a me la prova palpabile delle mie sofferenze e di pentirmene ancora. Volevo solo una cosa: morire. Volevo morire, ma sapevo che neanche quello sarebbe servito. Lei era lì. All' Inferno. Mi aspettava. Aspettava solo che esalassi il mio ultimo respiro, aspettava godando di ogni spasmo e di ogni attimo di agonia. In silenzio. Come me.

Non voglio passare un minuto di più con questa maledetta matita in mano.

Ed era, lo giuro, tutta la verità che mi era concessa di scrivere.




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