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Benvenuto in famiglia
Il
pranzo del Ringraziamento filò incredibilmente liscio come
l'olio. Buon cibo, atmosfera serena e conversazioni piacevoli fecero di
questa la festa meglio riuscita in casa Iero da anni a questa parte.
Finito di mangiare, Frank e Gerard approfittarono per uscire nella
veranda sul retro per fumarsi una sigaretta in santa pace (in quanto
era severamente vietato fumare all'interno), appena varcarono la soglia
furono investiti da un leggero vento autunnale che li fece stringere
nelle giacche in cerca di un pò di calore in più.
Frank si sedette sul dondolo accendendosi una sigaretta e fece cenno a
Gerard di accomodarsi accanto a lui.
Aveva notato che il più
grande era stato stranamente agitato rispetto alla sera precedente e per tutto il pranzo non aveva
fatto altro che confabulare in gran segreto con sua sorella, che a sua
volta sembrava raggiante ed eccitata per qualche motivo a lui
sconosciuto. Ed era risaputo che il piccolo Frank era estremamente
curioso, ragion per cui ora si trovava su quel dondolo insieme al
ragazzo con l'intento di estorcergli qualche informazione.
- Hey Gerard tieni - gli
porse l'accendino notando l'altro, con la sigaretta a penzoloni tra le
labbra e l'aria concentrata, mentre ravanava in tutte le tasche
nell'invana ricerca dell'agoniato oggetto.
- Oh grazie - sorrise prendendo l'accendino.
- Scusa so che non sono affari miei, ma prima durante il pranzo mi
sembravi un tantino strano. Non so, ieri sembravi perfettamente a tuo
agio mentre oggi sembra tu stia sulle spine, è successo
qualcosa? Per caso qualcuno di loro ti ha scassato le palle? Se vuoi puoi parlarmene -
Gerard sorrise, internamente grato di poter condividere la notizia con qualcuno.
- Ehm.....vedi Frank questa non è semplicemente una visita per
poter conoscere la tua famiglia, io e tua sorella...- prese un profondo
respiro - ...io e tua sorella abbiamo deciso di sposarci la prossima estate, per questo
siamo venuti qui, per comunicarlo alla famiglia oltre che per farmi
conoscere -
Frank rimase a bocca aperta, wow, sua sorella, quella svitata dallo
spirito indipendente che non ne voleva sapere di imbrigliarsi in
progetti duraturi (ne era testimonianza le sue innumerevoli relazioni
fallimentari) stava per compiere il passo più serio e duraturo
(si spera) per una relazione, nientepopodimeno che il matrimonio!
- Wow, non facevo mia sorella tipo da matrimonio - constatò sorpreso.
- Comunque è per questo motivo che sono un tantino agitato, oggi infatti lo comunicheremo ai tuoi genitori. -
Sul volto del più piccolo si dipinse un radioso sorriso che
subito rasserenò il futuro sposo, e col cuore più leggero
rientrarono in sala da pranzo dove si stava servendo il dolce e il
caffè.
- Oddio è meraviglioso! La mia bambina finalmente ha trovato
l'uomo giusto! - esclamò raggiante Dahlia andando ad abbracciare
la coppietta, - Avete già pensato alla data?-
- A dire il vero non ancora, ma pensavamo all'estate prossima - rispose Annabelle stringendo la mano del fidanzato.
- Mmm ottima scelta, ma vi sconsiglierei agosto, troppo caldo - esordì zia Martha.
- E giugno, troppo imprevedibile - aggiunse allora zia Louise.
- Allora non ci rimane che luglio! - s'intromise la cugina Sarah e da
lì partì un'animata discussione sul tipo di cerimonia, il
vestito da sposa, il menù, i fiori e Dio solo sa cos'altro che
coinvolse tutte le donne di casa Iero presenti, anche le piccole Sandy
e Leah che volevano dire la loro (secondo la loro opinione dall'alto
dei 6 e 8 anni sarebbe stato fantastico per Anna arrivare in chiesa con
una carrozza rosa trainata da degli unicorni con la criniera arcobaleno).
Il povero Gerard fu letteralmente travolto da tutto questo vortice di frenetiche chiacchiere
su cose a lui sconosciute come il giusto numero di damigelle per non risultare pacchiani,
l'importanza della location e altre cose di cui avrebbe preferito
rimanere ancora all'oscuro. Davvero una cerimonia nuziale era
così ricca di dettagli (e problemi) a cui pensare? Lui aveva
sempre creduto che bastasse scegliere una data, un luogo, indossare dei
vestiti carini ed eleganti, scambiarsi i voti davanti un ufficiante e
poi andare a banchettare e festeggiare con le persone a te più
care, tutto qui. Semplice no? Invece a quanto pare non era corretta la
sua idea di matrimonio e di semplice non c'era proprio nulla.
Per sua fortuna, proprio quando stava per essere squoiato vivo dalle
signore per aver inavvertitamente detto (secondo loro) una stronzata
colossale sul bouquet da sposa, fu tratto in salvo dal suo futuro
cognato che lo trascinò via dalla fossa delle leonesse.
- Senti Gerard che ne dici se andiamo a farci un giretto? Mi sto
scassando e quell'infame di Sean mi ha già battuto 3 volte di
fila a COD - sbuffò Frank.
- Per me è perfetto - annuì prima di salutare tutti ed incamminarsi con lui verso il centro della città.
Newark non era poi niente male come posto, per tutto il pomeriggio lui
e Frank avevano vagato qua e là e il più piccolo gli
aveva mostrato tutti i suoi luoghi preferiti in città (non che
fossero poi molti per la verità) e i posti che lo avevano visto
crescere insieme alla sorella.
Mangiarono un delizioso gelato alla
zucca in un'adorabile piccola gelateria, dove scoprì che Frank
aveva lavorato l'estate dei suoi 14 anni per potersi comprare la sua
amata chitarra, fecero tappa al famoso negozio di dischi di Ben dove, tra un ascolto e l'altro,
scoprirono di amare praticamente la stessa musica e le stesse band.
Gironzolarono per le stradine secondarie fino a raggiungere il parco
cittadino. Una volta arrivati si sedettero su una panchina di fronte al
laghetto ed iniziarono a chiacchierare come due amici di vecchia data,
mentre i cigni scivolavano leggiadri sull'acqua.
Ad un tratto Gerard si bloccò voltandosi di scatto - Non senti
anche tu una strana musica provenire da laggiù?- esclamò
indicando verso la radura al lato est del parco.
Frank annuì, - Ma certo! Perchè non ci ho pensato prima?-
si disse picchiettandosi la testa con fare teatrale, - Ogni anno,
durante la settimana del Ringraziamento, si svolge la tradizionale
fiera d'autunno e qui nel parco allestiscono una specie di mini luna
park -
Subito sul volto dell'artista comparve un sorriso genuino simile a
quello di un bambino e i suoi occhi si fecero di un verde vibrante.
- E' da una vita che non vado al luna park - sospirò perso nei ricordi.
- Allora è giunta l'ora di farci un salto!- esclamò
l'altro scattando in piedi e incamminandosi verso la zona giostre.
Trascorsero il resto della giornata a divertirsi e ridere come matti
salendo su tutte le giostre presenti (anche l'inmancabile trenino dei
bambini) e guadagnandosi le occhiatacce e i commenti sbigottiti degli
adulti presenti.
Si rimpinzarono di hot-dog, zucchero filato, frittelle ripiene e mele
caramellate dimenticando qualsiasi cosa e ritornando per un pomeriggio
a quando avevano 8 anni e il mondo sembrava un enorme parco giochi.
- Oh c'è anche la ruota panoramica!- esclamò tutto eccitato Gerard, - Che ne dici se ci saliamo?-.
- Okay perchè no?-
I due entrarono nella loro cabina e quando arrivarono in cima Gerard
rimase affascinato dalla visuale che gli si parava davanti, la
città era magnifica avvolta nelle tenebre smorzate dalle piccole
luci disseminate in ogni angolo di strada e dalla luce bianca riflessa
dalla luna.
- E' davvero spettacolare - disse piano per non spezzare l'atmosfera suggestiva.
- Già - sussurrò Frank, in quel momento si sentiva
strano, leggermente confuso e non sapeva nemmeno lui il perchè.
Voltò lo sguardo verso Gerard, ancora col naso all'insù
intento a contemplare la luna, e si ritrovò a pensare che era
davvero bello. Non solo esteriormente (quello lo aveva notato subito
appena incontrato) ma proprio come persona.
Sì Gerard Way era proprio una bella persona, sua sorella era
fortunata ad averlo incontrato e lui si augurava tutta la
felicità del mondo per la coppia.
- Forse sarà meglio che rincasiamo sennò ci daranno per
dispersi - disse ad un tratto portando l'attenzione del maggiore su di
sè annuendo.
- Allora zuccotto, è da un pò che io e te non ci facciamo
una bella chiacchierata come ai vecchi tempi - disse Anna porgendogli
una tazza stracolma di cioccolata calda con i marshmellows, il
fidanzato e gli altri membri della famiglia si erano spostati in massa
in giardino per assistere al tradizionale spettacolo pirotecnico messo
in piedi da suo padre e zio Joe, quindi loro due ne approfittarono per
starsene un pò da soli.
Frank la prese sorridendo, erano entrambi in pigiama accoccolati sul
letto di lei, in procinto di farsi una lunga cronaca per aggiornarsi
sulle novità di quei mesi chiacchierando fino a notte fonda e
sorseggiando cioccolata come erano soliti fare fin da piccoli. A Frank
un pò era mancata questa routine fatta di confidenze e risate,
nonostante lui e la sorella si accapigliassero spesso per futili motivi
erano tuttavia molto uniti, Annabelle infatti fu la prima persona a cui
confidò di provare interesse verso i ragazzi e fu sempre lei la
prima che presentò al suo primo fidanzatino quando aveva 16 anni.
Si erano sempre aiutati e coperti a vicenda ogni volta che uno di loro
combinava un casino, Frank sapeva che Annabelle ci sarebbe sempre stata
per lui e lo stesso valeva per lei.
- Qualche novità?-
- Tyler si è rifatto sentire, voleva vedermi. - rispose
abbassando lo sguardo sulla tazza che teneva in mano, - Abbiamo
parlato, mi ha chiesto di concederci un'altra possibilità e
riprovarci - sussurrò stanco, oramai era la milionesima volta
che ci rimuginava sopra da una settimana a questa parte.
- Oh Frankie, e tu cosa gli hai risposto?-
- Gli ho detto che ci avrei pensato, che avevo bisogno di tempo... -
alzò gli occhi verso la sorella - ma sinceramente Anna non credo
di voler ritornare sui miei passi - sospirò con un sorrisino
triste.
- Vieni qui zuccotto! - lo strinse a sè in un caloroso abbraccio strapazzandolo come un peluche.
- Sai sono proprio felice che tu abbia trovato Gerard, è una
persona fantastica, sarete felici insieme e tu te lo meriti - disse
ricambiando l'abbraccio della sorella.
- Sì lo credo anch'io - rispose sognante - e credo anche che
prima o poi troverai anche tu un ragazzo che ti renda felice come
meriti -.
Continuarono a chiacchierare e a punzecchiarsi ancora per un pò
finchè gli altri non rientrarono e ognuno andò a dormire
nel rispettivo letto.
La chiacchierata con sua sorella gli aveva fatto bene, era stato un
toccasana confidarsi con qualcuno, ma ora il pensiero di Tyler gli
stava minando il sonno. Infondo gli voleva ancora bene, ma non era
sicuro di sentirsi pronto a dare una seconda chance al loro rapporto.
Era immerso in questi dubbi quando sentì la voce flebile di
Gerard.
- Hey Frank stai dormendo? - sussurrò piano.
Il diretto interessato alzò la testa e si girò verso il
punto in cui proveniva la voce, - No, per caso hai bisogno di qualcosa?-
- Volevo solo ringraziarti per oggi, ho trascorso una giornata
splendida, era da tempo che non mi divertivo come un bambino. Grazie.-
detto questo si rigirò e si mise a dormire.
Franke rimase imbambolato a fissare l'altro letto con un sorriso ebete
stampato in volto e il cuore improvvisamente riscaldato da quelle
parole.
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