BRUTTIFUUL
puntata
1596
CALOGGERO
saltò sopra il paio di pantaloni disteso al sole sulla riva
del fiume; questi non si aspettava il terribile attacco del re della
savana e quindi cedette quasi subito all'assalto. Dopo qualche minuto
di lotta CALOGGERO uscì vincitore (anche se con qualche ferita
di guerra): aveva conquistato i pantaloni ed era soddisfatto della
caccia; ora era provvisto di una canottiera a fiori e un paio di
pantaloni di velluto verde marcio a righine verticali (esemplare
molto raro in via di estinzione, ma CALOGGERO non aveva il tempo di
mettersi a giocare al “piccolo animalista”).
Ora
doveva assolutamente trovare un paio di scarpe, un cappello e un
cappotto entro il tramonto, altrimenti il terribile Yeti della
Prateria (la vecchietta) si sarebbe svegliato e allora sarebbero
state botte...
Riprese
così la caccia, alla ricerca dei vestiti che gli mancavano...
In quel momento si ricordò che poco prima aveva avvistato un
paio di ciabatte che avanzavano verso la riva del fiume, allora andò
alla loro ricerca e le trovò mentre stavano iniziando a
guadare il corso d'acqua per portarsi sulla riva opposta. Si avvicinò
in silenzio e le sorprese poco prima che le sfortunate raggiungessero
l'acqua e quindi la salvezza. Le ciabatte non opposero resistenza e
si lasciarono indossare senza troppi tentativi di fuga, visto che
avevano visto cosa era successo al paio di pantaloni verdi poco prima
e non volevano fare la stessa fine dolorosa. Il nostro eroe,
soddisfatto più che mai, ma preoccupato per il tramonto che
stava per arrivare, accelerò i tempi di caccia e spiccò
una corsa diretta alla Grande Caverna (armadio), dove era sicuro di
trovare il soprabito. Una volta arrivato entrò di soppiatto e,
una volta abituatosi all'oscurità osservò la grande
varietà di specie di cappotti, giacche, mantelli,
impermeabili, scialli, sciarpe, giacconi, pellicce che aspettavano
solo di essere indossate.... il nostro homus deficentibus
valutò i diversi gradi di difficoltà di caccia delle
varie specie di esemplari presenti nella caverna e, dopo una lunga
riflessione, decise di attaccare una mantella nera con i bordi di
pelliccia che se ne stava in disparte a sistemare le sue provviste.
CALOGGERO si accorse inoltre che vicino alla sua preda dormiva ignaro
un cappellino di pelliccia (tipo quello delle Giovani Marmotte) che
faceva proprio al caso suo. Bene... due prede in un colpo solo!
Strisciò
lungo il bordo della caverna lontano da sguardi indiscreti e si portò
il più vicino possibile al suo obbiettivo... Ma qualcosa andò
storto... Infatti CALOGGERO non aveva visto
che nell'ombra della parete c'era un ferocissimo piumino
invernale imbottito con tanto di cappuccio e tasche interne che
faceva la guardia alla caverna. Quando se lo ritrovò faccia a
faccia era troppo tardi e quindi, dopo un primo momento di terrore
cercò di fuggire verso l'uscita. Ma il mostruoso giaccone gli
bloccò il passaggio e lo prese a colpi di cerniera. La lotta
continuò per un buon quarto d'ora con colpi bassi, botte,
graffi e ferite da tutte e due le parti... Infatti CALOGGERO benché
fosse in netto svantaggio riuscì a infliggere all'avversario
abbastanza colpi da distrarlo giusto il tempo di poter scappare dai
suoi colpi violenti. Intanto nella grotta era un fuggi fuggi
generale: c'era chi si aggrappava agli appendini in cerca di riparo,
chi cercava di fuggire per lo spavento, chi cercava di mimetizzarsi
per non farsi vedere ecc..
E
si... CALOGGERO aveva creato un bel casino...
Il
nostro eroe a questo punto decise che forse era meglio togliersi di
torno e quindi, con uno scatto felino che avrebbe fatto impallidire
Clark Kent, raggiunse l'entrata della grotta poco prima che un branco
incazzato di giacconi militari (cosa se ne faceva la vecchietta di
giacconi militari nell'armadio poi non si sa...) lo raggiungesse.
Durante
la corsa supersonica agguantò al volo un cappottino rosa tutto
payette e fiocchetti che si trovò nel posto sbagliato al
momento sbagliato e un vecchio scialle di pelliccia che cercava di
nascondersi dietro un sassolino.
CALOGGERO
si vestì velocemente e si mise in salvo in una radura, lontano
dalla terribile grotta... In fondo non era uscito da li a mani vuote
e, tutto sommato era soddisfatto della caccia. Il feroce predatore
anche questa volta era uscito vincitore e, dall'alto di una roccia,
gridò alla savana il suo urlo di vincitore: “GERONIMOOOOOOO”.
Ringraziamo
la voce di Piero Angela per la gentile collaborazione; la puntata per
oggi termina qui, vi ringraziamo per la gentile attenzione e vi
auguriamo buona serata...
Mi
scuso per avervi fatto aspettare... Ci ho messo un po' a scrivere il
capitolo.. Ho avuto tantissimo da fare: d'altro canto ci vuole pur
qualcuno che mandi avanti il mondo no?? Lo so lo so... è un
compito un po' difficile... nel tempo libero ho una vita normale
però... l'umanità grava sulle mie spalle... che ci
volete fare...
Ok,
lasciamo stare la mia megalomania... comunque grazie a tutti per le
recensioni!!! prometto che non vi farò più aspettare...
GRAZIE
A TUTTI!!!
Gulliver
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