In una notte buia, ecco apparire due figure incappucciate in quella
che forse era la strada più desolata di quella piccola città.
Erano riveste da due lunghi e così grandi mantelli che rendevano
molto difficile comprendere se celassero uomini o donne, solo
sentendole parlare fu chiaro che si trattava di due fanciulle.
Discutevano in un tono di voce assai basso ma allo stesso tempo molto agitato.
“Sei sicura che si trovino qui?”
“sì, la sorella l’ha mandata via per proteggerla, e le informazioni
dicono che l’abbia mandata proprio nella città di Fiveland” disse la ragazza
nascosta da un mantello blu molto lucente, “e tu sei assolutamente
certa che le tue informazioni siano attendibili?” chiese quella dal mantello rosso,
“certo che lo sono, mi conosci, non mi muovo alla ceca,
devo sempre avere prima la certezza”
“bene, se ne sei così sicura allora Lara mi fido. A questo punto
mi sembra giusto iniziare subito a cercarla, non perdiamo altro tempo”
“no!”
“come scusa?” esclamò interdetta incapace di credere a ciò che l’amica aveva esclamato,
“i nostri nemici sono lontani, non ha senza coinvolgere la bambina
in queste questioni; nascondiamoci tra questa gente Mara” la supplicò invano Lara,
“per quanto? Forse non hai ben compreso le mie parole,
non abbiamo molto tempo e arriveranno anche qui lo sai!”
“Forse, ma per ora del tempo lo abbiamo. Almeno per riprenderci e per prepararci.
E forse, nel mentre, potremo anche vivere degli anni tranquilli”
“tu speri in qualcosa di impossibile” esclamò furiosa la fanciulla
dal mantello rosso nel sentire così tanta tranquillità nelle parole dell’amica,
“riesci a goderti per almeno cinque secondi il fatto di essere
finalmente tornata sulla nostra città d’origine” disse a quel punto
Lara esasperata dall’amica, “no, perché il luogo in cui
abbiamo vissuto tutti questi anni, tutto e tutti
quelli che conoscevamo sono andati perduti”
“non tutti e lo sai”
“proprio per questo dobbiamo subito trovare la bambina, solo lei può mettere fine a questa storia”
“no, è troppo piccola e ti ho già detto che abbiamo tempo, maledizione”.
Lara si capiva benissimo era una persona molto razionale, studiava bene una situazione,
le tante possibili vie percorribili e le conseguenze agendo poi nel modo più giusto secondo
le analisi fatte; Mara invece era di carattere totalmente opposto, molto ma molto impulsiva,
soprattutto in quel particolare frangente, “tu non vuoi proprio sentire ragione,
sei ceca davanti alla verità. Fai come vuoi allora Lara, goditi la tua amata città,
ma ti avviso, questa storia finirà molto male e questo lo puoi comprendere
tranquillamente anche tu” e, dettò ciò, Mara si mise in cammino
scomparendo pian piano dalla sua vista.
Lara allora iniziò la ricerca di un posto sicuro, dove potersi
rifugiare e dove riuscire ad addestrare nuovi fighter; credeva in ciò che
aveva detto all’amica ma sapeva che anche quest’ultima aveva ragione,
il male che aveva distrutto il regno dei fighter sarebbe arrivato anche là,
bisognava creare una difesa, anche se piccola, per respingere,
quando un giorno sarebbero arrivati lì, i cattivi.
Intanto che la sua testa si riempiva di tutti questi pensieri,
gli venne in mente il posto perfetto, un luogo che conosceva come le sue tasche.
Cammino per molto tempo; dovette addentrarsi nella parte più desolata
dei boschi della città, per raggiungere il tunnel che l'avrebbe portata
nel luogo dove da piccola passava gran parte del suo tempo,
l’unico posto così nascosto a occhi estranei in cui di conseguenza
sarebbe stata abbastanza al sicuro. Quel tunnel le portò alla mente
una serie di ricordi, pochi si, ma molto preziosi a tal punto da
ritrovarsi con gli occhi colmi di lacrime, lacrime che lei sapeva
bene erano dovute a un passato a lungo dimenticato ma anche a un
presente andato perduto. Dopo una lunga camminata e una
scia di pensieri arrivò alla fine del tunnel, si guardò subito
intorno pensando che quel luogo non era affatto cambiato e si
trovò ancora più sicura della sua scelta,
quello era l’unico posto adatto.
Ora, arrivata lì, non le restava che prepararsi, nascondersi e attendere
con pazienza il giorno in cui avrebbe dovuto combattere di nuovo,
un giorno che avrebbe per sempre cambiato la vita alcuni ragazzi.
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