Il mare se ne frega

di Blue Tokage
(/viewuser.php?uid=144690)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Il mare se ne frega

“Il mare se ne frega, Finn.”
Johanna fissa con fastidio la distesa blu solcata da placide onde. Finnick alza appena la testa, con un sorriso. Non apre nemmeno gli occhi.
“E perché, Joh?”
La ragazza tira un calcio ad un ciottolo. “Se gli importasse qualcosa di noi, non se ne starebbe lì, a guardare, senza fare nulla.”
“E cosa dovrebbe fare , Joh?” Finnick apre gli occhi e si perde a fissare la distesa infinita d’acqua. “Dovrebbe alzarsi e portarci via tutti, sommergerci e farla finita?” guarda l’amica negli occhi. “No, Joh, va bene così.”
“Non va bene così! Guarda in che mondo viviamo!”
Questa volta il ragazzo si fa serio. “E cosa centra il mare?”
“Non lo so! So solo che tu non fai altro che dire che il mare ti salva ed altre stronzate del genere! Se fosse vero tu non saresti diventato il giocattolo di Capitol City! Se fosse vero Annie non si sarebbe ridotta in quel modo! Se fosse vero non dovrebbe ro morire ogni anno 23 stupidi ragazzini! Se fosse vero … - Johanna abbassa lo sguardo.
Calcia un altro paio di sassolini, poi si siede, abbattuta. Infila le dita tra la sabbia. La sua voce si fa un sussurro – … se fosse vero, loro sarebbero ancora qui.”
Finnick la abbraccia. “Noi tre però siamo ancora insieme.”
Per la prima volta Johanna piange, dopo 18 anni, piange, tra le braccia del suo migliore amico, piange, mentre il mare sta a guardare.
***
 
Johanna guarda con disgusto la distesa spumeggiante che si staglia davanti a lei. Stringe i pugni, sempre più forte. Se la cosa non le facesse schifo, piangerebbe.
Le sembra, in un raggio di sole sfuggito alle nubi, di vederlo, sdraiato sulla sabbia, come quel giorno.
Una nuvola offusca il sole.
Johanna raccoglie un sasso e lo scaglia con violenza contro quella maledetta macchia blu. Stringe i denti per non cominciare a singhiozzare.
“Ti sbagliavi, Finn, se n’è proprio fregato.”
Guarda Annie, seduta in riva a quello stupido mare, lo sguardo perso tra quelle onde profonde che le ricordano così tanto il suo amore.
Johanna le si siede accanto e la stringe forte.
Se gli fosse importato qualcosa, tu ora saresti ancora qui con noi.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2290086