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La fama… La gloria…
Un pubblico che ama me e la mia musica… Avevo sempre desiderato tutto questo,
era sempre stato il mio sogno. Eppure, ora che ho raggiunto il mio scopo, sento
che c’è qualcosa che non va…
Sono Itami, il
chitarrista nonché leader degli Oni Itaku, una nuova band emergente giapponese
visual kei. Ho 18 anni ed un discreto successo musicale alle spalle, cominciato
3 anni fa, quando ho fondato la mia attuale band. Sono dannatamente ricco,
dannatamente bello, dannatamente bravo e dannatamente popolare. Dovrei essere il
ragazzo più felice sulla faccia della terra, ma… direi proprio che non è così.
La band si sta sfaldando… e la colpa è tutta mia… per una volta lo devo
ammettere… Avevi ragione tu Aku… certe cose non sono possibili….
- Hi boys!!! –
irruppe Shi, il batterista degli Itaku, quando finalmente si degnò di onorarci
della sua presenza.
-
Shiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! Maledetto idiota sono tre ore che aspettiamo te per
iniziare a provare!!!!! – il secondo chitarrista, Hebi, aveva come sempre dato
prova fin da subito di essere molto dolce e comprensivo…
- Ehm… Hebi… sta
buono… - intervenne Neko, il tastierista, scollandosi momentaneamente da Tsumi,
il bassista, con cui aveva una storia da tre anni ormai.
- Ecco!! Solo Neko
mi capisce!!! Sei un animale Hebi!!! – piagnucolò Shi.
Akuma si schiarì la
voce e calò il silenzio. Tutta la mia band si girò dalla parte del vocalist e
videro con orrore che c’ero anch’io al suo fianco, con le braccia conserte e gli
occhi fiammeggianti.
-Signori… - iniziai,
ma fui subito interrotto da Shi:
-
Scusascusascusascusascusa!!!!!! Non volevo Itami!! Chiedo umilmente perdono, ma…
- una mia occhiata furente bastò a zittirlo.
- Forse non vi è del
tutto chiaro cosa facciamo noi qui, gente… Noi veniamo qui a suonare!! Abbiamo
un live fra 9 giorni, non so se riuscite a capirlo… Dobbiamo provare, e voi cosa
fate? Ve la prendete comoda e arrivate con tre ore di ritardo, passate la
mattinata a pomiciare, giocate a carte… Credete che sia un gioco?? VOI CREDETE
CHE SIA UN GIOCO??? Abbiamo lavorato un casino per arrivare fin qui e voi cosa
fate?? Buttate tutto all’aria!!! Baka na!!!!! Voi… voi… - una mano di Aku si
posò sulla mia spalla ed io mi calmai. Il nostro vocalist era l’unica persona al
mondo dotata di questo potere.
- Basta così.
Mettiamoci al lavoro. –
Senza una parola i
cinque ragazzi si misero al loro posto ed al mio segnale iniziammo a suonare.
Quel giorno ed i seguenti furono un inferno. I ragazzi erano sotto stress e si
vedeva. Non ne potevano più. Li stavo uccidendo, ma ero talmente preso da tutto
che non me ne accorsi neanche. Una volta sentii Aku confortare Shi, distrutto
dai duri allenamenti e con le braccia a pezzi, dicendogli che ancora poco e
sarebbe finito tutto, dovevamo solo arrivare al live e poi mi sarei calmato.
Già… Aveva ragione… Quel maledetto live voleva dire tutto per me. Per la prima
volta avrei suonato sullo stesso palco del mio Dio. Per la prima volta il
grandissimo Mana-sama aveva accettato di partecipare ad uno spettacolo natalizio
di beneficenza, questo voleva dire che ci saremmo esibiti sullo stesso palco,
non insieme ovviamente, ma non mi importava niente. Se tutto andava come dicevo
io, forse sarei riuscito a scambiare qualche parola con l’uomo che mi ha fatto
da modello.
I ragazzi ovviamente
questo non lo potevano capire. A parte Aku, che era cresciuto con Miyavi come
modello, tutti gli altri mi avevano seguito per ignoti motivi. Non sapevo perché
avessero deciso di unirsi a me, ma ormai erano qui e qui DOVEVANO rimanere.
I giorni che ci
separavano al live passarono velocemente e arrivò il tanto atteso giorno, erano
le 5 di mattina della vigilia di Natale, ed il sottoscritto Itami girovagava già
per l’albergo in cui avevamo prenotato delle stanze in modo da facilitarci
l’arrivo al luogo del concerto. Non riuscivo più a dormire perciò feci irruzione
nella camera di Akuma, lo trovai raggomitolato nel letto che mugugnava nel
sonno, ma senza farmi troppi problemi gli saltai addosso
svegliandolo.
- Ah! Che succede?
Un incendio!! –
- Ma quale incendio
Aku… Non riesco a dormire!! Fai qualcosa!! – Akuma scosse la testa.
- Non sono mica tua
madre, Itami-chan… Vai a dormire…-
- Ma se ti ho appena
detto che non ci riesco! E non chiamarmi Itami-chan! Sono un uomo! E anche un
gran bell’uomo modestamente! Fammi rimanere qui! –
- Gran testa di
cazzo che non sei altro, se non riesci a dormire in camera tua, perché dovresti
riuscirci qui??-
- E chi ha detto che
voglio dormire?! Parliamo Aku! – incrociai le braccia sul petto e questo voleva
dire niente repliche. Solo con Akuma mi comportavo da bambino viziato, forse
perché era il mio migliore amico, o forse perché era più grande di me di 5 anni,
in ogni caso mi veniva naturale fare così, e lui ci cascava sempre e faceva ciò
che volevo. Probabilmente aveva capito il mio infantile trucchetto, ma come
sempre mi assecondava.
- Ok Itami-chan,
vieni sotto le coperte e parliamo.- io mi lanciai felice sotto le coperte e mi
rannicchiai vicino a lui.
Iniziammo a parlare
dei vestiti che avremmo indossato quella sera, li avevamo ideati io e lui
insieme ed eravamo dannatamente fieri di com’erano venuti. Io mi sarei vestito
da gothloli come sempre, Aku con uno stile più sul visual-punk, Tsumi e Hebi con
due vestiti identici ma con i colori invertiti visto che erano gemelli, Shi e
Neko entrambi visual kei. Questa volta io e Aku avevamo dato davvero il meglio
di noi stessi. Parlammo moltissimo, ma pian piano il sonno prese il sopravvento
ed io mi addormentai fra le braccia del mio vocalist… del mio migliore amico… o
forse di più? Con il sonno che avanzava il mio cervello cominciò a fare strani
pensieri… No... Dovevo dormire… Mana…