Fay 2
La Pietra Azzurra
Inizia l'avventura
Alla fine decisero di seguire il bambino. Se era vero che Ashura era
suo nonno, allora potevano esserci delle probabilità che sapesse
qualcosa e poi in quel mondo viveva una Yuko, la quale poteva sapere
qualcosa dei cloni o
per lo meno delle sua se stessa che li aveva fatti viaggiare. Certo la
loro Yuko non c'era più, infatti, dopo la sua scoparsa era stato
Watanuki ad aiutarli nel viaggio quando avevano bisogno di qualcosa.
La
strada pareva dovesse essere molto lunga, ma secondo il bambino
avrebbero fatto prima a piedi che su mezzi di trasporto. Durante il traggitto continuarono a parlare del più e del meno e
i due Fay se la intendevano alla grande, cosa normale visto che erano
la stessa persona, secondo Kurogane. Ad ogni modo, lo spadaccino aveva
anche capito che qualcosa non quadrava, certo lui non era un mago e non
aveva nessuna sorta di magia, ma era come se avesse avuto un deja vue
appena visto il bambino. All'inizio l'aveva declassato come semplice
coincidenza visto che era il Fay di questo mondo, ma poi aveva capito
che non era il bambino in se quanto, piuttosto quello strano aggeggio che aveva al collo. A prima vista
si sarebbe detta un pietra innoqua, però non si sapeva mai
"Eccoci, questa è la palazzina dove viviamo noi! La proprietaria
di chiama Chitose ed è molto gentile" parlò indicando un
complesso di palazzi con un giardino davanti.
"Ah, assomiglia alla pensione gestita da Sorata-san e Arashi-san,
vero?" chiese Shaoran a Fay e Kurogane. Il primo sorrise complice, il
secondo parve avere i nervi a fior di pelle, se spuntava di nuovo quel
Sorata del cavolo gliele avrebbe suonate stavolta. Mentre loro
constatavano la somiglianza, un uomo stava uscendo dalla palazzina di
fronte a loro. L'uomo in questione era alto con i capelli neri lunghi
fino alle splle, vestito con un semplice maglione e pantaloni leggeri,
ai piedi aveva dei sandali da passeggio e una sciarpa ben ferma sulle
spalle. Fay lo riconobbe all'istante, nonostante i vestiti del tutto
diversi, con il quale era abituato a vederlo.
"Ashura Oji-san!" chiamò il bambino, prima ancora che Fay
potesse dire o fare alcun che. L'uomo alzò lo sguardo verso i
nostri e sorrise al bambino. Secondo il modesto parere di Kurogane,
sembrava di tutto, ma certo non un nonno, anzi si sarebbe detto ancora
più giovane di un trentenne. Il giovane Fay gli corse in contro
e questi lo prese in braccio issandolo fino alla spalla, per Fay quella
scena era fin troppo dolorosa da vedere, ma anche se si fosse fatto
delle fisime non sarebbe cambiato nulla. Il bambino parve parlare con
il nonno e dopo che l'ebbe messo giù Ashura si avvicinò a
loro tenendo il nipote per mano. "Sono loro! Vengono da un'altra
dimesione!" I cinque si scrutarono con sorrisi di circostanza, pareva
esserci un sottile velo d'imbarazzo, sopratutto per Kurogane, visto che
nell'altro mondo l'aveva accoppato.
"Davvero? Bene, felice di fare la vostra conoscenza!" salutò
l'uomo, dopodichè si rivolse al nipote. "Avevo chiamato Lee-san,
chiedendo di tenerti per un po', mentre ero in riunione, ma vedo che
hai già compagnia! Ad ogni modo vai a fargli un saluto e magari
presentaglieli, ok!?" propose il nonno Ashura verso Fay. Il bambino
annuì e poi salutò il nonno. Dopo che la figura di Ashura
era sparita all'orizzonte il piccolo chiamò i nostri indicando
la palazzina. Salirono due rampe di scale prima di arrivare alla porta
della casa del bambino, prese le chiavi dalla tesca dei pantaloni e poi
aprì la porta. Davanti a loro vi si presentò una scena
molto famigliare, la stanza era identca a quella che avevano visto
nella repubblica di Hanshin.
"Prego, accomodatevi. Mi cambio, poi vi porto da Lee-san!"
esclamò contento. "Lee-san è il padre di un mio amico di
scuola, quando mio nonno non c'è vado sempre da lui e da sua
moglie per non rimanere solo" spiegò entrando in una camera.
Shaoran parve pensarci un attimo, aveva già sentito quel nome,
anche se non riusciva a collocarlo. Dopo una decina di minuti il bambino uscì
dalla stanza con una giacchetta sopra un maglia e un paio di pantaloni
neri (prima era in divisa scolastisca). "Di quà" indicò
la rampa di scale che saliva al terzo piano, per poi girare a sinistra
e bussare ad una porta. La voce che arrivò da dietro alla porta,
però, non era di un uomo bensì di una donna.
"Arrivo!" esclamò per poi apparire davanti a loro sorridendo.
"Si?" chiese. Il fatto che assomigliasse a Sakura poco importava, il
vero problema era il fatto che una vocetta da dentro la casa l'aveva
chiamata mamma. Alla fine da dietro la donna apparve un bambino con i
capelli neri e gli occhiali che felice abbracciò Fay. La donna
sorrise alla felicità del figlio, sopratutto pensando al
perchè faceva così.
"Meno male che sei qui, io non voglio starci insieme a quello!"
esclamò sconcertato. Kurogane e company osservarono la scena,
sembrava di vedere Watanuki da bambino e loro non è che lo
conoscessero molto. Il problema era sapere che fosse questo 'quello'.
Nel mentre Shaoran non la smetteva di fissare la donna, doveva
ammettere che se era davvero Sakura, era cresciuta bene.
"Watanuki non fare così?" lo riprese la donna. Dopodichè
si accorse degli accompagatori del bambino "Chi sono?" domandò.
"Loro sono miei amici, vengono da un'altra dimensione!" disse verso
Sakura. Lei , che guardò il bambino metre parlava, si rivolse di
nuovo ai tre viaggiotori, sorridendo. "Sono qui perchè Ashura Oji-san aveva
detto di venire a fare un saluto a Lee-san e dire che non ho bisogno di
un tutore! Adesso devo accompagnare i miei amici da Yuko-san!"
spiegò.
"Che strano, mio marito non mi ha detto nulla!" pensò la donna
"Eppure glielo dico sempre di non tenersi tutto dentro! Ad ogni modo,
ora Lee sta dormando, appena si sveglia glielo dico io!" sorrise verso
Fay. Shaoran era in catalessi, ogni volta che vedeva quel sorriso era
come se andasse in tilt. Mentre Mokona se la rideva nella grossa.
"Ma come te ne vai e mi lasci qui da solo con quel coso?" chiese
depresso la piccola copia di Watanuki "Lo sai che non lo sopporto!"
"Si, lo so! Però, come detto poco fa, sto andando da Yuko-san e
tu non sopporti nemmeno lei!" fece presente il biondino con una
semplicità che fece ridere gli adulti. Secondo l'esperienza di
Kurogane, Fay era in grado di dirne di tutti i colori, ma mai aveva
freddato una persona così facilmente. Adesso ne era certo
qualcosa non quadrava.Watanuki sorrise nervoso verso l'amico, sapendo
che diceva la verità, ma quasi, quasi, avrebbe preferito la
strega a quell'altro.
"Lascialo perdere è un vero idiota, tu vai!" esclamò un
altro bambino, che spuntò da dietro la gonna di Sakura. Watanuki
parve riaversi dallo shock subito grazie a Fay e poi si rivolse
all'altro diventando, agli occhi di Fay e Kurogane, un vero e proprio
gatto. I due bambini, entrambi con i capelli neri cominciarono a fare
botta e risposta, tipo film comico. Sakura sorrise e salutando chiuse
la porta levando quella pietosa scena dallo sguardo dei cincque
spettatori. Il piccolo abbassò la testa quasi mortificato per
quello che era appena successo.
"Ok, che ne dite se vi porto da Yuko-san?!" disse alla fine per
smortizzare il tutto. Fay sorrise al suo omonimo e acconsentì
per tutti, poi tirò Kurogane per un braccio, seguendo il
bambino. Shaoran, invece, era tirato da Mokona, con scarso successo.
Solo una delle 108 tecniche segrete riuscì a sbloccarlo da
quello stato apparente di morte. Fay rise della reazione del ragazzo,
mentre Shaoran divenne rosso pomodoro.
Arrivarono in centro città con la metropolitana, dove palazzoni
enormi superavano i 20m d'altezza. Dopo aver camminato per qualche
minuto si ritrovarono difronte ad una casetta, circondata da due enormi
grattacieli. Per kurogane pareva ssurdo, ma se si trattava della strega
c'era poco da stupirsi. Davanti alla casetta vi si trovavano una moto
ed una macchina d'epoca, ma ben tenuta.
"Probabilmente ha ospiti! Quella moto appartine a Toya-san!" disse
entrando nel giardino che circondava la casetta. Shaoran e gli altri lo
seguirono, per poi arrivare davanti alla porta d'ingresso. Non fecero
in tempo a bussare che un urlo provenì dall'interno.
"RAZZA DI VECCHIO OCCHIALUTO SENZA REMORE! COME SAREBBE A DIRE CHE
L'HAI PERSA!?" La voce per Kurogane era fin troppo famigliare, avrebbe
riconosciuto la strega anche da una registrazione contraffata.
Entrarono in negozio, constatando che la porta non era chiusa a chiave
(chi è l'idiota che l'ha lasciata aperta?). Arrivarono nel luogo
dal quale provenivano le urla e i rumori di cocci rotti, per poi vedere
un uomo uscire dalla porta insieme ad un vaso che, per fortuna sua, si
sfracello al muro invece che sulla sua faccia. "DOVE PENSI DI ANDARE!
DANNATO!"
"Non entrate, è assatanata!" proclamò l'uomo verso i
cinque appena entrati. Poi, vedendo Kurogane, lo prese per mano sotto
lo sguardo attonito di Fay che non fece in tempo a fermarli. I due
entrarono nella stanza dalla quale era appena uscito l'uomo. I quattro
rimanenti, temendo per l'incolumità dello spadaccino entrarono
anche loro, trovando Yuko che tranquilla tirava l'orecchio dell'uomo,
mentre Kurogane aveva le braccia incrociate al petto. "Ahia, ma
perchè devi sempre fare così con me!?" chiese tentando di
levarsi la mano dall'orecchio.
"Fosse così poco quello che ti meriti! Ma lo capisci che cosa
hai fatto!?" chiese. L'uomo sorrise alla donna, che finalmente aveva
mollato la presa
"Era solo una statua senza valore! Cosa sarà mai" fece presente
un uomo: capelli neri corti con un giubbotto da moto addosso e accanto
un giovane uomo con capelli grigi e occhi gentili. Yuko lo guardo con
intenti omici e si avviciò ai due.
"Yukito, vedi di tenere a freno la lingua del tuo ragazzo, altrimenti
gliela taglio! Era un statua importantissima, aveva avuto a che fare
con molti sciamani, non sai nemmeno quanto potere contenga"
spiegò con il sorriso sulle labbra e delle stelle che brillavano
attorno alla sua faccia. "A proposito, che ci fate voi qui?" chiese
verso Fay e gli altri. Il giovane Fay si avvicinò alla donna.
"Erano venuti per conoscerti, vengono da un'altra dimensione!"
"Questo l'avevo capito, ma perchè?"
"Vorremmo sapere se ha percaso visto un ragazzo che mi somiglia, oppure
una ragazza di nome Sakura?" chiese Shaoran speranzoso. La donna parve
pensarci su, poi capendo tutto fece un sorrisetto malefico che non
piaccue per niente a Kurogane.
"Oh, ho capito! Voi siete quelli che una me di un'altro mondo ha fatto
viaggiare attraverso le dimensioni! Va bene, facciamo così, voi
mi recuperate la statuetta che quell'idiota ha perso ed io in cambio vi
do un indizio sui vostri cloni, che ne dite?" domandò. Non era
il problema di fidarsi o meno, sapevano che quando Yuko faceva un patto
poi lo manteneva, il problema era tornare vivi. Shaoran si girò
verso Kurogane e Fay chidendo aiuto con lo sguardo. Fay alzò le
spalluccie come a dire che non avevano altra scelta, mentre Kurogane
sbuffò in segno di resa. "Molto bene! Clow, vieni qui"
chiamò la donna. "Adesso spiegerai, per filo e per segno, tutta
la tua giornata a loro e poi li aiuterai a recuperare la statua in
questione, chiaro?" chiese con il volto da diavolo. Clow sorrise e poi
si mise a parlare con Shaoran mentre Fay e Kurogane si sedettero vicini
a Yukito e Toya, come Yuko.
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Scusate il ritardo, problemi universitari.
Ogni commento o critica è il ben venuto.
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