Yule's magic
Ogni
anno l’imponente fortezza di Camelot di agitava in subbuglio,
brulicante di servi affaccendati sin dall’inizio del mese di
dicembre a pulire il castello da cima a fondo ed a riempirlo di
decorazioni per la festa di Yule.
Da che aveva memoria,
Arthur aveva
sempre amato quella vitalità gioiosa che
s’impadroniva del
luogo e spingeva tutti all’allegria anche nei giorni
più
bui dell’anno.
[Merthur]
Partecipante al Mini-Contest:
Preparativi per Natale di Jo_gio17
Partecipante alla Winter Challenge
di visbs88 con il prompt #15 – castello antico
Partecipante alla Fluff Fest Challenge
di Kim_92 con il prompt #04 – neve – tabella Inverno
Dedicata a Ediwir, il mio caro fratellino acquisito, che sotto sotto
è una strega come Morgana (lo sai che ti voglio bene, vero?
^^),
e a elyxyz, che secondo me è la dea del Merthur e ha scritto
una
storia assolutamente adorabile su Arthur e Morgana da bambini. Nessuno
dei due lo sa, ma è colpa loro se questa storia è
uscita
così xD
Per le note (e i desclaimer) ci vediamo alla fine ^^
Rating: Verde
Genere: Fluff, Sentimentale
Lunghezza: One-shot (991 parole), Completa
Tipo coppia: Slash
Personaggi e coppie: Arthur, Merlin, Morgana; Arthur/Merlin
Contesto: Prima stagione
Note: Missing Moments
Avvertimenti: //
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Yule’s magic ―
Ogni anno l’imponente fortezza di Camelot di agitava in
subbuglio, brulicante di servi affaccendati sin dall’inizio
del
mese di dicembre a pulire il castello da cima a fondo ed a riempirlo di
decorazioni per la festa di Yule.
Da che aveva memoria, Arthur aveva sempre amato quella
vitalità
gioiosa che s’impadroniva del luogo e spingeva tutti
all’allegria anche nei giorni più bui
dell’anno
– quelli in cui suo padre quasi lo rinchiudeva nel castello,
perché non si prendesse un malanno nel giocare troppo a
lungo
all’esterno. Certo, da principino viziato quale era amava
quel
periodo anche perché riceveva dei regali e poteva abbuffarsi
di
dolci impunemente (adorava le mele caramellate), ma erano soprattutto
le decorazioni, i drappi appesi alle finestre e nei corridoi, il
vischio sulle porte delle case della cittadella bassa –
perché, a prescindere dagli ordini di suo padre, lui ogni
tanto
sfuggiva alle grinfie della propria balia per vedere le decorazioni
anche fuori del castello. Era l’atmosfera festosa in generale
che
lui amava.
***
Degno di nota è anche come il principe ereditario, tra tutte
le
decorazioni tradizionali, adorasse un po’ meno il vischio a
causa
di tutti gli agguati che Morgana, sin da piccola, gli aveva teso sotto
la malefica pianta appesa alle porte – arrivando a volte ad
inseguirlo per mezzo castello pur di baciarlo.
L’informazione,
purtroppo, esulava da quelle note al povero Merlin, ancora al suo primo
anno a Camelot, che nel decorare le stanze del suo signore ne aveva
appeso un rametto alla porta, oltretutto infondendovi inconsciamente un
po’ della sua magia a causa dell’eccessivo giubilo.
La cosa ebbe risvolti imbarazzanti quando quella stessa sera i due
uomini s’incrociarono sotto la porta, rimanendo a fissarsi a
vicenda per un po’, per poi quasi senza accorgersene
appoggiarsi
al legno per un bacio lento e passionale, interrotto dal lieve ed
inopportuno bussare di Morgana. La donna inconsapevolmente uccise
definitivamente l’atmosfera e l’aspettativa che si
erano
create tra i due nel momento in cui, messo piede nella stanza,
approfittò della presenza della pianta incriminata per
schioccare un bacio – l’ennesimo solo
quell’inverno
– sulla guancia del fratellastro, il quale stranamente non
protestò.
Una sera di pochi giorni dopo, necessari a scendere a patti con quanto
accaduto, i due ragazzi ebbero modo di chiarire le ragioni di quel
bacio – quelle non magiche, per lo meno: nessuno dei due
sapeva
di preciso perché l’avesse fatto, ne avevano
semplicemente
sentito l’impulso e non avevano resistito. Non avrebbero
ammesso
che si amavano, non ancora per lo meno, ma questo non impedì
loro di prendere coscienza di ciò che provavano davvero e di
iniziare a frequentarsi, pur mantenendo il segreto.
***
V’era inoltre un altro aspetto della festività che
Arthur
amava meno degli altri: ogni anno Morgana gli raccontava della neve, di
come fosse bella mentre scendeva lenta e fredda nelle notti
più
rigide, di come imbiancasse tetti e strade e cortili. Arthur non aveva
mai visto la neve: mai aveva avuto tale privilegio né da
bambino, né all’alba del suo ventiduesimo inverno.
«È strano che la neve non abbia ancora iniziato a
scendere, non trovate?» appuntò Merlin al
principe, una
mattina di quasi metà dicembre.
«No.» gli aveva invece risposto Arthur, in tono
vagamente
lugubre «Da che ne ho memoria, qui a Camelot non ha mai
nevicato.»
Merlin si girò verso di lui, fissandolo sconvolto e
strabuzzando gli occhi.
«Cosa significa che a Camelot non nevica?»
«Significa che non nevica, idiota!»
«Ma… la neve è l’essenza di
Yule! Senza la
neve non è davvero Yule.» replicò lui,
infervorato
e con una punta di delusione nella voce.
«Non qui, è uno Yule perfetto anche senza
neve.»
Nel frattempo, Morgana, sentendo quel battibeccare da coppia sposata
provenire dalle stanze del principe mentre vi passava davanti,
s’accostò per verificare l’argomento
della
discussione, e decise di approfittarne per pungolare il fratellastro,
entrando senza bussare né essere invitata.
«Devi perdonarlo, Merlin… È solamente
invidioso perché non ha mai visto la neve.»
«Ma è lo spettacolo più magico che
esista al
mondo.» si lamentò il servitore, non notando che
stava
infierendo sul già tetro morale suo padrone ed amante
– il
quale, per dovere di cronaca, cacciò Morgana con la scusa di
voler finire la colazione in pace, e il suo servo idiota, come
l’aveva definito nell’impartirgli
l’ordine, a lucidare armi ed armatura.
In seguito a quella conversazione, Merlin aveva deciso di provvedere
alla grave mancanza del principe – anche perché
sentiva
l’aspettativa nella sua voce ogni volta che ne parlava con
Morgana (ovvero ogni volta che Morgana ne parlava), e vedeva il suo
sguardo deluso ogni volta che guardava fuori dalla finestra.
Così, oltre ad affaccendarsi nelle ordinarie mansioni di
servitore, e nella pulizia e decorazione del castello, il giovane
passava ogni istante libero a spulciare i propri libri di magia alla
ricerca dell’incantesimo appropriato – e il mercato
per
trovare i regali adatti.
***
Arrivò infine il 21 dicembre, giorno di Yule, e quando
Merlin
andò a svegliare Arthur poté offrirgli il
magnifico
spettacolo della neve che scendeva lenta dalla tarda notte precedente
ed aveva già iniziato ad imbiancare i tetti e la piazza del
castello. Alla vista di quello scenario splendido gli occhi del
principe si riempirono di meraviglia «Avevi
ragione,» disse
soltanto «è davvero magico.»
Merlin non
poteva dirgli che era quello
il suo vero
regalo per lui – ci sarebbe stato tempo in futuro per dirgli
della magia, ma andava bene così: l’espressione
adorante
del suo amico che lo abbracciava lo ripagò di tutti gli
sforzi.
Rimasero lì a lungo a fissare la neve scendere soffice e
lenta,
scambiandosi un bacio leggero di tanto in tanto, il vischio colpevole
ancora appeso alla porta. Senza che nessuno lo notasse, con quella
nevicata la magia era tornata a Camelot, silenziosa come la neve,
ricoprendola ed avvolgendola con il suo candido manto: era davvero uno
Yule perfetto.
Oh! The weather outside is
frightful
But the fire is so
delightful
And since
we’ve nowhere to go
Let it snow! Let it
snow! Let it snow!
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Angolo autrice:
Felice Yule a tutti!! <3 e buon compleanno a Velorin.
*si avvicina nascosta dietro uno scudo rubato dall’armeria di
Camelot* non mi ucciderete per questa pazzia insensata, vero?
Perché questa era solo una prima incursione come autrice in
questo fandom, ho in serbo molte altre idee
malate qualche altra ideuzza.
Minacce a
parte, vi
ringrazio per aver letto la storia, sperando che l’abbiate
gradita, e che magari vogliate anche essere così gentili da
lasciarmi un parere, che fanno sempre piacere ^^
Desclaimer e chiarimenti:
I personaggi non mi appartengono o
non avrebbero fatto quella fine orribile e soprattutto Arthur e Merlin
si sarebbero sposati ed avrebbero avuto tanti bei bambini magici
e questa storia non è stata scritta a scopo di lucro. La
canzone citata alla fine è Let it snow!, di
cui vi riporto qui la
bellissima la versione di Dean Martin.
Nemmeno la festa di Yule mi appartiene: inizialmente pensavo di tenere
il Natale, ma avendo rivisto in uno dei primi episodi che citavano
Beltane ho deciso di mantenere la festività più
consona
all’Antica Religione, seppure questa sia stata proibita da
Uther
(non credo che abbia molto le idee chiare,
quell’uomo…).
Per lo stesso motivo la storia è, in linea generale,
ambientata
prima del 21 dicembre, in quanto Yule è la festa che celebra
il
solstizio d’inverno. ^^
Il vischio che intriso di magia fa baciare Arthur e Merlin è
una citazione da uno speciale natalizio di Warehouse 13,
in cui mostrano il primo vischio, artefatto che costringe a baciarsi
chiunque si incontri sotto di esso, o scambi uno sguardo con chi vi si
trovi sotto (a grandi linee funziona così, non
l’hanno
spiegato benissimo). L’ho un po’ rieditato in
versione
magica e più soft, l’idea alla base è
che spinga
chi vi si incontra sotto a rivelare i propri sentimenti anche
perché Arthur e Morgana che si sbaciucchiano come due
innamorati sotto il vischio proprio non ci stanno.
Inoltre sono una romanticona inguaribile che si droga di fluff e
zucchero ogni volta che può, quindi cosa
c’è di
meglio che una dichiarazione d’amore eterno ed imperituro
sotto
il vischio? *-*
Alla prossima ^^ e grazie in anticipo a chi recensirà
<3
Baci baciotti e felice Yule!!
areon
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