Tenera, dolce Hinata di fumiko (/viewuser.php?uid=27148)
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CAPITOLO 8.
Sedevo con Shinji e Tsubame all’Ichiraku
ramen…quella sarebbe dovuta essere una festa, avremmo dovuto
festeggiare, ma l’aria era tremendamente gelida, e le futili
e leggere parole dei vicini parevano distanti.
Avevo ascoltato la loro storia in silenzio, trangugiando senza molto
entusiasmo il mio ramen.
Shinji mi aveva raccontato la morte di Kojiro. Fin nei minimi
particolari.
L’accaduto era ancora nitido, scolpito nelle loro menti.
Anch’io avevo perso un compagno, ma mi resi subito conto di
non poterli comprendere fino in fondo: Kojiro era morto, Sasuke no.
Io avevo ancora qualche possibilità di riportarlo a casa,
loro non l’avrebbero mai più rivisto.
Era perso per sempre.
Il ramen mi aveva lasciato un sapore amaro, sgradevole in bocca. Buttai
giù un bicchier d’acqua, ma il senso di disgusto
non faceva che aumentare.
Mi sentivo davvero uno schifo!
Ero totalmente impotente, in quel caso. Non sapevo che dire, non avevo
parole per far fronte al loro dolore, nessuna promessa da fare.
Era davvero deprimente, la morte…
Tsubame si appoggiò a me, posando la testa sulla mia spalla.
- Ci vorrebbe una bella bottiglia di sake…-
sospirò Shinji…
- Concordo- disse Tsubame, alzando il braccio.
Come dargli torto? Erano distrutti…
- Vi ricordo che domani abbiamo un esame…-
- Non me lo ricordare, Naruto…- supplicò Tsubame.
- Ce la faremo- dissi, sorridendole – Vi
proteggerò io! Questo, almeno, posso
promettervelo…ho visto situazioni ben più
difficili dell’esame chuunin…- abbozzando poi una
risata.
Vidi gli occhi della mia nuova compagna di squadra riempirsi di lacrime.
Mi abbracciò.
- Grazie, Naruto!-
Imbarazzato, mi portai una mano alla testa, passandomela tra i capelli.
- E’ tardi- osservò Shinji – e domani
dovremmo alzarci presto…sarebbe meglio tornare a casa, non
credete?-
Infatti era davvero tardi…era quasi l’una e la
prova sarebbe iniziata alle nove e mezza…
- Sì, sarebbe meglio…- dissi, alzandomi dalla
sedia e distaccandomi in modo educato da Tsubame.
In quel momento vidi Kiba correre nella mia direzione.
- Naruto! Naruto!- la sua voce era preoccupata.
Mi raggiunse affannato. Sembrava aver dimenticato la scazzottata di
quella mattina…
Doveva essere successo qualcosa di grave!
- Kiba? Che succede?-
- Hai visto Hinata da qualche parte?-
Sentii il sangue ribollirmi nelle vene. Evidentemente la lezione non
gli era bastata…
L’afferrai dalla felpa e lo scossi violentemente.
- Che vuoi ancora da lei?-
- Oddio, ma che hai capito! È scomparsa! Scomparsa!-
- Cheee? Scomparsa? E dov’è?!- stavo praticamente
urlando
- Chi è Hinata? La tua ragazza, Naruto?- chiese Tsubame.
- Eh? L-lei…no…cioè,
è…è…u-un’amica…-
mi sentii avvampare –comunque- dissi poi rivolgendomi a Kiba
–dobbiamo cercarla! Da quanto è scomparsa?-
- Da stamattina…ma è strano che non sia tornata a
casa e che non abbia avvisato nessuno…non è da
lei!-
- Stamattina? Ma l’ho riaccompagnata io a casa, prima di
andare a fare la prov-ehm, cioè, prima di andare a fare una
missione- Kiba non doveva sapere che dovevo sostenere l’esame
di selezione chuunin! –era anche di buon umore!- osservai,
pensando a Hinata tra le mie braccia, sorridente.
Il viso di Kiba divenne d’un tratto più tetro
–Era di buon umore dopo ciò che è
successo? Dopo la litigata?-
- Beh…non subito dopo…ma, sai
com’è…-
- No, non lo so!- disse con tono aggressivo, avvicinando il suo viso al
mio –E non voglio neanche sapere come l’hai
consolata!-
Arrossii nuovamente – Non è ciò che
pensi, non è successo nulla tra noi!-
- Certo, come no…- s’intromise Tsubame
-…e come mai sei arrossito a quella maniera?-
Quella piccola bambina mi stava facendo arrabbiare…
- Va beh, andiamo Shinji…e tu, Naruto, cercala pure, ma
spero che, nonostante ciò, terrai fede alla tua promessa- il
suo tono era freddo e lasciava trasparire un velo di scetticismo.
Credeva forse che li avrei abbandonati?
Non avrei mai potuto fare una cosa del genere!
- Ok, andiamo!- rispose quello –ciao, Naruto, buona fortuna!-
- Grazie…-mormorai, mentre si allontanavano.
- Te la fai con dei mocciosi, ora?- chiese Kiba
- Fatti i fatti tuoi. Pensiamo a Hinata, piuttosto…-
- L’abbiamo cercata ovunque…speravo ne sapessi
qualcosa…anzi, a dire la verità sono in parte
contento che tu non l’abbia vista…-
- Fottiti, Kiba-
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Hinata era scomparsa.
Era colpa mia, ma ero deciso a non dirlo a nessuno…
Eppure…sentivo qualcosa bruciarmi dentro,
all’altezza del petto…qualcosa che desiderava
uscire, farsi pian piano spazio tra le mie viscere, scoprire
l’aria, il fresco della sera…
Senso di colpa?
Molto probabile.
Non avrei dovuto comportarmi in quella maniera.
Hinata sarebbe mai riuscita a perdonarmi?
O avrebbe rivelato tutto alla famiglia, così da farmi
perdere gli unici affetti che avessi mai avuto?
Mi fermai ad osservare quella che da poco era diventata casa mia.
Per quanto ancora lo sarebbe stata?
- Neji, ci sei?- mi chiese Tenten.
La guardai.
Mi guardava intensamente.
Aveva capito che c’era qualcos’altro, oltre la
scomparsa di Hinata, a bruciarmi dentro, aveva capito che
c’era dell’altro che le tenevo nascosto, e voleva
farmelo capire.
Quello sguardo significava “So perfettamente che hai qualche
problema e non sei per niente bravo a tenermelo nascosto”.
Lo so, è difficile pensare che due occhi potessero essere
talmente eloquenti, ma lei sarebbe riuscita a fargli dire poemi interi.
E io, forse perché ormai la conoscevo da tempo, riuscivo a
leggere perfettamente ciò che lei abilmente ci scriveva.
- Certo- risposi
- Prima, con Lee nei paraggi, non potevo chiedertelo…che
hai?-
- E’ scomparsa mia cugina, secondo te che ho?-
Mi si parò innanzi, sventolandomi l’indice destro
davanti al naso.
- Nono, caro, c’è dell’altro. Sputa il
rospo-
Voltai il viso verso destra. Non potevo mica dirle cos’era
successo…
La guardai di nuovo.
Era in attesa.
Non volevo arrecarle un dispiacere…
- E’ colpa mia se Hinata è andata via…-
- Colpa tua?-
- Sì…abbiamo…litigato…-
Di certo non potevo essere più vago. Ma almeno non le avevo
mentito…era la verità…più o
meno…
Con mia grande sorpresa, cominciò a ridere, e mi
poggiò una mano sulla spalla.
- Allora puoi stare tranquillo, Neji. Di certo ti perdonerà-
Come faceva ad esserne così sicura?
I suoi occhi erano sinceri.
Lo pensavano davvero.
- Tornerà di certo. Ora torniamo a casa, e vedi di dormire-
Credevo ciecamente a ciò che diceva Tenten…ma
stavolta ci avrebbe preso?
Hinata mi avrebbe davvero perdonato? E io, sarei riuscito a dormire
tranquillamente, quella notte, dopo ciò che avevo fatto?
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Io e Kiba avevamo cercato Hinata per altre due ore, senza trovarla da
nessuna parte.
Che poteva esserle successo?
Ero terribilmente in ansia, e girare in tondo per Konoha senza
risultati, mi avrebbe fatto solo preoccupare di
più…
Mi sarei messo a letto, e avrei cercato di dormire, in previsione della
prova dell’indomani.
Quando girai di la chiave nella porta, mi sorpresi nel trovare la luce
del soggiorno accesa e la finestra tagliata…qualcuno era
forse entrato nel mio appartamento?
Presi in mano, un kunai, avviandomi silenziosamente verso le altre
stanze.
Anche la luce nella camera da letto era accesa.
Eppure la casa era immersa nel silenzio.
Mi affacciai appena dalla porta, e, distesa addormentata sul mio letto,
abbracciata al mio cuscino, vidi Hinata.
Sentii il cuore scoppiarmi di gioia.
Allora stava bene!
Delle lacrime mi scivolarono sulle guance, mentre mi inginocchiavo
affianco al letto, per guardarla meglio.
Aveva gli occhi chiusi, le labbra socchiuse, le gote arrossate.
Le posai una mano sul volto.
Era proprio lei.
- Hinata…- mormorai, avvicinando la bocca al suo orecchio.
Prima si mosse appena.
Poi dischiuse un occhio.
Poi l’altro.
Sbatté un paio di volte le palpebre, appesantite dal sonno.
Mi riconobbe.
Sorrise.
Una lacrima le cadde lungo il naso, andando a perdersi tra le lenzuola.
Era una lacrima di gioia.
Mi aspettava.
Hinata mi stava aspettando!
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