Matita.
Lucia
aveva preso
un plaid per avvolgere Dante che si era assopito sul divano, quando
le venne un'idea.
Sul suo viso si tratteggiò per un istante un
sorriso sghembo che aveva spesso visto sul volto dell'uomo ora
addormentato, con la variabile sostanziale che era lui a non poter
vedere lei.
Prese
il bloc-notes
e una matita. Prese anche una penna nera, ma riflettendoci non se la
sentiva di usare l'inchiostro in quel frangente; era da tanto che non
si cimentava in un'attività che le piaceva così
tanto.
Doveva
sbrigarsi e
approfittare del momento propizio.
Fece
un abbozzo
schematico del divano con delle linee guida e si concentrò
sul
soggetto principale.
Si
sentiva bene, il
disegno faceva parte di lei... le era mancato così tanto
tratteggiare qualcosa con calma, meticolosità e bruciante
passione.
Il
cuore le batté
forte non appena iniziò a marcare con tratti più
decisi il volto
dell'uomo, studiando anche i pieni e i vuoti che la luce le stavano
mostrando sull'incarnato della persona raffigurata sul taccuino.
Sfortunatamente
la
luce del sole le giocò lo scherzo di posarsi sugli occhi di
Dante
che, stizzito, si svegliò, senza che Lucia ebbe l'occasione
di
terminare il lavoro.
Chiuse
di scatto il
notes e si alzò dalla poltrona, andando in cucina e
prendendo una
mela che sciacquò sotto il getto d'acqua del lavabo.
Fece
in tempo a
mettere il blocco in borsa, per non lasciare tracce; avrebbe finito
il disegno più tardi in quanto tutto quello che le serviva
lo aveva
già impresso nella mente e nell'animo.
Diede
un morso alla
mela, verde, del colore complementare a quella che aveva appena preso
Dante il quale le cinse la vita in un morbido abbraccio.
«Come
mai sei
scappata così velocemente in cucina? La fame ti ha assalita
all'improvviso?» chiese.
«Avevo
voglia di
una mela, tutto qui» fece la ragazza, cercando di mentire al
meglio.
Non è mai stata brava a mentire al suo compagno,
però sperava che,
una volta ogni tanto, per non imbarazzarsi più di tanto, lui
facesse
almeno finta di credere alle sue innocenti bugie.
«Giusto,
giusto,
ne hai prese tre. Si vede che hai fame. Una verde che stai mangiando
e due rosse. Una... e due» ribatté lui,
carezzandole le guance che
al suo tocco si fecero più roventi.
“Non
l'ha bevuta
nemmeno questa volta” si ritrovò a pensare Lucia
“sono così
prevedibile?” domandò poi a se stessa.
«Oh,
queste...»
iniziò lei «è perché abbiamo
i riscaldamenti accesi, cosa vai a
pensare, idiota?»
«Penso
che tu
abbia in mente qualcosa che non vuoi dirmi o che stai già
tramando
delle cose che mi vuoi nascondere, per esempio... hai la mano sporca,
proprio qui» incalzò Dante togliendole la mela
dalla mano destra e
soppesandola «sembra... matita o sbaglio?»
proseguì osservandola
bene negli occhi per capire meglio Lucia, che le sembrava una
sorpresa costante.
Le
sfiorava la mano
con tocchi delicati, ricambiati a loro volta dalla ragazza.
“Accidenti...
ma
che sta giocando al Tenente Colombo o a Detective Monk?”
«Colpevole,
vostro
onore!» iniziò la giovane dopo aver riso della
grossa «Sono
colpevole di innocenza, stavo disegnando, nulla di speciale, ma non
avendo finito l'opera non voglio che nessuno guardi quello che stavo
facendo. Quando termino... chissà.»
«Okay,
mi sta
bene, non sia mai che Leonardo poi mi dia la colpa di averle rovinato
il disegno» ribatté sarcastico.
Ironia
che fu
ripagata con un tentativo di Lucia di dargli un calcio nello
stinco... andato a male.
L'acchiappa-demoni
bloccò la gamba di lei per poi accarezzarla lentamente
constatando
che effetto facesse a entrambi quel contatto, sempre così
ricercato.
«Artista
permalosa... non sarai uno di quei pittori che quando il disegno fa
schifo distrugge un atelier intero?»
«Ma
per chi mi hai
preso? Penso che potresti stupirti e poi... a dirla tutta, tu hai
reso il mio disegno speciale» rispose Lucia sincera.
Dante
si abbassò
all'altezza del suo viso «Ma cosa stai...?»
La
domanda non fu
più formulata perché Lucia lo baciò
con trasporto, mordendogli le
labbra, come le piaceva fare.
«Ho
ritratto te,
ecco» fu la rivelazione appena sussurrata in un filo di voce
«dormivi così bene sul divano e mi sono sentita
ispirata.»
«Io
in un
ritratto... che gusti strani hai per i soggetti da disegnare, fattelo
dire» era stupito, non si sarebbe mai aspettato che la sua
donna
riprendesse a dipingere dopo tanto tempo e ritraesse proprio lui.
Il
suo ego ne era
solleticato, senz'alcun dubbio, ed era felice perché
desiderava con
tutto se stesso che Lucia non smettesse di coltivare le sue passioni,
ma pensò anche che non riusciva a capacitarsi del fatto di
aver
incontrato e trovato una donna meravigliosa e che fosse al suo
fianco.
Si
reputava
fortunato e si sentiva sereno, dopo tanto tempo passato
nell'inquietudine che sempre bussava alle porte dell'anima. Sia di
lui sia di lei.
Ma
si facevano
forza a vicenda e vivevano al meglio delle loro possibilità,
assieme.
Lucia
si accorse
che Dante era immerso in una qualche riflessione e attese prima di
rispondergli.
«Sono
esigente in
fatto di uomini, che ci puoi fare. Sei disponibile per un ritratto
integrale?» le parole della ragazza lo riscossero e lo fecero
ridere
di gusto, pregustando la scenetta come la immaginava lui.
«Ci
sto, mia
ritrattista ufficiale.»
«Pallone
gonfiato
che non sei altro.»
«Cosa
ti aspettavi
da me? Dici che sei esigente parlando di uomini, con me hai fatto un
terno al lotto!» esclamò tronfio, ma stringendo
ancora di più
Lucia tra le sue braccia.
«E
tu hai sbancato
il jackpot con me» fu la risposta di lei, scoccandogli un
bacio sul
collo.
«Es
verdad.»
L'angolo di Layla.
Ho scritto un po' di
più, un fuori programma, decisamente.
Vedetela un po' come
storiella natalizia.
Nella storia alberga
calma e serenità, è quella che vi auguro, a tutti
quanti quelli che leggono i miei strampalati esperimenti.
Il Dante di questa storia è riflessivo, sì, io
non lo vedo come un morto di figa (detto papale papale) che pensa
sempre e solo alle donne o che faccia sempre cavolate, per me
è un uomo che quando c'è da essere serio, lo
è, ecco. Ci tenevo a precisarlo.
Lo spagnolo... dalla battuta di Devil May Cry 4, chissà,
magari Dante conosce lo spagnolo. Se vive negli States, lo spagnolo
è la seconda lingua parlata oltre all'inglese. ;)
Non
credo in un dio o altro, ma trovo che augurarvi il meglio trascenda
qualsiasi credo e lo faccio di vivo cuore assieme ai miei
ringraziamenti che mi sopportate.
Questo è
l'ultimo scritto in questo fandom per quest'anno, sabato
vedrò di aggiornare nel fandom di Soul Eater (diamine, se mi
piace) e devo vedere come abbozzare una drabble con il prompt "Risiko".
Questa volta la vedo
dura! XD
Beh, tanti auguri a
tutti e buone feste.
Grazie davvero.
Un abbraccio forte,
Barbara.
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