dramatown cap 3
Capitolo III
Gangster.
Poco dopo un telefono squillò da qualche parte a L.A
,
una voce domandò
-Allora?
- Il lavoro è stato portato a termine , cosa vuole
che ne faccia del corpo?
Rispose il killer con la sua solita freddezza .
-Di ai tuoi di abbandonarlo sulla Rodeo .
- Sarà fatto.
-Ah e lascia un messaggio sul corpo , qualcosa che
non lo colleghi direttamente a noi.
Riattaccò.
Richard O’Neil era nato americano, suo padre era
irlandese , sua madre del New Jersey . A soli due anni
aveva seguito famiglia a Belfast , ci aveva passato quindici anni poi in seguito al divorzio
dei suoi era tornato in
America con l’unico genitore rimasto , un padre trafficante
d’armi . I due spostavano strumenti di morte di ogni
tipo dall’Isola di
Smeraldo alla Terrà delle opportunità , in pochi anni erano riusciti a
costruire un piccolo impero .
Quando Richie aveva vent’anni il suo vecchio era
morto suicida , forse stanco di quel tipo di vita, forse
strafatto , questo non
è importante , il figlio aveva ereditato la nave e l’aveva trasformata in una
flotta , aveva espanso
le sue attività con il commercio di droga , la
prostituzione , l’estorsione e altre oneste occupazioni .
Dopo vent’anni di
continuo lavoro O’Neil era riuscito a entrare nel settore edile , si era fatti
amici giudici e avvocati
ed era diventato uno tra i boss della mafia irlandese
più temuti in California e dell’America centrale .
Saper che l’assassinio era andato a buon fine era un
sollievo dopotutto , aveva ben altro a cui pensare , a volte il bastardo
che
doveva esser fatto fuori era armato o scortato e si venivano a creare bagni di
sangue difficili da insabbiare , in questo
caso però, era tutto andato liscio come
l’olio , il testimone si era preso tre pallottole nel cervello , il killer era
stato pagato e il
caso di traffico di droga contro gli irlandesi era stato
chiuso ; la giornata non poteva cominciare meglio.
Prese un sigaro , lo trinciò e lo accese , stava da
poco assaporando il sublime sapore di quel raffinato tabacco quando
entrò Mike
, uno dei suoi tre uomini più fidati .
-Vuoi un cubano Mike ?
-Signore, Howard mi ha ricordato che dobbiamo essere
tra mezz’ora all’incontro con l’architetto e quel suo amico.
-Howard , Howard , certo che quel maggiordomo non si
scorda mai un cazzo !
-La aspetto in macchina signore .
-Arrivo Mike , arrivo.
Le entrate legali, le coperture in caso di crimini venuti
a galla ,comportavano anche quello, presenziare agli incontri con i
progettisti
edili , andare a raccolte di beneficienza , cenare con il giudice di turno ,
mettere una buona parola per il figlio di un
avvocato ;quelle scocciature gli
consentivano di avere un terreno sicuro su cui agire da dieci anni , ora era un
pezzo
grosso , era la sua città.
Bill era uscito , aveva preso la vecchia Mustang, il suo agente gli aveva
chiesto di procurarsi un abito decente per l’incontro
con l’editore , che era
sicuro di riuscire a prendere per il giorno stesso. Era una sensazione
veramente strana l’essere tornato
in pista , il mondo era cambiato e Bill lo
sapeva bene , la letteratura si stava letteralmente lasciando trasportare
verso
l’abisso ; i veri scrittori erano una razza in via d’estinzione che
difficilmente poteva essere salvata , regnava il tempo
delle abbreviazioni
,degli SMS privi di qualsiasi regola grammaticale e di internet preso come
modello di scrittura , stava andando
tutto a puttane .
Il cellulare vibrò verso le tre , un messaggio di C
,aveva ottenuto il colloquio e sarebbe passato a prenderlo alle sei .
Fu puntuale , il campanello e l’ora scattarono
all’unisono , Chuck era sulla soglia.
Si abbracciarono , si volevano bene .
-Ehi Billy ti trovo in forma.
-Non prendermi per il culo, tu piuttosto non sembri
passartela male .
-Non mi lamento , ora sono vice-capo della sezione
letteraria , lavoro per Ralphie , te lo
ricordi quel pezzo grosso?
-Vagamente , ma non lo reputavi un coglione?
-Una volta forse , ora però è una persona diversa ,
da quando ha perso la moglie mi vede come una sorta di figlio .
-Sono contento per te , ma forse è meglio andare
adesso.
-Si certo, sali in macchina .
Partirono.
-A che ora hai preso l’appuntamento ?
-E’ tra quaranta minuti , se il traffico non ci
inghiottisce dovremmo arrivare in anticipo.
-Menomale , mi sono dimenticato di andare al cesso e
credo che ne avrò per un po'.
-Diavolo Bill , non ti fai mai sentire , vivi in una
topaia e poi di colpo rispunti e con un nuovo romanzo anche , se questo non è
un miracolo.
-Non dirlo a me , fossi restato un giorno in più in
quello schifo sarei morto , ma non era il mio destino evidentemente.
-Amico , questa volta Dio ti ha salvato il culo.
-No , io sono l’ultima persona che potrebbe
suscitare la clemenza divina ; è stata fortuna , pura e semplice fortuna.
-Chiamala come vuoi , allora , ripassiamo cosa dire dopo.
-Va bene però …
-Allora parlerai
un po’ della trama e poi…
-Charlie devi…
-Non mi chiamare così , sai che lo odio !
-Frena!
Le ruote stridettero sull’asfalto e per poco la loro
auto non urtò una macchina ferma a pochi metri.
-Ma che cazzo fa impalato in mezzo alla strada !
-Calma Charlie, guarda c’è una coda.
Una decina di veicoli erano fermi e da lontano si
vedevano delle luci , probabilmente sirene.
-Cazzo , hai ragione, scendo un attimo e vedo che
cos’è che blocca, tu resta qui,torno subito.
Dopo qualche minuto ritornò affannato di corsa .
-Faccio retromarcia, se non cambiamo strada perderemo
l’incontro.
-Cos’è che blocca?
-Polizia , è pieno di volanti e di uomini della
scientifica.
-Chiediamogli di farci passare .
-Sarebbe inutile.
-Ma non possono bloccare la Rodeo !
-Lo so , sembra assurdo , ma fra i poliziotti c’era
un certo Ted che lavorava da noi qualche anno fa come guardiano all’entrata e
mi ha
detto che qualcuno stamattina ha lasciato sul marciapede un corpo ,
decapitato e con dei simboli incisi sulla pancia, un vero macello .
-E si sa chi può essere stato ?
-Si pensa che sia opera di un cartello della droga che ha da poco
preso contatti a Los Angeles.
-Che sfiga , non ci voleva , chiama e di a Ralphie
che arriveremo in ritardo.
-Si certo lo faccio subito.
Compose in numero e chiamò.
-Signor Bell, sono Charles.
-Ma dove siete , vi aspetto da venti minuti .
-Mi scusi , ma hanno chiuso la Rodeo , abbiamo
cambiato percorso e saremmo da lei in pochi minuti .
-La Rodeo bloccata ,ma che storia è questa ?
-So che può suonar strano ,ma è la verità , c’è
stato un omicidio.
-In questo caso non ti preoccupare , io sarò qui
ancora per un’ora
-La ringrazio.
- E’ un’ ottima proposta…
-Mi scusi?
-No , scusami tu stavo parlando con un mio socio in
affari, a dopo.
-Dove eravamo rimasti Tom e signor?
-O’Neil prego .
-Si certo , mi perdoni , allora siamo d’accordo per
quell’edificio giù a Venice?
-La contatterò io signor Bell , fino ad allora non
ci pensi, arrivederci.
-Arrivederci a lei , è stato un vero piacere.
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