Baby, don't
hold out.
Oh, but it's cold outside.
(Baby,
It’s Cold Outside – Frank Wildhorn)
Christmas Warmth
- Secondo me sei
stato tu.
- Te lo ripeto,
no! – esclama il biondo per l’ennesima volta,
battendosi le
grandi mani sulle ginocchia – Guarda la faccia che hai!
– afferma, indicando la
foto ingiallita ridendo di gusto – Era tua
l’abitudine d’infilare cose strane
nelle cose da bere.
- Ah!
– esclama il moro, seccato, facendo uno svolazzo
nell’aria con una
mano e riempiendosi la bocca con un generoso pezzo di torta al
cioccolato con
l’altra – Va bene, hai vinto! – cerca di
dire, sputacchiando briciole ad ogni
consonante per via delle guance piene.
- E ci voleva
un’ora per fartelo ammettere? – ride Mike,
lasciando una
generosa pacca sulle spalle di Billie, riponendo la foto sul tavolino
di fronte
a loro. Dalla cornice della foto scattata con una Polaroid, le loro
facce,
paonazze e felici,
ridono di gusto,
Billie che spalanca la bocca contro il cielo con un braccio che stringe
la
pancia, Mike col capo chino, le sue labbra che si vedono appena dietro
il naso
adunco smascherando una risata, la sua mano appoggiata sulla spalla
dell’amico.
Alle loro spalle, le pareti lerce del Gilman si notano appena, avvolte
dalla
penombra.
- Erano bei
tempi. – sussurra Billie, bevendo un sorso di te caldo dalla
sua tazza, le mani fredde che si stringono attorno in cerca di un
po’ di
calore.
- Credo sia
stato il Natale più bello, quello. – aggiunge
Mike, guardando
malinconico la foto e addentando un biscotto di zenzero.
Alla sua
affermazione, il silenzio cala sul salotto di casa Prichard.
L’unico suono è quello soffuso dei sorrisi
soffocati dietro le labbra dei due
uomini che, dopo trentuno Natali si ritrovano ancora seduti sul loro
divano, a
trascorrere la vigilia insieme, scribacchiando canzoni e mangiando
qualcosa di
buono. Mentre mogli e bambini
dormono al
piano di sopra delle rispettive case, i due amici hanno sempre
aspettato la
mezzanotte insieme, davanti al camino che illumina la stanza, mentre
fuori la
neve scende silenziosa.
Non che ogni
Natale sia stato facile e molte vigilie sono passate senza
viverle insieme, ma farlo è tradizione e riuscire
nell’impresa lascia sempre
una carezza sul cuore, tiene al caldo quei bambini che si portano
dentro e che,
anno per anno, sono cresciuti insieme, tenendosi per mano.
- Nonostante i
lassativi? – chiede Billie, interrompendo quel silenzio nel
modo meno romantico possibile, Mike che lo rompe insieme a lui ridendo
di
gusto.
- Beh,
sì. – sospira – Scapparono tutti il
più lontano possibile dal
Gilman, nei loro bicchieri avevi messo più di quella roba
che birra! – inizia a
raccontare col tipico tono di chi rivede un ricordo, proprio
lì, davanti ai
suoi occhi – Ricordo che fuori faceva un freddo cane.
Ecco di nuovo il
silenzio, ma stavolta gli occhi di Billie iniziano a
brillare nell’ombra della stanza, puntando Mike con uno
sguardo commosso.
- È
vero. – annuisce – E per scherzo, quella puttana di
Al mi strappò la
maglia che avevo addosso facendomi crepare dal freddo. –
aggiunge, guardando di
nuovo la foto. Dietro la patina gialla del tempo, la pellicola mostra
lui (con
qualche ruga in meno e i riccioli neri che piovono sulla fronte)
avvolto in un
maglione due taglie più grande, mentre la pelle bianca e
raffreddata delle
braccia di Mike illumina lo scatto, scoperta per via della misera
canotta
bianca che aveva addosso.
-
Già. – sospira Mike, piegando gli angoli della
bocca in un’espressione
imbarazzata, mentre Billie torna a guardarlo teneramente, prima di
appoggiare
la testa sulla spalla dell’amico.
- Sai.
– sussurra il moro all’improvviso, grattandosi il
naso - Ho sempre
pensato che la tua missione sia
stata sempre quella di proteggermi. – confessa, il corpo di
Mike che piano
s’irrigidisce – Eri lì, di fianco a me,
qualunque cosa accadesse. – conclude,
voltandosi a guardare l’amico che invece ha gli occhi persi
nel fuoco.
- È
così. – risponde Mike, passandogli una mano sotto
il mento – E non
smetterò mai di farlo, sappilo. – sussurra, prima
di lasciare un lieve bacio
sulle labbra carnose di Billie, mentre l’orologio di casa sua
ha un lieve
rintocco, annunciando la mezzanotte.
- Devo andare,
Mike! – sospira Billie, amareggiato, staccando piano le
proprie labbra da quelle di Mike.
- No!
– cantilena Mike, afferrando il braccio di Billie che si
è già alzato
in piedi.
- Non fare
così, ci vediamo domani. – esclama lui, afferrando
il cappotto
nero dall’attaccapanni.
- No, resta qui!
– esclama Mike, abbracciandolo da dietro – Fuori fa
freddo. – sussurra roco, le sue labbra che trovano una tempia
di Billie.
- Sì,
dormo tra te e Brit. – esclama il moro, divincolandosi
ridendo.
- Dai, solo un
altro po’! – esclama Mike, sciogliendo il nodo che
Billie
aveva appena fatto sulla sua sciarpa.
- Davvero, non
posso restare. Adie mi starà aspettando in piedi.
–
sussurra, prendendo il volto dell’amico tra le mani, le sue
dita callose che
accarezzano piano le sue guance scavate.
- Va bene.
– sussurra Mike, rassegnato, avvolgendo bene la sciarpa
attorno
la gola di Billie – Copriti bene.
- Ah, smettila
di fare il fidanzato premuroso, non lo sopporto. – esclama
Billie, dirigendosi verso la porta d’ingresso.
- Agli ordini
capo. – risponde l’altro, alzando una mano in segno
di saluto
mentre Billie apre la porta, l’aria fredda della notte di
Natale che entra in
casa come un’ospite sgradita.
- Buonanotte
Mike. – sussurra Billie, rimanendo fermo sull’uscio
della
porta – E buon Natale. – aggiunge prima di
afferrare il colletto della camicia
di Mike, avvicinandosi al suo volto.
- Buon Natale
anche a te, Billie. – dice sottovoce, prima di poggiare
nuovamente le sue labbra calde su quelle già fredde di
Billie, rintracciando il
sapore del cioccolato sulla punta della sua lingua, mentre dal naso il
respiro
è solo una nuvola di vapore che si perde nel cielo, andando
incontro alla neve
che scende giù. Poi, si salutano con un sorriso, le orme di
Billie che avanzano
sulla neve e sotto gli occhi di Mike, con l’inizio di un
nuovo Natale e la
vecchia promessa di non lasciarsi mai.
Angolo
della
pazza:
Salve! ^^
Innanzitutto,
buon Natale a tutti! Era da tempo che non tornavo con una
bella Bike super dolciosa e diabetica come questa, quindi ho
approfittato del
Natale per scriverla per rendere il tutto ancora più tenero.
Poi la mia è una
piccola tradizione personale, quella di scrivere qualcosa di
“natalizio” sui
nani in questo periodo. Ergo, spero col cuore che vi sia piaciuta.
Per il resto,
auguri a tutti.
Franny
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