Lettere d'amore al tempo del fascismo

di panaia_the_original
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Ecco è arrivato il momento, la partenza é imminente, un ultimo bacio e poi partenza: le gambe tremano, gli occhi lacrimano, mammamia chissà quando Iddio vorrà far ritornare questi poveri diavoli! Le donne rimaste a casa piangono tutte, poveracce, ma qualcosa dentro ribolle, paura? O voglia di combattere? Questa guerra é di tutti, cercano di tenere calmi i bimbi più piccoli ma non é facile.

-Leda dai non piangere vedrai andrà tutto bene tornerò presto, mamma non ti preoccupare, scriverò, giuro scriverò, non ti prometto tutti i giorni ma scriverò.

-Senevio, io non so se ce la faccio a stare lontano da te, morirò di crepacuore, nasconditi, non andare!

-Sai che non posso, devo fare il mio dovere, sai anche te cosa succede a chi si ribella!

-Che destino crudele proprio ora che ci siamo fidanzati, é una maledizione, mia sorella dopo che s'é fidanzata s'é vista portar via suo cognato e ora che è scappato e milita tra i partigiani ha ammazzato quel tizio, e tu che farai? Omamma che ne sarà di noi???

-Tranquila che lo sai che non sono il tipo di far cavolate, aspetta a fasciarti la testa! Dai che devo andare fatti dare un bacio.

Il treno fischiando e stridendo sulle rotaie arrivò, la stazione era piena e i lamenti delle donne erano incontrollabili, ecco che riparte, i singhiozzi si fanno insistenti e qualcuna sviene, che tristezza.




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