Autrice:
Salve!
Prima di
leggere la storia vorrei dirvi che non è proprio un crossover… lo si
potrebbe
considerare tale perché la situazione è presa spunto da un anime che
amo e che
si chiama “Hyouka”. Tra l’altro vi consiglio di vederlo, è molto carino
e
tratta, insomma… di indagini… intuizioni… e cose così XD vabè,
ci siamo capiti! Quindi, date le
similitudini tra i due (Sherlock e Hyouka) mi è venuto in mente di
scrivere
questo mix, ed ho immaginato un ipotetico (ma molto
ipotetico) e anche un po’ surreale primo incontro tra
Sherlock e Molly. La canzone si chiama Enchanted degli Owl City, l’ho
sentita
in un video che mi ha ispirato particolarmente: http://www.youtube.com/watch?v=CSa9WUz5QCI&list=FL-TFbVRJGG-NE-BJgN0h49g.
Spero
gradirete ciò che ho scritto nonostante i personaggi potrebbero
sembrarvi un po’ OOC. Buona lettura! Enjoy! Spero di non aver scritto
una grande cavolata! XD
Enchanted
La campanella
suonò alle 12.30. I primi giorni
di scuola erano sempre noiosi. Forse lo erano anche tutti gli altri
giorni in
verità, pensò Sherlock. La temperatura non era tanto bassa, e tutti ne
approfittavano per passare un po’ di tempo all’aria aperta, nel cortile
della
scuola. Nonostante fosse ora di tornare a casa, molti rimasero.
Sherlock Holmes
si fece dare dal bidello le chiavi dell’aula di chimica e biologia,
dove
risiedeva un club di cui solo lui faceva parte.
Quando aprì
la porta i raggi di sole entrarono dalla finestra investendo
il suo viso, e fu costretto a strizzare gli occhi per la luce intensa.
L’odore
di disinfettante inondò le sue narici. Raggiunse il suo solito banco
con sopra
un microscopio, già pronto per essere utilizzato. Guardò alcune ampolle
e
fialette appoggiate sistematicamente su di un ripiano vicino alle
finestre,
anch’esse sfiorate dai raggi di luce.
- Queste
prima o poi andranno in ebollizione se continuano a stare al
sole – disse al vuoto della classe. Ma non se ne importò più di tanto,
pensò
solo che avevano un’insegnante stupida e tornò a dedicarsi al suo vero
interesse, e prese così ad analizzare una serie di sostanze.
There I was again tonight
forcing laughter, faking smiles
Same
old tired, lonely place
Walls
of insincerity
Shifting
eyes and vacancy vanished when I
saw your face
All
I can say is it was enchanting to meet
you
Non molto
lontano
una ragazzina dai capelli castani, un po’ tendenti al color miele
correva per i
corridoi cercando di raggiungere qualcosa. E fu in quel momento che
aprì di
botto la porta dell’aula di chimica e biologia affannando. Un profumo
di
gelsomino improvvisamente stuzzicò leggermente l’olfatto di Sherlock
che le
lanciò un’occhiata per niente interessata per poi tornare a
concentrarsi su
altro.
Lei invece
fu sorpresa di trovare ancora qualcuno in classe. Affannò
ancora un po’ appoggiando le mani sulle ginocchia per riprendersi.
Stava già
tornando a casa quando si era ricordata d’aver lasciato il cappello in
classe.
- Oh mio
dio! Sto morendo! – aveva detto a bassa voce per non dare
fastidio all’altro che sembrava molto concentrato. Si appoggiò una mano
al
petto, si stava finalmente calmando il respiro.
Si rimise
dritta guardando in tutti gli angoli dell’aula.
- Non chiude
la scuola dopo la campanella – disse all’improvviso il
ragazzo ancora concentratissimo.
- Cosa? –
aveva poi chiesto la ragazza che non gli aveva affatto
prestato attenzione.
- Perché mi
devo sempre ripetere? – domandò a se stesso l’altro – La
scuola non chiude dopo la campanella, ci sono i club. – alzò la voce.
- Ah… come
fai a sapere che io… - fu interrotta.
- Hai corso
molto velocemente per tornare a prendere il cappello che sta
sotto quel banco – indicò un banco senza davvero guardare – Tieni molto
a quel
cappello, ma non giustifica l’estenuante corsa, evidentemente credevi
che la
scuola stesse per chiudere e che magari qualche bidella se lo sarebbe
potuto
prendere durante le pulizie, così hai corso più che potevi, giusto? –
- Si… giusto
– lei rimase stupita da quel che gli aveva appena detto
quel ragazzo. Di certo non sembrava normale, ma di certo sembrava
interessante!
La ragazza
così si avvicinò al banco poco fa indicato, si chinò e
riconobbe il suo cappello, tirò un sospiro di sollievo, lo prese e lo
indossò
sorridendo.
- Piacere,
io sono Molly Hopper – gli porse la mano, ma lui non ricambiò
il gesto, a mal appena la guardò.
- Sherlock
Holmes – rispose solo.
Lei un po’
sconsolata riabbassò la mano.
Your eyes whispered "have
we met?"
Across
the room your silhouette starts to
make it's way to me
The
playful conversation starts
Counter
all your quick remarks like passing
notes in secrecy
All
I can say is it was enchanting to meet
you
Oh
Molly I was so enchanted to meet you too
- Sei di prima
D vero? – scrisse qualcosa sul
suo block notes.
- Si! Come
fai a…? – si sorprese ancora lei.
- Perché se
non sai che la scuola non viene chiusa dopo le lezioni
evidentemente sei nuova, di prima superiore, perché tutte le matricole
appena
arrivate cercano di presentarsi a chiunque gli capiti per fare
amicizia.
Inoltre quest’aula la usano solo le sezioni D ed E, oggi la I E ho
notato sulla
bacheca che non aveva lezione di chimica o biologia, ergo: sei di prima
superiore della sezione D.
- Oooh! –
Molly si illuminò e gli si avvicinò, forse troppo perché
Sherlock si girò guardandola un po’ male.
- Che cosa
pazzesca! – bisbigliò.
- Cosa? – si
girò stordito.
- Quello che
hai detto! È incredibile che tu l’abbia capito così! –
cominciarono a scintillarle gli occhi. Okay, era la prima volta che
qualcuno
gli faceva un complimento, invece di insultarlo…
Sherlock
sentì la sua testa girare. Forse si era stancato troppo quel giorno,
e di certo non dormire per due giorni per un esperimento, non aiutava!
La
fissava, ma quando incontrò i suoi occhi grandi e luminosi sentì
qualcosa di
strano dentro di lui. Era la prima volta che succedeva una cosa del
genere!
- N-non era
niente… - balbettò. E lui non balbetta, e nemmeno si
sminuisce! Si, era decisamente strano.
- Come non
era niente! Hai capito più tu di me senza avermi neanche
parlato, piuttosto che le persone da me oggi incontrate! Come hai
fatto?! – lei
tutta emozionata, gli si avvicinò ancora. Era la prima volta che
incontrava una
persona così interessante nella sua vita! Cavolo, voleva sapere tutto
di lui! Adesso,
si sarebbe seduta su uno di quegli sgabelli, la testa appoggiata sulle
sue mani
e l'avrebbe ascoltato parlare per ore ed ore! Non capita tutti i giorni
di incontrare
una persona così… così… pazzesca!
This night is sparkling, don't
you let it go
I'm
wonderstruck, blushing all the way home
I'll
spend forever wondering if you knew
I was
enchanted to meet you too
-
Sono curiosa! – esclamò lei, perché si! Lei voleva
sapere! Nessuno le spiegava mai niente perché tutti la consideravano
invisibile, e il solo esser considerata ed individuata le faceva
battere il
cuore, la entusiasmava come non mai. Era una ragazza emotiva e un
singolo
pensiero poteva renderla felice.
-
Ti prego – continuò Molly prendendogli le mani –
Dimmi come hai fatto!
Per
Sherlock fu troppo, lo stava soltanto
sfiorando, ma lui balzò un po’ all’indietro come spaventato ed
improvvisamente
quelle parole si tramutarono in suoni soavi che poteva udire solo lui,
quegli
occhi così profondi lo incatenarono sul posto, i suoi capelli divennero
morbidi
e setosi, poteva quasi toccarli. Era come se le sue emozioni fossero
state talmente
forti da riuscire ad abbattere quelle mura costruite dalla ragione che
Sherlock
aveva, come se fosse stato inondato da qualcosa di inesistente, di
impalpabile
ed inconsistente. Qualcosa che non riusciva a capire, ma che percepiva
benissimo. Come se ogni parte di lei improvvisamente l’avesse
incatenato sul
posto, come se tutt’intorno ci fosse stata un’aria diversa… eppure non
era
successo niente di che! Lui aveva fatto le sue solite osservazioni,
neanche
tanto precise, quel giorno era fiacco, e lei si era stupita…
inutilmente!
Aveva
reso l’aria profumata, avevo attirato la sua
attenzione, l’aveva incatenato coi suoi capelli, aveva gli occhi che
parevano
gemme tanto luccicavano! E quel tocco, quella mano che li univa
scottava da
morire! Era calda e morbida la mano di Molly, mentre la sua affusolata
e
rigida, non riusciva a separarsene! La testa gli girava vorticosamente,
tutto
stava girando! Finché non svenne.
Please don't be in love with
someone else
Please
don't have somebody waiting on you
Please
don't be in love with someone else
Please
don't have somebody waiting on you
- Sherlock?!
– lei lo aveva preso, prima che cadesse per terra e lo
aveva steso dolcemente. E dopo un paio di minuti si era ripreso.
Lei stava
piangendo, non sapeva cosa aveva fatto per causargli tale calo
di pressione, e preoccupata aveva cercato di risvegliarlo
picchiettandolo un
poco, quasi con paura di ferirlo, e l’aveva chiamato varie volte,
finché non si
era ripreso da solo.
- Molly… -
aveva bisbigliato lui.
- Scusami… -
aveva sussurrato.
Poi il
ragazzo si accorse del tepore sulla propria guancia e capì che
era la mano della ragazza che lo accarezzava materna. Era la prima
volta che si
sentiva confuso in vita sua. I suoi occhi indugiavano, non sapevano
dove
guardare, ma come un incantesimo gli occhi preoccupati di Molly
ri-attirarono
la sua attenzione, sta volta illuminati solo dalle lacrime che aveva
versato.
- S-stai
bene? – mormorò lei.
- Si. Grazie
– e lentamente si rialzò. L’aria di nuovo rarefatta da quel
profumo.
- Vorresti
essere la mia assistente? – chiese all’improvviso.
- Cosa?
- Si… mi
piace pensare ad alta voce. I mobili non sono grandi
interlocutori…
- Oooh! – si
illuminò di nuovo dimenticando le lacrime di poco prima – Mi
piacerebbe tantissimo!! Quando cominciamo?
Lei si
rialzò aiutando anche Sherlock che era un po’ tremolante.
- Quanto sai
di chimica?
Ed
improvvisamente quel laboratorio non sembrò più tanto vuoto.
This night is sparkling, don't
you let it go
I'm
wonderstruck, blushing all the way home
I'll
spend forever wondering if you knew
This
night is flawless, don't you let it go
I'm
wonderstruck, dancing around all alone
Molly I'll
spend my whole life wondering if you knew
I was
enchanted to meet you too
Fine.
|