Champagne, risate, una buonissima
torta alla vaniglia e
alcune tra le persone che la amano di più al mondo avevano
reso quella serata
ancora più perfetta per Nina.
Ma ormai si erano fatte le cinque, e
le bottiglie bevute
quattro, così Kevin aveva rispedito tutti a casa.
Il suono dell’ascensore li
informa dell’arrivo al piano
desiderato, Ian e Nina si dirigono fuori da esso per raggiungere le
loro
camere.
-Ehi Party Girl non riesci a
camminare dritta- La
schernisce il moro mettendole una mano sul
fianco e accompagnandola di fronte alla sua stanza. La frecciatina
viene
volutamente evitata da Nina che supera Ian arrivando alla porta e
frugando,
dalla grande borsa estrae una bottiglia di champagne mezza vuota
rimanente
dalla festa improvvisata a casa di Kevin.
-L’ultimo brindisi prima di
andare a dormire?-
-Dobrev vuoi vedermi ubriaco?- Ride
Ian prendendole la
bottiglia dalle mani.
-Ti ho già visto,
più di una volta, e ti garantisco che
perdi tutto il tuo fascino.- Si volta e con la chiave magnetica apre la
porta,
invitando anche Ian ad accomodarsi nella stanza.
-Cerca dei bicchieri, io mi cambio.
Potremmo bere…-
-Potremmo bere fuori
perché ti piace vedere Los Angeles all’alba?
Come vuoi Nina. Oggi puoi avere tutto quello che desideri.- Ian la
guarda
entrare in bagno con dei vestiti sorridendo, iniziando la ricerca dei
due
bicchieri.
Il telefono di Nina lasciato sopra il
tavolo inizia a
vibrare catturando l’attenzione di Ian, che istintivamente
aveva allungato il
braccio per vedere chi fosse.
Ritrae la mano scottato quando legge
il nome sullo schermo.
Derek.
Quel nome gli ricorda che sapere chi
chiama Nina non è più
affar suo.
La sua
Nina non è
più affar suo.
Non è più roba
sua.
Ma come può non essere
più sua, avendola sempre in torno,
sempre addosso, con il suo profumo su di se, quel misto di mora e
liquirizia,
dolce ma pungente, capace di rimanerti nelle narici per giorni prima di
decidere di andare via.
Come può non essere
più sua quella bellissima donna che esce
ora dal bagno a piedi nudi, coperta solo da una larga e lunga maglietta
vecchia
ormai logora, decisamente non sua.
Ian la riconosce con un sorriso amaro
come quella vecchia
maglia che credeva di aver perso in uno dei suoi tanti traslochi.
Evidentemente
sbagliava, era di Nina ora.
Non le era già bastato
prendersi tutto di lui?
-Non hai trovato i bicchieri?- Chiede
vedendolo ancora nella
stessa posizione in cui lo aveva lasciato.
-Come ci riesci?- Chiede Ian in un
sussurro quasi
rassegnato, fissando un punto imprecisato alle spalle di Nina.
-Riuscire a fare cosa?-
-Questo. Stare qua, con me. Con
indosso solo una maglietta
che evidentemente non ti ricordi di aver rubato da uno dei miei
cassetti-
Nina non risponde andando ad
afferrare uno dei lembi della
maglia per cercare di coprire di più le gambe, come se solo
quello fosse il
problema.
Il problema era lei, lui, Derek, tutto.
Il problema era
l’infrenabile bisogno che lei aveva di
sentirlo vicino.
La mattina lei doveva
vederlo prima di girare, come prima di fare qualunque cosa. Ian e la
caffeina
le assicuravano la riuscita di una buona giornata.
Era stata tre mesi, tre lunghi mesi
senza vederlo o
sentirlo, e non avrebbe più permesso che accadesse.
Mai più.
-Senti, da Kevin abbiamo bevuto decisamente troppo. Non
voglio dire o fare
cose di cui più tardi sicuramente mi pentirò,
quindi è meglio che vada.- Ian
poggia la bottiglia sul tavolo e si avvia verso la porta.
-Ne ho bisogno- Nina si gira per
guardarlo finalmente in
faccia, trovandolo fermo e di spalle.
-Ho bisogno di questo. Nonostante
noi. Nonostante tutto.-
Finisce avvicinandosi e facendolo voltare.
Ian ride, ma di una risata amara, che
sa di rimpianto e di
dolore.
-Io credo di non essere
più in grado di riuscirci. Non posso
stare qui con te, a bare champagne nel terrazzo della tua camera
d’albergo
aspettando l’alba e chiacchierando su questa bellissima
serata passandoci una
sigaretta. E lo vorrei, lo vorrei davvero tanto Nina te lo assicuro, e
sarebbe
facile, davvero facile farlo. E sai perché?
Perché in fondo non abbiamo mai
smesso di farlo, non abbiamo mai smesso di essere noi, nonostante ora
il tuo
noi comprenda un'altra persona. Quindi scusa ma non posso stare qua con
te a
chiedermi per quale motivo ci siamo lasciati. Perché ogni
volta che io e te
stiamo insieme e stiamo bene non riesco a trovare un solo motivo per il
quale
io la sera non torni a casa da te- Le parole escono dalla sua bocca
come un
fiume, non con rabbia ma con rassegnazione e frustrazione, come quelle
verità
che nessuno aveva mai avuto il coraggio di dire.
Nina lo guarda in silenzio,
stringendo i pugno, senza il
coraggio di guardarlo in faccia, avendo paura di quegli oceani blu che
la
fissano dolorosi.
-Ti ricordi perché ti sei
innamorato di me?- Chiede a
bruciapelo Nina, ormai senza riuscire a trattenere alcune lacrime che
silenziose
le scendono sulle guance.
-Ovvio Nina.- Ian
l’asseconda, volendo vedere dove lo
portava il discorso della mora, ormai vicinissima a lui.
-Bene, quello è lo stesso
motivo per cui ci siamo lasciati.-
E lo dice stranamente serena, finalmente felice di poterlo dire a voce
alta, di
poter condividere questo con lui. Gli poggia le mani sul viso
accarezzando
lentamente le sue guance con i pollici, sentendo sotto le dita la sua
barba
leggermente lunga.
-Io
mi sono
innamorata di te perché eri un meraviglioso uomo con
incredibili storie da
raccontare, sapevi esattamente cosa volevi dalla tua vita e non avevi
paura di
andartelo a prendere, eri sicuro di te, convinto di quello che sapevi
fare e
determinato a salvare il mondo con la tua fondazione.
Tu
invece ti
sei innamorato di una ragazzina che aveva solo voglia di viaggiare e di
scoprire il mondo, spaventata però dall’ignoto,
con la gran paura di sbagliare
e assolutamente nessuna idea di cosa volesse dalla sua vita. Non ti
ricordano
forse i motivi per cui non stiamo più insieme? Un uomo che
sa cosa vuole e una
ragazzina che deve scoprirlo.- Sono parole dure da dire e altrettanto
dure da
sentire.
Sono quelle verità che
fanno male.
Quelle verità che nascondi
dietro bugie a cui ti aggrappi
per non cadere.
-Poetico no?- Ian fa uno dei suoi
mezzi sorrisi sghembi,
scostando una sua mano dal suo volto per stringerla con la sua.
-Non posso più farlo Nina,
almeno per un po’. Non posso più
essere il tuo migliore amico Som che ti porta la colazione a casa per
assicurarsi che affettivamente tu la sveglia l’abbia sentita
e non farai tardi
alle riprese. Ho bisogno di non sentire più il mio cuore
battere così forte
quando tu mi sei vicina.- Porta le loro mani incrociate
all’altezza del suo
cuore che batte come impazzito.
-Mi dispiace tanto, per tutto.- Nina
scoppia in un pianto
liberatorio nella braccia di Ian che non può far altro che
stringerla forte tra
le sue braccia, cercando di placare almeno quel dolore che invade
entrambi.
Come a ricordargli il motivo di quel
dolore il cellulare di
Nina torna a squillare, e quello stesso nome torna a illuminare lo
schermo del
telefono e ad interrompere quel momento.
-Va a rispondere, questa è
la tua giornata, sarai
richiestissima.- Ian interrompe l’abbraccio accarezzando
lentamente i suoi
capelli, andando a risistemare una piccola ciocca caduta dalla sua coda
arruffata.
-Notte Ian.-
-Notte Piccola Dobrev.- Come ultima
cosa Ian le lascia un
piccolo bacio sulla fronte, assaporando quel profumo, volendoselo
imprimere
bene nella mente.
-Questo è un addio non
è vero?- La voce di Nina si incrina pronunciando
quelle parole.
-No Nina, solo un arrivederci.- Un
ultimo sorriso ed esce
dalla stanza, sentendo come ultima cosa un ciao
Derek pronunciato con dolorosa allegria.
Chiudendo la porta sperava di poter
anche chiudere la porta
del suo cuore, non sapendo però che la porta era
già chiusa, e
l’unica che sarebbe stata in grado di
riaprirla era la persona dietro quella porta, l’unica ad
avere le chiavi.
La proprietaria del suo cuore.
Il suo cuore l’aveva
lasciato dentro quella porta.
Con la persona di cui era sempre stato.
Angolo
autrice
Salve a tutti! Finalmene posso tornare qua su
EFP, avevo il pc rotto e potevo collegarmi solo col telefono, ho potuto
leggere pochissime storie e purtropp non ho potuto lasciare recensioni,
spero di potermi rifare presto, ma passiamo alla storia..
Inevitabile dopo i PCA non scrivere o avere mille pensieri su questi
due. La loro rivelazione, anche se rivelazione non è, credo
si fosse ben capito ormai, è stata abbastanza sconvolgente,
non per le loro parole ma per il modo, è stato strano
vederli parlare della loro vita privata così, non lo avevano
mai fatto.
Nonostante però, secondo le loro parole, la loro storia sia
pacificamente finita il mio cuore Nian non può comunque non
sperare che un giorno tornino insieme, anche se da fan sarò,
ovviamente contenta per loro, e li appoggerò in ogni loro
scelta
Queste parole hanno creato rassegnazione, nuova speranza o nuove
teorie, in me ha fatto nascere questa shot che spero possa piacere
anche voi!
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate. :)
A presto, un bacio :*
C.
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