Comalies California Girl
“
“La manifestazione del mondo, la vita, è nata dal caos. Nella quiete
tutto scompare.”
Tre anni di
università, tre anni di Piz, tre anni di FBI durante l’estate; una laurea, e
ora si respira, lontano. Lontano da Neptune. Quel pianeta tanto alieno alla
sottoscritta, che pure lì ci era nata e cresciuta. Un sorriso, e un respiro di
sollievo, mi scaturiscono, suscitati dalla foto dell’Hotel Camelot, scattata
durante quella ben nota vecchia indagine, e ora appesa sul muro di fronte
all'angolo cottura. Il passato non fa più male, ed essersi lasciata alle spalle
tutto quel mondo, è la soddisfazione di una vita. Riporto lo sguardo sul piatto
che sto lavando, quando due braccia mi circondano la vita e delle labbra,
soffici come un soffione di primavera, mi solleticano il collo. –Ehi,
California girl.- Sento quelle stesse labbra piegarsi in un enorme, solare
sorriso. Mi salutano con quel soprannome che mi appartiene da quando io e
Piz ci siamo trasferiti in questo piccolo monolocale a Los Angeles, assolata e
affollata. La ragione? Semplice: il mio incontenibile entusiasmo per l’avere
finalmente qualcosa di tutto mio. Uno spazio dove coltivare davvero chi sono e
cosa voglio, senza preoccuparmi di guardarmi le spalle, di essere giudicata o
chiamata per qualche caso urgente. Se proprio voglio, quello me lo vado a
cercare io. Insomma, sono pur sempre Veronica Mars. Se non mi impiccio in
faccende tragiche e sanguinarie, non sono contenta. Giocare col fuoco. Un
brutto vizio che qualcuno cerca di farmi smettere. Spesso con successo. E
questo qualcuno, il mio fuoco lo sa estinguere molto bene, a modo suo. Anche se
Piz, non può farci nulla. Col mestiere che ormai da un anno pratico, mi ritrovo
spesso ad avere a che fare con personaggi alquanto discutibili. E smascherarli
è il mio compito. O difenderli. Dipende dai punti di vista. Fatto sta, che
rimaniamo invischiati entrambi nella nostra stessa rete. Questo è il rischio
dell’avvocato. –Ciao, bel maschione. Vedo che i tuoi capelli fanno ancora
“swish” dal troppo surf! Oh, e sembri anche più abbronzato di due ore fa!” lo
prendo in giro, scompigliandogli suddetti capelli, con le mani ancora
insaponate. Rido di gusto, quando lo vedo usare la schiuma a mò di gel e dire
–Il mio ciuffo perfetto è frutto dell’oceano!- -Oh, tritone, hai venduto
l’anima per le gambe, e ora ti manca tanto la tua casa!- Metto fine alla nostra divertente retorica,
e lo bacio, felice di ritrovarlo a casa. Non ama il surf, non ama le onde, non
è tipo da spiaggia e la luce del sole la vede alle 5 pomeriggio quando esce dal
turno alla radio, se non deve anche sostituire qualche collega di notte. Eppure
i casi della vita ci hanno portato qui, nella città del sole. Una Neptune un
po’ più grande. Tanto più grande. Con una radio famosa, e stars da intervistare
per Piz; uno studio di avvocati per me. Lawyer Mars in persona,
sissignore! Le lune, però sono così belle viste da qui. Valgono mille soli,
viste sulla cima degli studios, con la persona che ami. –Ti aspetto a letto,
piccola. E’ tardi.- Lasciando un freddo inaspettato dove prima c’erano le sue
braccia protettive, Piz, porta le sue mani sul mio viso, e mi fa un buffetto sulla
guancia, dolce, come solo lui sa essere. –Ehi, non è colpa mia se i tuoi turni
finiscono ad orari improponibili. Però è colpa tua se, per ingannare l’attesa,
mi preparo la cioccolata calda e devo di nuovo lavare i piatti. Ecco, tra un
paio d’anni ti ritroverai con una casalinga in sovrappeso e una pila di piatti
sporchi accumulati.- -Per il peso, ci si può lavorare…sai…un po’ di sana
attività fisica…- Lascio che l’ultimo piatto scivoli nel lavandino, e Piz
mi solleva le braccia, ad angelo. Mi fa girare, lentamente, col busto. –Un po’
di stretching…- e mi guida le mani a circondargli il collo. –Salto in alto…- e
poi si mette a ridere, mentre, con un balzo e il suo aiuto, mi avviluppo alla
sua vita con le gambe. Ehi, che ci volete fare? Agli uomini piacciono i
graziosi folletti bassi. Rido anch’io, sommessa, con la bocca, con gli occhi,
mentre il mio uomo mi porta, come una bambina, in camera da letto. Tra un
bacio, un altro, e un altro ancora. La serata si scioglie tra le braccia del
mio incredibile sole personale, e arriva il mattino senza che io riesca ancora
a prendere sonno. Maledetta insonnia. Ma guardo alla mia destra, e d’incanto,
tutta la stanchezza, tutto il nervoso passano. Sorrido, beata, e copro col
lenzuolo le spalle nude di Piz, che si culla tra le braccia di morfeo. Mi copro
anch’io, e lo abbraccio forte. Mi stringo a lui, e così, a me, la
consapevolezza di essere tanto fortunata da avere al mio fianco un compagno
sincero, che a me, aveva davvero dato tutto se stesso.
D’un tratto, sento
un suono famigliare. Il “plin” del computer, che segnala una mail in arrivo.
Dannazione, l’ho lasciato acceso dalla sera prima. Troppo lavoro nuoce alla
salute, e al sano riposo notturno. Allungando un solo braccio per non
sciogliere quella posizione così intima e semplice, guardo l’ora sul display
del cellulare. Vedo che sono le quattro del mattino. Chi potrà mai essere? I
successivi minuti li passo a far da pacere tra la mia irrefrenabile curiosità e
la mia poca, pochissima voglia di alzarmi e spezzare la magia. Come non detto:
tanto, letto o non letto, la divinità del sonno non mi avrebbe fatto dono della
sua grazia. Lentamente, per non svegliare Piz, scivolo fuori dalle coperte, e
mi siedo di fronte alla scrivania, sulla quale lampeggia, insistente, un’icona del
mio notebook. –Vediamo di che spam si tratta…- commento, tra me e me. Ma i miei
occhi si spalancano, decisamente più interessati, alla vista di un solo nome.
Una delle poche mail degne di uno sguardo, oltre a quelle della banca, che
parlano di stipendio appena versato. Logan Echolls. Io e Logan, amici. Chi
l’avrebbe mai detto? Mi aveva lasciata alla mia vita, aveva capito che sarebbe
stato meglio così, per tutti. Amici di penna. Voto di non vedersi più, di non
incrociare più gli sguardi, le voci. Ma la promessa di lettere su lettere, per
prendersi cura, l’uno dell’altra. Amo Piz, ma a Logan voglio bene. Voglio bene
davvero. Il suo rinunciare a me, per il bene generale, a lungo andare, era
stato un sacrificio necessario, e apprezzato. Per entrambi. Avevo scelto
l’amore giusto. E’ per quello che si definisce così, no? Piz è giusto,
è quello di cui ho bisogno. E a Logan sarei stata grata per tutta la vita.
Nonostante tutto, quando a malincuore aveva scelto, lui sapeva di avermi, come
nessun altro avrebbe mai capito. Per lui ci sarei stata sempre. In un modo o
nell’altro. Non mi stupisco più di tanto per la mail, che, ogni giorno, da tre
anni, mi arriva dal suo indirizzo di posta elettronica. La apro, per scoprire
quale motivo più banale lo abbia spinto a scrivermi in piena notte.
Probabilmente ha pensato che tanto non riesco a dormire. Mi aspetto la sua
frase del giorno, o qualche battuta e aneddoto scherzoso su qualcosa che
gli è capitato poco prima; qualche riflessione sarcastica, su uno dei soliti
libri vagamente sessisti che Dick persiste a consigliargli. Il solito Logan. A
noi basta questo, e mi rincuora avere questa piccola certezza quotidiana, anche
se non lo ammetterò mai a voce alta. Sullo schermo bianco, poche, essenziali
parole: “Buona notte, marshmellow. Buon risveglio, oggi, domani, e ogni
giorno ancora. Grazie di tutto. ” Mi esce uno sbuffo. Solo io e quel ragazzo
riusciamo ad essere così criptici e così chiari allo stesso momento. Può essere
anche una cosa carina, ma nel secondo caso è decisamente seccante. -Che
fai, amore? - Ecco, sono anche riuscita a destare il bell’addormentato.
–Nulla, rispondo ad una mail di Logan. – Mi giro, e sorrido a Piz, un po’
accigliata. - Logan quando si mette, è anche poetico. Ma ogni tanto è proprio
strano.- Borbotto, rivolta a Piz. Appunto, il solito biondino che si diverte a
tormentarmi con ogni sillaba che esce dalle sue labbra, o dalla tastiera del
suo PC. –Digli che lo saluto, e di smetterla di scriverti alle…uhm…5 del
mattino e di tenere sveglia la mia ragazza. Quello è un diritto che spetta a
quelli che abitano in questa casa. - -Gelosone.- Gli faccio la
linguaccia. Sa che mi sento con Logan, ma si fida, e anche con lui, ho
raggiunto un accordo di equilibrio che sta bene ad entrambi: io accetto la sua
gelosia, e lui ha capito che Logan si è fatto da parte, per noi, e per lui. Per
pensare sul serio a sè, questa volta. –Certo, come no. Dovrebbe restituirmi il
sonno rubato, sai?- Invio la mail, appena scritta, con un punto interrogativo
ed un grazie; finalmente spengo il computer, e in tutta risposta a Piz, lo
raggiungo di nuovo a letto. -E cosa dovrei dire io, invece? Avrei dovuto
fare arrestare Morfeo già da un po’.-
….....................................................................................................................................
Il giorno dopo
aspetto la consueta mail, che invece non arriva. Ma non mi stranisco; la
tecnologia è inaffidabile, e la mail si è sicuramente persa in qualche buco nero
spaziale. Un secondo giorno, un terzo, il silenzio. Impaziente, scrivo. -Ciao,
Logan. Forse non mi sono arrivate le tue mail. O forse sei a fare surf da
qualche parte con Dick. Spero tu stia bene. Fatti vivo.- Spedisco il messaggio, per sicurezza. Una settimana dopo ancora nessuna risposta. –Dai, Logan,
non fare il permaloso.- Due, tre settimane. Il nulla. Inizio a preoccuparmi. E
anche Piz per me: -Veronica, so che ci stai male. Ma sai com’è fatto.
Probabilmente si è stufato. Non voglio vederti così. Secondo me sta bene, non
ti devi preoccupare.- queste sono le frasi più frequenti, quando mi vede
controllare il computer con aria frustrata. Ho addirittura chiamato Mac per
assicurarmi che non ci sia nulla di tecnologicamente sospetto nell’ultimo
messaggio inviatomi dall’individuo misteriosamente scomparso. E’ risultato un
vicolo cieco anche quello. Inoltre, né lei, né Wallace, hanno più contatti con lui,
quindi non sanno dirmi di più. Dick mi ha detto al telefono che è da circa due
settimane che non lo vede, né sente. Mi siedo sul divano-letto del minuscolo
appartamento, e mi mordo il labbro, rassegnata. Non mi resta che pensare che il
mio premuroso fidanzato abbia ragione: forse per Logan è stato troppo. L’ho
costretto a qualcosa che ha retto fino a quando ha potuto, o ne ha avuto voglia.
-Ehm…Veronica. C’è…c’è tuo padre per te al telefono.- mi chiama Piz, ad un
certo punto. Il tono della voce, turbato. Il telefono? Quale telefono? Non ho
sentito nessun telefono squillare, troppo persa nei miei pensieri. Stringo gli
occhi, infastidita da me stessa. Non mi piace essere distratta. Non mi è mai
piaciuto. Si perde il controllo. Prendo in automatico il telefono, noncurante.
La voce di mio padre, che, con cautela, cerca di spiegarmi cose che
evidentemente il mio cervello si rifiuta di recepire. Le mie mani ad un tratto
sembrano di burro, ogni terminazione nervosa uno spaghetto scotto. Ogni
muscolo, assente. Sento solo il tonfo del telefono, insieme al mio. Cadiamo a
terra, insieme a quella fortezza di calore e sicurezza che mi ero costruita,
scendendo a patti con me stessa. Welcome back to life, Veronica.
NOTA AUTRICE: Salve
a tutti :D Data l'imminente uscita del film, sono ricaduta in una spirale
di dipendenza Marsiana, e ho avuto l'ispirazione per scrivere questa fan
fiction XD Molti di voi mi odieranno, perchè non è la solita LoVe. Premetto che
io amo Veronica e Logan, e faccio il tifo per loro :) Però mi sono stufata di
leggere in questo fandom, solo storie su loro due.Da Epica, la loro storia,
rischia di diventare trita e ritrita, se trattata 8000 volte XD E
devo dirlo: mi ha sempre fatto molta tristezza Piz. Non sarà il figo della
situazione, bello e tenebroso, ma in fondo per Veronica ha dato tutto se
stesso. Merita anche lui una chance, non credete? *Infected Heart si va a
nascondere, perchè crede che vi stiate già armando per venire ad
ucciderla XD* Nonostante questo, spero che questo primo capitolo vi
abbia incuriosito abbastanza per continuare a leggere :) Chissà cosa è successo
da lasciare così sconvolta la nostra cara detective? Si accettano scommesse ;)
Grazie di cuore a chi ha letto e a chi ha voglia di lasciare un commento,
positivo o negativo che sia :) Fa sempre piacere :) Se ci sono errori, o
imprecisioni, fatemelo notare, che la sottoscritta ha sempre la testa tra le
nuvole XD Ah...last but not least...scusate il font orribile. Io non vado molto
d'accordo con l'editor di efp e con la tecnologia in generale: ogni
suggerimento, è ben accetto :)
With Love,
Infected Heart
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