Uccidetemi, me lo
merito. Davvero. Con il Piccolo Principe fermo per mancanza di idee,
l'Ultima Discendente dei Black da aggiornare dopo 2 mesi e una nuova
raccolta di Drabble/Flash Fic appena iniziata ("Dimmi chi sei tu..."
andatela a leggere e recensire se mi volete bene!!XD), e gli esami che
incombono, l'unica cosa che ho il coraggio di fare io COS'E'?!
Pubblicare l'inizio di una nuova Draco/Hermione, mi pare ovvio!! Vi
dico subito, prendete questa storia un po' così, niente di
serio...una bozza buttata giù che ancora è in
fase di lavorazione e che deve sottomettersi alle altre storie che
hanno la precedenza...prendetelo come un lavoro fatto per di
più, ok? Diventerà presto serio, non vi
preoccupate!!Intanto però, per mandarlo avanti bene, siccome
è davvero ancora tutta da costruire, mi piacerebbe
tantissimo che la leggeste e la recensiste. GRAZIE E BUONA LETTURA!
Obbligation, Judgment or
Truth?
Obbligo, giudizio o
verita'?
Capitolo 1: "L'amore
non vede difetti, l'amicizia li ama"
Sapete cos’è la normalità?
Normalità è quell’ insieme di cose e
azioni che con l’esperienza abbiamo capito essere le
più giuste per noi, da fare sempre, tutti i giorni, senza
grandi variazioni. E’ quello stato di equilibrio che possiamo
raggiungere durante la giornata, dove tutto va come dovrebbe andare,
secondo la nostra concezione di normalità. Non ce
n’è una universale, ognuno ha la sua e nessuno
dovrebbe mai uscire dalla propria normalità.
Perchè quando si esce dalla consuetudine si viene meno
all'equilibro, sbaragliando l'ordine corretto delle cose. E la
conseguenza è una sola: catastrofe. Pura e semplice
catastrofe, di quella che travolge tutto, senza lasciare che niente
torni come prima. Niente. Perchè ti cambia dentro, stravolge
il tuo punto di vista, e nulla ti sembrerà come una volta.
Questo l'ho capito solo dopo che la catastrofe era passata. Ho capito
che forse, a quella festa, non ci sarei mai dovuta andare...o forse
sì...sta di fatto che quella festa fu l'inizio della fine,
lo sconvolgimento totale del mio equilibrio, della mia
normalità. Per una cosa assolutamente banale. Ginny, come me
del resto, aveva sottovaluto completamente le conseguenze che sarebbero
sopraggiunte. Quando quel giorno di novembre mi corse in contro tutta
trafelata pensava solo che mi avrebbe convinto a distrarmi un po'.
"Ehi Mione!Eccoti!" mi disse la rossa quando mi raggiunse all'entrata
dei dormitori femminili. Io le sorrisi.
"Ciao Ginny...che è successo?" le chiesi mentre lei
riprendeva un po' di fiato.
"Ho appena parlato con Dean...prossima settimana i ragazzi del settimo
anno daranno una festa qui, in Sala Comune!" mi rispose entusiasta. Io
la guardai spalancando gli occhi.
"Daranno una festa qui?? Bravi, complimenti...scommetto che ci
sarà un sacco di roba proibita..." brontolai contrariata.
Ginny sbuffò.
"Eddai Herm, che t'importa!! Tu ci devi venire!!"
Se prima i miei occhi erano spalancati ora ci mancava poco che mi
cadessero di sotto.
"Io devo fare cosa?? Senti, è già tanto che non
sono andata dalla McGrannit a dirglielo!! Vorresti anche che
partecipassi?" sbottai indignata. Non sopportavo le feste, troppo
rumore, troppa confusione, troppa gente tutta ammassata, troppo
alcohol. Durante le feste tutto diventa un groviglio confuso e
intricato difficile da sciogliere. E vi sembrerò anche
strana, secchiona o quello che vi pare, ma non le sopportavo. Preferivo
la calma e il silenzio genuino di una stanza chiusa piena di libri.
"Certo Hermione, tu devi partecipare!!" ripetè la rossa
quasi con ovvietà. Io scossi vigorasamente la testa.
"Assolutamente no Ginevra!Prima di tutto, io sono una caposcuola, e
secondo lo sai che odio le feste..."
"Ma andiamo Herm, per una volta che ti costa!! Sempre a studiare, se
per una volta ti diverti non è che ti abbassa la media!"
brontolò lei sbuffando. Io incrociai le braccia al petto e
arricciai la bocca.
"Questa così detta festa è una violazione di
almeno dieci regole della scuola, e IO sono una di quelle persone che
le dovrebbe far rispettare!!E poi venire per cosa, divertirmi?? Stare
in mezzo a cinquanta ragazzi ubriachi fradici tutti appiccicati a
muovermi come un deficiente a ritmo di musica insignificante? Ma
piuttosto me ne vo a letto!!" sbottai indispettita.
"Eh certo, se la prendi così anche te,
però...proprio non c'arrivi?? E' incredibile come tu possa
arrivare a capire i concetti più difficili e perderti in
queste cose!! E poi che c'entra che sei caposcuola, anche Malfoy
è caposcuola, ma dubito che vada a letto alle nove, e se ci
va non è mai da solo..." replicò la rossa
inarcando le sopracciglia.
"Mi paragoni a Malfoy?? E' proprio anche per la sua incompetenza che io
devo fare il doppio lavoro!! E chi se ne frega di quel viscido
furetto...no Ginny, sono irremovibile, vacci te, divertiti ma io non
verrò..." conclusi avviandomi a grandi falcate verso
l'uscita della Sala Comune. Attraversai il ritratto della Signora
Grassa velocemente e svoltai a destra. Non sapevo dove stavo andando di
preciso, volevo solo fare due passi per smaltire la rabbia che si era
accumolata nel mio petto. Sempre lì andavano a parare, io
che non mi diverto mai, io che studio sempre, ma chi erano loro per
giudicare?? Io avevo degli incarichi precisi, e dovevo rispettarli.
Faceva parte della mia normalità. Camminavo a passi svelti,
che rimbombavano secchi fra le pareti dure e fredde. Cercai di svuotare
la mente e respirare profondamente. In fondo Ginny lo diceva per me,
però doveva capire che io ero così, e basta.
L'amore non vede difetti, l'amicizia li ama.
Non capivo perchè tutti dovessero sempre starmi a
rinfacciare che studiavo, come se fosse una colpa. Invidia, sapevo che
lo era nella maggiorparte dei casi. Rare volte era apprensione. Ma io
avevo imparato a ignorare tutto, a passarci sopra, a sapere che io
lì ero la migliore, e a sbattermene degli altri e dei loro
stupidi giudizi. Forse un giorno mi avrebbero ricordato, quando io
sarò diventa qualcuno di davvero importante e loro non
saranno nessuno. Allora forse avrebbero preferito andare ad una o due
feste in meno e stare un po' di più a studiare. Ma sarebbe
stato troppo tardi, e io avrei avuto la mia piccola rivincita. Sorrisi
tra me. Sì, dovevo lasciar perdere.
Nei corridoi faceva freddo, mi strinsi un po' di più nel
mantello e strusciai le mani che si stavano congelando. Mi sarebbe
piaciuto uscire nel parco, ma così, solo in divisa, era un
suicidio, mi avrebbero trovata morta assiderata da qualche parte. In
Inghilterra a novembre faceva già freddo come a gennaio,
alle grandi nevicate mancava davvero pochissimo. E già
rimpiangevo l'estate, i vestiti corti, il mare e il sole. Specie quando
passai davanti al cortile interno di Hogwarts e lo dovetti
attraversare. L'aria era pungente e si vedeva il cielo ombroso. Presa
dai miei pensieri non mi accorsi nemmeno che non ero più da
sola.
"Granger, ma anche qui ti devo incontrare?? Sei un incubo!"
Capii subito a chi apparteneva quella voce. Roteai lo sguardo, per poi
puntarlo su Draco Malfoy. Era appoggiato ad una colonna, le gambe
intrecciate e le braccia conserte la petto. Tra le labbra teneva
intrappolata una sigaretta accesa, e al collo aveva una sciarpa
dall'aria costosa. Non portava la divisa, era vestito completamente di
nero, che risaltava la sua carnagione diafana e i suoi capelli
biondissimi.
"Tu sei un incubo Malfoy!! Peggio di un incubo, perchè
almeno da quello ci si può svegliare!" ribattei un po'
acida. Lui inarcò le sopracciglia e ghignò
strafottente.
"Senti senti com'è diventata aggressiva la Mezzosangue!!"
esclamò sbuffando un po' di fumo bianco.
"Sempre stata Malferret, strano che in tutti questi anni che ci
sbraniamo non te ne sia mai accorto...ma che pretendo da un furetto?"
replicai combattiva, con sarcasmo. Gli tenevo testa, ero sempre stato
un osso dure per lui, e lui un osso duro per me. I nostri scontri non
li vinceva mai nessuno, troppo orgogliosi per piegarci. Ma lui aveva
una cosa che io non avrei mai avuto: la crudeltà e la
consapevolezza di saper far male con le parole.
"Già scusa, perchè tu sei tanto intelligente, la
Secchiona della scuola, come dimenticare..." disse a presa di giro. Poi
dalle labbra soffiò una nuvoletta di fumo volutamente
indirizzata verso di me, che odiavo il fumo, e lui lo sapeva.
Indispettita e anche con un po' di rabbia arretrata da smaltire gli
andai in contro, gli tolsi la sigaretta dalla bocca e la buttai
violentemente per terra, spegnendola con il tacco della scarpa. Poi
assunsi la classica posizione di rimprovero, con le mani sui fianchi.
"A scuola non si fuma!! E tu sei pure Caposcuola!!" sbottai indignata
dal suo comportamento.
"E sai quanto me ne importa!!Proprio perchè sono Caposcuola
comando, e nessuno può dirmi niente...quindi posso fumare!!"
ribattè Draco facendo spallucce soddisfatto del suo
ragionamento.
"Tu dovresti far rispettare le regole, non inventartele a tuo
piacimento!"
"Oh, ma per quello ci sei tu, Granger, sennò a che servi?"
Quel ragazzo era veramente snervante, tanto da farmi montare di nuovo
quell'ira che ero riuscita a smaltire, e lo attaccai!
"Mi chiedo come abbia fatto Silente ad affidarti un incarico del
genere!! Si deve essere fatto qualcosa!" esclamai alterata. Lui mi
guardò malissimo, poi, con fare di sfida, sfilò
dal mantello un'altra sigaretta e l'accese, soffiandomi addirittura il
fumo in faccia.
"Rilassati, Granger, una buona volta!!Mettiamo le cose in chiaro: io
fumo quanto cazzo mi pare perchè da una sanguesporco come te
non accetto ordini, non acceterei nulla da te. E se Silente mi ha fatto
Caposcuola è perchè due come te non li
sopporterebbe nessuno!Ti bilancio! Creo equilibrio..."
"Ma quale equilibrio, tu fai solo casini!!Anzi, non fai proprio
nulla!!Mai ti fossi interessato o impegnato, niente, perchè
sua maestà non si può abbassare a tanto,
poverino, lui è il Principino Viziato!!Puoi solo stare ad
ubriacarti e a farti mezza Hogwarts, mica impegnarti nelle cose serie!"
gli sputai addosso più iraconda di quanto avrei voluto.
Rabbia, rabbia repressa scaricata con la prima scusa. Vidi un lampo di
rabbia guizzare negli occhi di Draco. Avvicinò
minacciosamente il viso al mio e sul suo volto si dipinse un
espressione furiosa.
"Beh, almeno io, al contrario di te che sei solo una verginella di
ghiaccio invidiosa che rimarrà zittella per tutta la vita,
so divertirmi, so godermi la vita e i piaceri che essa sa offrirmi. E
tu?? Tu segregata in biblioteca a cercare sempre di dimostrare qualcosa
al mondo quando non hai ancora capito che a nessuno gliene importa di
te!! Non sai neanche cos'è il divertimento, e ti rode, ti
rode da morire, perchè ti piacerebbe tantissimo tragredire,
ubriacarti e andare con uno di cui il giorno dopo non ti ricorderai
nemmeno il nome, ma non puoi, perchè devi far vedere a tutti
quanto brava e diligente sei. Ti reputi tanto intelligente, ma non lo
sei per niente. Sai solo la teoria. Beh, cara mezzosangue, ti do una
notizia: la vita non si studia sui libri. Si vive e basta. Non
è solo teoria, spesso, quasi sempre è pratica!! E
sei invidiosa da morire che io possa divertirmi e non avere niente da
dimostrare...non hai capito un cazzo della vita, Granger, proprio
niente. E ti sta bene!"
Draco mi vomitò addosso queste parole con una furia
violenta. Era livido di rabbia, ed era riuscito ad essere terribilmente
crudele, a ferirmi proprio nel mio punto debole. Mi aveva attaccata con
ferocia, senza pietà, senza risparmiari un colpo. E io c'ero
rimasta davvero male. Mi aveva fatto sanguinare il cuore, puntando a
farmi soffrire nel modo più subdolo e doloroso possibile. E
aveva fatto centro, perchè era stata peggio di una pugnalata
al cuore. Avrei voluto sputargli addosso i peggio insulti, urlargli
contro, prenderlo a schiaffi, ma non feci niente di tutto questo. Lo
guardai in silenzio, per un attimo infinito. Entrambi i nostri occhi
sprizzavano scintille di rabbia. Alla fine gli voltai le spalle, e
senza dirgli nulla, me ne andai rigida ma sofferente, cercando di
conservare quell’orgoglio che ormai era stato calpestato,
senza sottolineare quella sconfitta già così
incredibilmente palese. Sapete qual'era la cosa che mi aveva fatto
più male?? Era che aveva dannatamente ragione. Oh, ma tutto
sarebbe presto cambiato. Mentre me ne tornavo in Sala Comune lontana da
Draco, la mia mente era un vortice di pensieri sconnessi, che puntavano
tutti ad uno stesso pensiero: sarei cambiata.
Non potevo permettere di dare a Malfoy la soddisfazione di aver
ragione, e avrei fatto di tutto per smentirlo, per dargli torto, per
sputargli addosso che si sbagliava, che io non ero così, non
lo ero affatto, che io sapevo divertirmi esattamente quanto lui. Mi
sedetti sulle scale con le mani fra i capelli. Inutile mentire a me
stessa. Avevo perso. Per la prima volta da anni Draco Malfoy mi aveva
azzittita, l’aveva avuta vinta senza darmi la
possibilità di ribattere. E questo proprio non lo potevo
accettare. Non potevo accettare che lui mi avesse lasciato senza
parole, che mi avesse annientata così lasciandomi
agonizzante senza la forza di contrattaccare. Fu questo che mi spinse
in realtà a cambiare, a mettere fine a quella situazione ed
essere diversa. Non tanto quello che mi aveva detto: faceva
indubbiamente un male incredibile, tanto che sentivo ancora sanguinare
il cuore, ma la cosa che più mi spinse a snaturarmi, non
furono le parole in sé per sé. Furono le sue parole. Il fatto che
a dirmi quelle parole fosse stato lui.
Agli altri potevo non rispondere, potevo ignorarli o far finta di non
stentirli…ma a Draco Malfoy non potevo permettermi di
dargliela vinta. Perché per lui quella era una vittoria
schiacciante e trionfale. Mi alzai in piedi di scatto. Avrei avuto la
mia rivincita, con ogni mezzo ad ogni costo!Quella era solo una
battaglia, c’era ancora tempo per vincere la guerra.
Nel momento in cui fui consapevole che volevo davvero cambiare,
immaginai il miglior modo per farlo, trovando immediatamente il punto
d’inizio: quella festa. Infondo, era solo una festicciola tra
Grifondoro, che cosa poteva mai succedermi??
Volete un consiglio? Mai sottovalutare le cose, qualunque esse siano.
Ebbi un brivido. Stavo rinnegando le mie idee e i miei pensieri, e non
lo facevo nemmeno per me, ma per quello stupido furetto!!Quante me ne
faceva passare! Quante me ne combinava, quante me ne aveva combinate, e
quante me ne combinerà! Non mi rendevo conto che quello era
solo l’inizio.
Ebbene sì, fin da principio si era accesa questa
perseverante lotta fra me e Malfoy che non dava segni di cedimento,
anzi, in quel momento si era accesa più che mai.
Inizialmente era per discriminazione, lui odiava me perché
ero mezzosangue e io di conseguenza odiavo lui. Negli ultimi tempi era
diventata quasi…un’abitudine. Anche se molto era
cambiato, quell’astio e quella competizione non era cessata,
era rimasta immutata, forte e bruciante. Sapevo che sarebbe degenerata.
Sapevo che stava gia degenarando, nel momento in cui entrai nella sala
Comune di Grifondoro con passo deciso e dissi a Ginny:
“Ho deciso!! Verrò alla festa!”
*
Ginny mi saltellava intorno euforica anche quando entrammo nella Sala
Grande per la cena. Non la smetteva di battere le mani con fare molto
infantile, e io roteavo gli occhi in continuazione.
“Ma cosa ti ha fatto cambiare idea così
rapidamente?! No, anzi, non me lo dire!Non m’interessa!!Non
m’importa! Certo che è strano
però…prima mi dici che sei irremovibile poi torni
neanche mezz’ora dopo e mi dici che vieni! Che è
successo?! Oh no, non dirmi niente!! Ti ho detto che non lo voglio
sapere!” blaterò Ginny a velocità
supersonica. La riuscii a capire solo perché avevo
l’orecchio allenato alle parlantine veloci. Ovviamente non
glielo avrei detto comunque cosa mi aveva spinto a questo cambiamento
repentino, non l’avrei ammesso neanche sotto tortura. Gettai
involontariamente lo sguardo verso il tavolo dove sedevano i
Serpeverde, notando immediatamente all’assenza di Malfoy. Era
impossibile non notarlo quando c’era. Quando non
c’era era ancora più impossisbile.
Ci sedemmo ai soliti posti, di fianco ai nostri migliori amici. Harry
Potter, il bambino sopravvissuto, mi sedeva di fronte, i soliti capelli
perennemente in disordine e il solito sorriso bonario sul volto. Mi
salutò dolcemente, come faceva sempre, con quel familiare
luccichio negli occhi smeraldo che non lo abbandonava quasi mai. Quasi.
E poi, accanto a me, c’era Ron, stessi capelli rossi e stessi
occhi vacui. I due erano nel pieno di una conversazione quando li
raggiungemmo, ma troncarono di botto le parole, cercando di sembrare
normali, senza risultato. Io sbuffai.
“So di cosa stavate parlando…” li
ammonii subito, prendendomi due fette di rosbeff. I miei due amici si
guardarono allarmati.
“E potete continuarne a
parlare…tanto…” cercai di dire ma Ginny
mi precedette.
“Tanto ci viene anche Herm alla festa!”
esclamò sempre entusiasta. Ron quasi sputò
l’acqua che stava bevendo. Ad Harry caddero gli occhiali dal
naso. Ci fu un attimo di silenzio poi entrambi se ne uscirono con un
incredulo “davverooo?!?!”
Io provai a rispondere, ma ancora una volta la rossa fu più
veloce di me.
“Sì è vero!!! Ce l’abbiamo
fatta, finalmente! La nostra Hermione assaggerà finalmente
un po’ di sano e umano divertimento! Sono più
emozionata di lei…”
“Non si nota…” bofonchiai sarcastica.
Harry allungò la mano dall’altra parte del tavolo
con la richiesta di battere il cinque, che io esaudii con
un’euforia appena ritrovata.
“Che grande Mione, non sai quanto sono contento!!”
le parole del moro erano sincere, avevano lo stesso tono innocente che
hanno i bambini. Harry aveva conservato in sé
quell’innocenza che lo rendeva diverso da tutti gli altri.
“Mione, questa è una notizia
incredibile!!” lo seguì a ruota il rosso dopo
essersi ripreso. I suoi occhi, mai troppo profondi, si erano accesi e
cominciarono a brillare. Bastava proprio poco per farli felici!!
“Ragazzi, sono sorpresa tanto quanto
voi…” ammisi, ed era vero. Ancora non ci credevo
del tutto, ma ero ugualmente determinata. Avevo preso una decisione e
l’avrei portata fino in fondo.
Sentimmo improvvisamente uno strano silenzio riempito da brusii
sommessi ed eccitati, e la maggiorparte delle teste presenti in sala si
voltarono verso l’ingresso, obbligando anche le altre a
girarsi. E lui era lì. Lo faceva sempre, entrava sempre
quando il pranzo era ormai già iniziato, così che
tutti smettessero di mangiare e si girassero, anche solo per un secondo
a guardarlo. La vanità e l’esibizionismo di Draco
Malfoy non avevano limiti. Si mosse con passo elegante, il suo
portamento regale era tanto superbo quanto affascinante. Teneva le mani
in tasca e guardava dritto: i suoi occhi di tempesta gelata, sembravano
fissare tutti e non fissare nessuno. Fu solo per quello che per un
attimo, uno solo, mi sembrò che stesse guardando proprio me.
Si avviò verso il suo posto, con i capelli biondissimi che
gli ondeggiavano sul collo slanciato. Molte ragazze sospirarono al suo
passaggio, i commenti per niente casti si aggirarono per tutta la sala.
Sembrava che non si potesse resistere a Malfoy. Che sciocchezza!! Era
esattamente un essere umano come tutti, per giunta insopportabile,
arrogante, prepotente e crudele. Che cosa poteva avere mai di tanto
attraente?! (oh ma sei ce’a?! E’ FIO DA
MORI’!!NdA XD)
“Tzè, sempre il solito
spaccone…” disse Ginny sprezzante.
“E la cosa più odiosa sono tutte quelle oche che
gli vanno dietro!Capisco che sia troppo bono, ma insomma, è
odiosamente insopportabile!!” completò con tono
irritato. Questa volta Ron sputò davvero il succo di zucca
che stava bevendo addosso ad Harry, che rimase visibilmente interdetto,
pulendosi disgustao gli occhiali.
“Ginevra Weasley cosa hai detto?!?!” chiese il
rosso sconcertato. Ginny, che era rimasta del tutto impassibile, lo
guardò male.
“Che è odisamente insopportabile?” fece
dubbiosa. Non capiva il nesso logico che aveva fatto scatenare la
reazione di Ron. A lei sembrava di aver detto semplicemente che il
cielo è blu e l’erba è verde.
“Prima!!” ribattè il fratello. Lei
sembrava ancor più confusa.
“Che è troppo bono? Che c’è,
è la verità! Vuoi dire che quello è
brutto?! No perché se Draco Malfoy è brutto io
sono la regina dei Goblin!!”
Ronald sì zittì, rassegnato e indignato. Gettai
uno sguardo alla figura longelinea e muscolosa di Malfoy, che spiccava
fra tutti. Eh beh, come dare torto alla piccola di casa Weasley?
Eh, e come dare
torto alla piccola di casa Weasley?! XD Ti pareva che io un c'infilassi
commenti sbavosi su Draco...scusate, lo sapete che la mai idolatria per
il mio caro maritino Dracucciolo non ha fine!!XD Passando alla storia,
fatemelo dire, visto che non succede mai: mi piace! Questa mi piace,
proprio! Sono riuscita finalmente a caratterizzare Draco esattamente
come "dovrebbe" essere (per me, ovvio!) e anche Hermione non mi
è venuta male. Inoltre, non fatevi ingannare dal "classico"
inizio dell'Hermione alla ricerca del divertimento perduto. No, la
storia con quello non c'entra quasi nulla. Se non erro, tra l'altro,
dopo quella festa non andrà mai più a
nessun'altra...dico solo: tenete d'occhio il titolo!XD Beh spero che
come inizio vi abbia preso, e prometto che cercherò di fare
il possibile! Però anche voi dovete cercare di fare il
possibile, e lasciarmi una recensione è
POSSIBILISSIMISSIMO!XDXD GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO E CHE
RECENSIRANNO!!
...---*Àlexa*---...
Ps: perchè non date un'occhiata alla mia nuova raccolta
Drabble/Flash Fic "Dimmi chi sei tu..." ?! XD vi amoooo!
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