TIME LINE oltre la storia

di The Ghostface
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BB
«Che posto è questo?»
«Britannico tu sei a Vinci»
BB si voltò per guardare l’uomo che gli parlava, un buffo uomo dalla lunga barba e dalla fronte spaziosa.
«Vinci? E dov’è?»
«Ma come? Non sai dove ti trovi? Sei in Italia, nella Toscana. E sei pure fortunato, io sono uno dei pochi della regione a parlare l’inglese»
«Sono in Italia?»
«Ma sei grullo? Te ho detto di si!»
BB non capì un’acca della frase in dialetto detta dall’uomo.
«Santo Iddio! La tua pelle è verde!»
«Ah sì, non preoccuparti, è una rara malattia…»
«Vieni con me, io sono anche un po’ scienziato forse posso aiutarti!»
Senza aver il tempo di ribattere BB finì trascinato nella casa del suo ospite.
Dentro un enorme studio l’uomo iniziò a fargli strane domande a misuragli il corpo ecc..
Lo studio era pieno di strane scartoffie, di disegni, e schizzi gettati alla rinfusa regnava un disordine degno di quello in camera sua.
«Amico calmati! È il colore della mia pelle, non puoi cambiarlo!»
«Com’è che sei verde allora?»
«Ero in africa con la mia famiglia e una scimmia mi ha morso, da allora la mia pelle è diventata verde»
«Voi britannici, mai che stiate a casa vostra. Comunque noi siamo gente ospitale, io mi chiamo Nardo»
«Piacere BB!»
«Posso chiederti una cosa Nardo?»
«Dica, dica»
«Mi presteresti delle forbici? Sai, ho una certa unghia del piede…»
«Ma che sò stè forbici?»
«Ma sì, dai le forbici» insistette BB mimandole con la mano.
«Mai sentite»
«Ma come! Quell’oggetto di metallo fatto così» e afferrando una matita ne fece lo schizzo.
Nardo guardò il foglio stupefatto.
«Semplici, funzionali, Geniali! Che invenzione utile!»
«Pft! Da dove vengo io c’è roba molto più strana»
«Ad esempio?»
«B’è c’è l’elicottero…» iniziò l’omino verde disegnandolo sulla carta.
«…il sottomarino, il deltaplano..»
«…Il paracadute, la bicicletta..»
«…i carri armati e le automobili..»
«..e anche le tute da palombaro che sembrano degli alieni! E tantissima altra roba»
Nardo osservava incredulo gli schizzi fatti da BB, era stupefatto, senza parole.
«Scusa se te ho dato del grullo, tu sei un genio! Queste invenzioni sono stupefacenti, basta dargli qualche ritocco e poi..»
«Ue! Leonardo viè qua!» La voce squillante veniva dal piano inferiore della casa.
«Un minuto Monna Lisa, il tuo ritratto lo finisco subito» rispose quello.
«Aspetta, tu ti chiami Leonardo?»
«Leonardo da Vinci, e sono onorato di essere al cospetto di un tale genio come te BB di Britannia, rispose con un inchino. Scusatemi ma la mia modella mi fa fare il diavolo a quattro, tanto a chi interesserà mai quello stupido dipinto, mi è pure venuto male!» borbottò uscendo dalla sala.
BB era senza parole, ecco come aveva fatto Leonardo da Vinci ad avere tutte quelle idee. Era stato lui!
Non potè però godersi la soddisfazione di aver ispirato il più grande genio di tutti i tempi che si ritrovò risucchiato nel varco spazio temporale che lo riportava nella sua epoca.
 




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