Sono nello stato psicologico in cui il mio corpo si ribella:
la mia mente gli provoca spasmi,
fiato corto,
pazzia.
Sono nello stato in cui impazzisco, in cui piango, ma non riesco;
in cui parlo sola e non sogno che la realtà non sia così; non più.
I singhiozzi non escono,
ma la pancia si contorce, si ribella;
i denti stridono.
Chiudo gli occhi,
spremo le lacrime
ma ho una rabbia repressa;
trema la mandibola.
Devo darmi da fare-MIGLIORARE- non ha senso sentirsi inferiori, collabora!
Sono paralizzata; muoio.
La malinconia,
la tristezza bastarda mi mangia;
loro così grandi e perfetti.
Misera me, le mie membra sbagliate, la mia introversione:
Apriti!
Violenza! Nero, sangue e dolore;
mi placherebbero.
Mi farebbero sentire sola nella piattaforma del mondo
e non nell’abisso, sotto tutti, sotto gli altri; triste.
Inferiore;
il cielo guardano,
come se stessero in mezzo alle nuvole e lo apprezzano:
io sono oppressa dalla massa azzurra che mi costringe
schiacciata tra esso e il suolo degli inferi.
Sono sotto, inferiore. |