la cruda storia nell'utero della terra

di Nietzche5
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Nel frattempo le fondamenta di cristallo, al piano Z della città, brulicavano di rifiuti della società: il popolo nella sua maggioranza di povere tasche. Un negozietto di Cyber Virtual Life faceva capolino da ogni angolo dei violetti più frequentati nelle giornate di temporali mortali. il Cyber Virtual Life era il modo più economico di sopravvivere: vestiti virtuali, cibo virtuale, socialità e divertimento virtuale. Il più grande e internazionale di questi centri commerciali si chiamava "Matrix", Matrice, una specie di vita a pagamento: conteneva persino lavoro e Hobbies nel virtuale insieme, amici e amanti artificiali. Era l'era Post-robotica, quando la pioggia mortale fece andare in corto circuito qualsiasi intelligenza artificiale che avesse un corpo, una materia e una forma. Così i cosiddetti " Creativi" cioè gli esseri organici con impulsi elettrici e sinapsi naturali, furono costretti, perché ormai schiavi delle tecnologie intelligenti, a servirsi e a nutrirsi dello spazio tempo avvicinato, il mondo virtuale reale che nacque all'interno del pianeta madre dei creativi: la Terra. La Terra conteneva un numero di creativi superiore alle sue effettive capacità contenitive e la sovrappopolazione terrestre aveva costretto l'insieme delle classi minori ( cioè i tre quarti della popolazione) a vendere quasi ogni specie animale ai creativi dello spazio, cosicché il restante 15% dell'umanità poteva permettersi di fuggire dalla terra. Il pianeta più abitato si trovava a 30.000.000 di anni luce da quel luogo, nel sistema solare della galassia Stelle acquatiche, cioè la zona più abitabile dell'universo conosciuto. Marte, invece, era il pianeta più consumato dopo il pianeta Terra, ed ora abitato da grandi imprenditori. Era un pianeta laboratorio per i Cyber Virtual Life terrestri. Tutto questo Emily aveva potuto scorgere in un battito di ciglia. in così pochi minuti di permanenza in quel luogo aveva giù imparato vita morte e miracoli di tutti e tutto. Eppure alcune cose le rimanevano poco chiare. Goldy nel frattempo scossa dall'imprevisto si calò nell'ulteriore pozzo che aveva inghiottito Emily, e tappandosi il naso con l'indice e il pollice come intenta in un tuffo,fece un piccolo salto e cadde nell'oblio alla ricerca della amica perduta.




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