Titolo: Voice
Autore: AnitAfraidToDie
Rating: Giallo
Pairing: DaisukexKyo [Dir
en grey]
Genere: Introspettivo,
Romantico, Triste
Avvisi: OneShot, Slash
Riassunto: Parlo, canto
ed urlo. La mia voce può fare molte cose.
Disclaimer: [purtroppo,
sigh!=)] i Dir en grey (in
particolare Kyo<3) non mi appartengono,
è tutto inventato senza scopi di lucro, puro & non
molto sano fangirling!
Hope
You Enjoy It!
“
Voice “
Parlo. Canto. Urlo.
Mi guardi, riponendo accuratamente la tua chitarra nella custodia
rossa.
“ Kyo,
perché quando canti tendi più a gridare che, per
l’appunto, a cantare normalmente? Sono convinto ti
stancheresti di meno…”
Sguardo attento, ma allo
stesso tempo spensierato. Il tuo sguardo.
Corrugo il sopracciglio
destro.
“ Mi sfogo.
Quando urlo, io mi sfogo.”
Sorridi. Ti avvicini.
Mi abbracci.
“ Te non sei
normale.”
Un
sussurro, all’orecchio sinistro.
E lo sento, il suono.
Anche se il mio orecchio sinistro è fuori uso,
l’altro ci sente ancora molto bene.
Posso udire il rumore uscire dalla tua chitarra, comandato a bacchetta
dalle tue abili mani, esperte al pari di quelle di Kaoru.
Al diavolo, chi dice il contrario.
Il pubblico è sovraeccitato.
Io ti guardo. Ancora. Non posso farne a meno.
I tuoi corti capelli rossi ondeggiano, quasi a ritmo di musica.
Te li sei tagliati qualche giorno fa, e ammetto che ti stanno bene. Ora
il tuo viso è più scoperto, posso osservarlo
tutto, senza che il mio sguardo tralasci qualche particolare.
“
Ah!…Kyo…”
Sei sopra di me, ti
muovi velocemente.
Il tuo corpo oscilla
avanti e indietro, in una conturbante danza macabra che mi fa
impazzire.
Ti percepisco dentro di
me, i miei muscoli si contraggono.
Sei un privilegiato, e
lo sai. Mai a nessuno avevo permesso tanto.
“ Uh, tutto
okay?” mi chiedi, ansante. Ti guardo, ma non ti vedo.
Il tuo viso è
nascosto da una massa rossa attorcigliata e gocciolante di sudore.
“ Nh,
si…Cazzo, ti levi quei fottuti capelli dalla
faccia?… Dai, uh, voglio vederti…”
Sorridi.
Com’è
che riesci a sorridere tanto?
Lasci per un attimo la
stretta dalle mie gambe e ti scosti i capelli dal viso.
Ora ti vedo. Ora riesco
a vederti.
Quei
fottuti capelli.
Posso immaginare ogni minimo dettaglio riguardante il giorno un cui sei
andato a cambiare acconciatura.
Si, immagino te, tutto emozionato a sedere su una di quelle poltroncine
giganti che di solito albergano dai parrucchieri. Ti piacciono tanto,
quelle poltroncine.
“ Kyo, e se ne
comprassi una? Potrei metterla nel mio appartamento a
Tokyo…”
Ti guardo, scettico.
“ Che te ne
faresti? Pensaci, non ci sei mai nel tuo appartamento. “
Metti un tenero broncio.
“ Ma
è sempre stato il mio sogno fare il parrucchiere! “
Scoppio in una risata.
Mi avvicino.
Ti bacio.
Infondo,
sono sempre stato molto bravo a distruggere i sogni altrui.
Arriva il parrucchiere, e ti chiede come vuoi acconciare i tuoi
stupendi capelli.
E te, con una scintilla negli occhi, cominci a descrivere il taglio che
desideri.
Parli inserendo nella descrizione tutti i minimi dettagli, utilizzando
un vocabolario di lessico che sembra impossibile ti appartenga.
Il parrucchiere ti guarda sconvolto. Per fortuna però,
sembra aver capito.
Non sei una persona
frivola e superficiale. Te ci tieni, ai tuoi capelli.
Comincia ad eseguire il taglio, mentre te ti guardi allo specchio, con
occhi attenti ad ogni suo minimo passo falso.
Quando ha finito lanci un’occhiata compiaciuta al tuo
riflesso.
Come avevi programmato, sei favoloso.
I tuoi lunghi capelli rossi, che
ormai non sono più tuoi, se ne stanno sul
freddo pavimento bianco creando un forte contrasto.
Stropicciati, sparpagliati, tagliati. Gli lanci un ultimo sguardo
nostalgico. Poi, te ne vai.
Addio.
Ed è come se io fossi stato realmente
lì.
Mi hai lasciato morente sdraiato su quel gelido marmo, insieme alle tue
ciocche rosse e ad ogni cosa che ci univa.
Si, anch’io sono rimasto sul pavimento di quel parrucchiere tagliato a metà.
Poi, sono stato spazzato
via ed hanno cestinato il mio cadavere.
E non esisto più.
“ Mi ami?
“
Sto zitto.
Tu attendi.
“ Mi capisci,
quando urlo sul palco? “
Sei confuso. Non intendi
dove io voglia arrivare.
“ Beh,
dipende… “
Ti zittisco.
“ Okay,
d’ora in poi presta attenzione. Quando sarò sul
palco ti griderò sempre il mio amore. “
Mi sorridi. Ancora.
Un
casto bacio.
Urlo la mia rabbia, su questo
palco.
Urlo il mio
dolore, su questo palco.
Urlo il mio
amore, su questo palco.
Si, io
continuo a farlo.
Lo
senti?
“…
Hone Nu Zui Made, Aishite Kure…*”
Forse la mia voce non riesce più ad arrivare ai tuoi
orecchi, Daisuke.
Note:
*Amami dal midollo delle
mie ossa
Mi scuso con inchino:
non molto tempo fa questa fic era già stata pubblicata con
l’account di Naoku perché io non avevo la
connessione internet. Adesso che finalmente si è risolto
tutto non posso fare a meno di riproporla con il mio account,
poiché è una delle OneShot DaixKyo a cui vado
più fiera. Spero di non aver scocciato^^. Comunque, per chi
l’avesse già letta, me lo lascerebbe
un’altra volta un commentino? Forse chiedo
troppoç___ç
Bacioni,
AintAfraidToDie
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