Revenge

di Gioacchino
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Le porte lucide dell’ascensore si aprirono e mostrarono - nella sua estensione - il lungo corridoio che portava ai vari studi del Voulez: sulla sinistra si intravedevano, attraverso avvolgibili in plastica bianca, gli interni delle stanze contenenti gli strumenti per la stampa e gli studi fotografici, mentre sulla destra, attraverso altri avvolgibili , stavolta di colore nero opaco , c’era la direzione.
Daniel Grayson uscì dall’ ascensore con sguardo stanco e il volto stressato: nel tragitto, aveva dovuto sfuggire alla folla di giornalisti che lo avevano raggiunto sino in casa e seguito per la strada verso il Voulez. Entrato nell’edificio, aveva subito preso l’ascensore, lasciandosi alle spalle quanti avrebbero voluto le sue dichiarazioni e adesso che era al sicuro si sentì come perso: nella sua testa solo tanto caos e molti punti di domanda.
Margaux gli venne incontro, l’Armani porpora, lungo sino alle ginocchia, le slanciava i fianchi e le gambe facendola apparire più luminosa di quanto non fosse già. Persino il taglio di capelli era diverso: il ciuffo biondo cenere che ombreggiava sugli occhi fini e il resto della corta chioma che rimase scuro.
Sembrava quasi si stesse per festeggiare qualcosa.
Quando Daniel vide Margaux si sentì come salvo, fortunato ad avere dalla sua parte chi, in altre occasioni e con un semplice click, avrebbe potuto rovinare la sua vita per sempre.
<< Daniel ho visto il giornale, proprio adesso. Non fanno altro che parlarne. >> seppur la domanda fosse risultata la più innocente fra tutte quelle che la televisione si poneva, Margaux era comunque una giornalista, direttrice di quel magazine di famiglia, che avrebbe assimilato qualsiasi risposta Daniel avesse dato come un imput a scrivere qualsiasi tipo di articolo.
E Daniel lo pensò subito, il tempo di assemblare le parole e annunciare la sua risposta: << nulla di quel che dicono è vero, dobbiamo cercare ASSIEME il modo di uscirne. Sai bene che una notizia del genere metterebbe in cattiva luce – anche – il Voulez. >>
Semplici parole che gli fecero guadagnare il pieno appoggio della sua direttrice.
<< Per riferire il vero, Danny, dobbiamo sapere qual è il falso o in questo caso chi lo ha annunciato e perché? >>
<< Ho i miei dubbi, penso che Emily possa saperne qualcosa. Parlerò con lei nel pomeriggio … al momento voglio solo ritornare al mio lavoro e pensare come poter placare questa tempesta mediatica. Altrimenti dovrò tener cura di non tornare a casa, stasera. I giornalisti staranno già parlando con la mia famiglia. >>
Margaux imboccò un po’ di brioche alla marmellata di fragole e accompagnò il tutto con il suo solito caffè fumeggiante: << puoi dormire da me, se vuoi. Staresti al sicuro ed io potrei sviare le telecamere verso altri luoghi. Insomma, potrei dire che sei partito per Timbuctu! >> asserì ironica. << Terremo lontano le spie per un po’, fidati. >>
Daniel la guardò fiero.
<< Grazie Margaux, ma andrò al … >> d’un colpo si zittì.
Forse era bene che nemmeno Margaux sapesse …
<< andrò in un posto sicuro. >>




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