asdasd
Ciao a tutti^^
Dopo l'episodio con la tanto attesa scena clou come potevo non
scriverci qualcosa? Avrei voluto pubblicare moooolto prima, ma
ahimè, sono stata troppo impegnata e con un blocco dello
scrittore spaventoso.
Inutile dire che ho fangirlato come se non ci fosse un domani e non mi vergogno a dirlo.
Questo è quello che ho immaginato sarebbe potuto succedere dopo
il tanto fantomatico episodio quindi spero che vi piaccia^^
A presto e...keep calm and love Shamy xD
L'amore è una cosa semplice
Amy si trovava nella sala macchine del treno insieme a Sheldon dopo che quest'ultimo l'aveva invitata ad andare con lui.
Ovviamente aveva accettato senza pensarci due volte dopo che era stata
ignorata per tutta la sera per colpa di quel tizio con la fissa per i
treni quasi peggiore di quella di Sheldon e che il destino aveva deciso
di farli incontrare proprio lì e nel bel mezzo del giorno di San
Valentino.
In quel momento tutto ciò che riusciva a pensare era come
Sheldon l'aveva baciata soltanto qualche minuto prima. La scena, ancora
freschissima, continuava a materializzarsi nella sua mente arrivando al
punto che non riusciva più a pensare ad altro.
Ripensava al modo in cui Sheldon aveva avvicinato il corpo al suo fino
a toccarsi, a come le sue mani si erano appoggiate delicatamente sui
suoi fianchi e alle labbra premute contro le sue in un modo che nemmeno
nei suoi sogni era apparso così bello.
Lo aveva accusato di essersi comportato male e che, essendo la sua
ragazza, si sarebbe meritata un po' di romanticismo. Alla fine era
riuscita ad ottenerlo e ancora faticava a crederci.
Certo, inizialmente era stato dato per ripicca. Doveva essere un bacio
sarcastico, ma contro ogni aspettativa ci aveva preso gusto poco alla
volta finché si mostrò completamente compiaciuto per quel
gesto.
Amy arrossì violentemente. Ben poche volte nella sua vita era
stata così felice e aveva come la sensazione che quell'emozione
così intensa sarebbe durata a lungo.
Non vedeva l'ora di dirlo a Penny.
«Ti è piaciuto? »
Amy si risvegliò di colpo dal sogno ad occhi aperti e
spostò lo sguardo dal punto che stava fissando a vuoto a
Sheldon. Per una frazione di secondo pensò si riferisse al
bacio, poi realizzò che erano nella sala macchine, con il
macchinista che gli aveva appena mostrato come passare un incrocio e
che quindi doveva essere più preso da quello che da ciò
che Amy aveva pensato fino a quel momento.
Eppure nei suoi occhi c'era una luce molto diversa rispetto a quando
aveva a che fare con i treni. Che stesse pensando anche lui a quello
che era successo tra di loro soltanto pochi minuti prima?
Amy annuì e Sheldon sorrise.
« Andiamo di là. Hanno appena finito di servire il dolce. »
Erano le dieci di sera quando raggiunsero le stanze del Bed &
Breakfast che Amy aveva prenotato qualche settimana prima stando ben
attenta a seguire le numerose e scrupolose richieste del ragazzo. Se
non fosse stato tutto esattamente come voleva lui sarebbe stato capace
di prendere la propria valigia e tornare indietro nel cuore della
notte. Sheldon non si lamentò nemmeno una volta mentre salivano
le scale perciò dedusse che le numerose ore passate alla ricerca
di un posto dove dormire erano state ben spese.
Una volta giunti davanti alle loro camere Amy dovette mordersi la
lingua per non chiedergli se potevano provare a dividere la stanza,
stando in letti separati ovviamente. Un semplice bacio non significava
certo che Sheldon fosse disposto a violare le sue regole sul tipo di
intimità che doveva esserci tra di loro.
Non ancora almeno.
Le stanze erano una affianco all'altra eppure sapeva che nel momento
esatto in cui avrebbe varcato la soglia non ci sarebbe più stato
un semplice muro, ma una voragine immensa, pronta ad assorbire e ad
annullare ogni cosa. Amy aveva la sensazione che la notte avrebbe
cancellato senza troppi scrupoli il sottile legame che si era appena
creato tra di loro e che il giorno dopo tutto quello che avevano
provato quella sera sarebbe stato dimenticato.
« Buonanotte Sheldon » disse semplicemente la ragazza senza
guardarlo negli occhi. Ora le avrebbe augurato anche lui la buonanotte,
avrebbe richiuso la porta e lei sarebbe rimasta lì, a guardare
il freddo legno chiedendosi se, in fondo, non fosse stato tutto un
errore.
« Vuoi venire dentro per un po'? È ancora presto »
mormorò il fisico teorico. La luce delle lampade del corridoio
era piuttosto fioca, ma Amy poté notare un certo disagio sul suo
volto. Non doveva essere stato facile chiederglielo.
Sgranò gli occhi, piacevolmente sorpresa.
Davvero la stava invitando ad entrare?
Non lo fece attendere e, come risposta, fece un cenno timido di consenso.
Non si sarebbe certo lasciata scappare un'occasione del genere.
Sheldon le fece spazio e lei entrò trascinando il trolley e dando una veloce occhiata all'interno.
Restarono in silenzio per qualche minuto ognuno assorto nei propri
pensieri e nei propri timori. Fu Sheldon a interrompere quel silenzio
che cominciava a diventare pesante.
« Amy, quello che è successo sul treno poco fa...»
« So cosa stai per dire...» lo fermò la
neurobiologa. Una smorfia infastidita comparve sul viso del ragazzo per
essere stato costretto a troncare la frase. Amy sapeva bene quanto lui
odiasse essere interrotto, ma in quel momento non se ne curò
affatto. Fece un lungo sospiro e lentamente gli passò accanto
per poi sedersi sul letto e iniziare a girarsi una ciocca di capelli
tra le dita. « Stai per dire che quel bacio non era previsto, che
la nostra è una relazione che si basa solo sull'affinità
intellettuale e non fisica e che non dobbiamo più lasciarci
andare ad effusioni di alcun tipo...» cercò di mantenere
il solito tono serio, ma non riuscì a mascherare il velo di
tristezza che aleggiava nei suoi occhi e che a Sheldon non
sfuggì, nonostante non fosse particolarmente bravo ad
interpretare le emozioni delle altre persone.
« No, non stavo assolutamente dicendo questo » mormorò.
Amy smise di torturarsi i capelli e lo fissò con un misto di sorpresa e curiosità.
Sheldon si avvicinò fino a sedersi vicino a lei.
« Quello che volevo dirti è che non mi sarei mai aspettato
che un'esperienza simile potesse risultare interessante, anzi direi
addirittura piacevole »
Amy sentì il cuore perdere un battito. L'aveva trovato
piacevole? Non stava mentendo solo per farle un piacere? No, era
sincero glielo si leggeva in faccia e da come cercava di allontanare lo
sguardo dal suo capì che dovette trovarsi non poco in imbarazzo.
« Quindi cosa suggerisci di fare? » domandò lei. Le
mani abbandonarono i capelli per appoggiarsi sulle ginocchia che
strinse con forza.
« Ritengo sia doveroso, in qualità di scienziati, ripetere
l'evento per verificare se quello che ho provato prima sia stato solo
un caso isolato dovuto al contesto in cui ci trovavamo o se in
realtà non fosse affatto così, portando perciò a
rivalutare completamente il mio concetto di intimità »
Amy spalancò gli occhi incredula. Forse non aveva capito bene
quello che aveva detto. Aprì e richiuse la bocca un paio di
volte prima di avere il coraggio di dar voce a quello che stava
pensando.
« V-vuoi baciarmi di nuovo? » balbettò emozionata.
Non ebbe nemmeno il tempo di capire quello che stesse accadendo che lui
aveva già appoggiato le labbra sulle sue, rispondendo
così alla sua domanda.
Era stato semplice. Nessun contatto dei loro corpi, nessun tocco delle
mani tra di loro. A unirsi erano state solo le loro labbra.
Un turbinio di emozioni attraversò Amy, rendendo quasi
impossibile anche una cosa tanto semplice e naturale come il respirare.
Sheldon si staccò lentamente ed Amy arrossì, non
riuscendo ad abbandonare il sorriso che si era prepotentemente
appropriato della sua bocca.
« A-allora? Quali sono le tue considerazioni? »
mormorò Amy visibilmente in imbarazzo e incapace di sostenere il
suo sguardo pungente. Da una parte era visibilmente emozionata,
dall'altra però
la paura che in realtà non avesse provato alcun sentimento
particolare era forte. Se fosse stato così avrebbe dovuto dire
addio per sempre alla possibilità di rendere Sheldon una persona
diversa, in grado di accettare e dimostrare i propri sentimenti agli
altri senza alcun timore.
« È stato piacevole nello stesso identico modo di prima
» soffiò fuori quelle parole in un sussurro appena udibile.
Amy non riusciva a descrivere la felicità che stava provando in
quel momento. Avrebbe voluto abbracciarlo e baciarlo di nuovo, ma aveva
paura che così facendo avrebbe rovinato tutto. Non doveva essere
impulsiva, ma ragionare e stare ben attenta a quello che faceva.
Eppure c'era una cosa che voleva assolutamente chiedergli.
« Quindi...» Amy si avvicinò un po' di più
arrivando a pochi centimetri dalla sua bocca. «...adesso
significa che posso baciarti quando voglio? »
Sheldon alzò un sopracciglio non del tutto convinto dalle parole della fidanzata.
« Non esageriamo, mica siamo degli hippie. Stavo pensando che
potrei valutare l'ipotesi di inserire una clausola apposita nel
Contratto tra Fidanzati » disse con il suo solito tono saccente.
Amy si bloccò e si alzò di scatto, basita da quello che
aveva appena sentito. Il sorriso aveva completamente abbandonato le
labbra lasciando posto a un'espressione sconcertata.
« Perché Sheldon? Perché devi sempre rendere tutto
così macchinoso? Perché per una volta non puoi lasciare
che siano i sentimenti a guidarti e non delle stupide regole che ti sei
autoimposto? » disse alzando la voce di un tono ad ogni domanda.
Assottigliò lo sguardo quando vide abbassare gli occhi sul
pavimento per sfuggire dai suoi visibilmente arrabbiati ed amareggiati.
Stavano insieme da quattro anni ormai, non era possibile che anche il
semplice scambio di un bacio dovesse essere accordato e scritto su un
documento.
Sheldon si alzò a sua volta, sovrastandola con la sua altezza.
« Lo sai che ho bisogno di avere tutto sotto controllo. Amy, tu
forse non riesci a capirlo, ma quello che a te sta rendendo
indubbiamente felice a me, invece, fa paura. Io ho paura perché
tu mi stai cambiando e io non riesco a impedirtelo, ma non
perché non sia in grado di farlo, ma perché non voglio
»
Il tempo per Amy sembrava essersi di colpo fermato. Lo fissava negli
occhi azzurri e non sapeva cosa dire. Aveva ammesso di star cambiando
e, infondo, non ne era dispiaciuto nonostante avesse un certo timore.
Lo sguardo di Amy si fece più dolce e poco alla volta si
avvicinò verso di lui, riducendo sempre di più il breve
tratto che li separava, finché i loro corpi non si sfiorarono
appena esattamente come accadde sul treno.
Amy arrossì sentendosi così vicina a lui. Era una
sensazione stranissima, ma terribilmente piacevole. Avrebbe fatto di
tutto pur di impedire al tempo di trascorrere, lasciandola ferma in
questo istante per sempre.
Sheldon vacillò un attimo, come spaesato ed intimorito allo
stesso tempo. Ad Amy non sfuggì quel piccolo momento di
debolezza e senza pensarci troppo si alzò sulle punte per
raggiungerlo.
Questa volta fu lei ad iniziare il bacio.
Fu più lento ed appassionato. Voleva gustarsi appieno il momento
per assicurarsi che non solo avrebbe provato un'emozione unica, ma che
se ne sarebbe ricordata per il resto della sua vita.
Gradualmente lasciò che le braccia lasciassero la loro posizione
lungo i fianchi per portarle intorno al suo collo. Sheldon in un primo
momento rimase spiazzato da quel gesto, non aspettandosi nulla di tutto
ciò. Poi, quando capì che la cosa non gli dispiaceva,
chiuse gli occhi e ricambiò il bacio. Lentamente portò
una mano sul suo viso, sfiorandole una guancia con la punta dei
polpastrelli. Amy si sentì vibrare da quel tocco e
aumentò la presa.
Sheldon lasciò che anche l'altra mano si spostasse verso di lei
portandola sulla parte bassa della sua schiena e tirandola verso di
sé facendo aderire il corpo al suo in maniera perfetta. Amy
poté finalmente sentirsi avvolta nella sua presa calda e sicura.
« Le tue labbra sanno del brownie che abbiamo preso per dessert
» sussurrò il fisico non appena si lasciarono.
Amy sorrise nel modo più radioso possibile. Non era mai stata
così felice in tutta la sua vita e non solo perché
Sheldon, il suo Sheldon le aveva regalato il miglior San Valentino di
sempre, ma sopratutto perché solo ora aveva capito quanto fosse
la donna più fortunata del mondo.
Perché infondo l'amore è una cosa semplice.
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