Il
suo corpo era schiacciato dal mio peso.
La
sentivo ansimare sotto di me, faticava a respirare,
compressa dai miei muscoli … dalle mie ossa.
Qualcuno
come lei …
No,
non volevo nessuno come lei.
Non
volevo una copia, dopo aver amato l’originale …
Non
volevo qualcuno che me la ricordasse …
Non
volevo altri che lei, e se non poteva essere lei …
nessuno come lei.
Quegli
occhi mi avevano ammaliato e tradito nel volto di due
donne uguali e opposte.
Avevo
baciato quelle labbra su due bocche diverse, posseduto
quel corpo, conosciuto due anime … ed entrambe mi avevano
dilaniato.
No.
Nessuno
poteva essere come lei.
Nessuno
doveva essere come lei.
Sentivo
la carne calda di quel corpo nuovo e sconosciuto.
Volevo
possedere senza essere posseduto.
Volevo
prendere senza dare, avere senza ringraziare.
I
capelli corti, ricci, biondi s’intrecciavano sconosciuti
tra le mie dita selvagge, che vagavano, tiravano, si aggrappavano.
Gli
occhi verdi, chiari, cristallini mi guardavano
spalancati, in cerca di una luce che non avrebbero mai trovato nei miei.
No.
Non
era lei.
Non
era come lei.
La
sua voce non sapeva penetrarmi.
Le
sue parole non conoscevano il codice per accedere alla
mia anima.
Le
avevo fermato i polsi, le mani sopra la testa.
No.
Non
era lei.
Quelle
mani non erano le sue mani, le sole capaci di darmi
brividi volteggiando nell’aria, quando disegnavano discorsi o
afferravano il
mio volto.
Quelle
dita non erano le sue dita, ami di una rete che mi
avevano agganciato la pelle e ingabbiato in una spirale di immenso
piacere.
Entrai
in quel corpo con la forza della disperazione, con la
rabbia della vendetta, con il bisogno di calore.
No.
Non
era lei.
Non
ero in lei.
Quel
corpo non era il suo corpo.
Il
suo corpo era la mia tempesta e il mio porto, la mia
estasi, il bisogno e l’appagamento … le risa e
l’immenso.
Io
ero io …. non riuscivo a fondermi con questa sconosciuta.
Non
riuscivo ad andare oltre la pelle … ero sopra la pelle
…
come nuvola sopra un prato che fa ombra ma non bagna.
Ero
in lei ma non dentro di lei.
Insoddisfatto.
Affondai
i denti nella sua gola e bevvi il suo orgasmo.
La
lasciai sanguinante sul quel letto.
Uscii
sanguinante da quella stanza.
Non
era lei.
Non
sarebbe mai stata lei
Non
avrei mai trovato nessuno come lei.
Non
volevo nessuno come lei.
Volevo
lei.
Solo
lei.
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