Happy ending..or not?
Il cielo notturno costellato di stelle piccolissime accoglie
le luci multicolori,che salgono, scoppiano e poi ridiscendono, in una
moltitudine di forme. L’ennesimo fuoco d’artificio illumina i visi dei ragazzi,
lievemente rossi in volto –Hikari?- esordisce improvvisamente il primo,
rompendo il loro silenzio teso –si, Tk?- chiede la ragazza, con un lieve
sorriso ad incresparle le labbra. Entrambi sanno cosa sta per succedere, ma il
ragazzo sembra voler posticipare il momento –io…ecco, volevo dirti una cosa!-
esclama, improvvisamente sicuro, ma la mora lo interrompe senza preamboli –Oh,
sta zitto!- e, afferrandolo per il colletto della camicia, lo attira a se. Le
loro labbra stanno quasi per toccarsi, ma il biondo sposta la testa, così da
far cozzare le labbra della compagna contro il suo collo.
-STOOOP! Takeru, cosa ti prende?
Perché ti sei spostato, questa volta era tutto perfetto!- inveisce un uomo,
alto, robusto e con una barba di tre giorni sulle guance. –Scusa Jack, sono
stanco ormai; non so più quello che faccio!- -ok, basta per stasera,
riprendiamo domani. Sempre alla solita ora!- urla il solito uomo, seguito da
vari sospiri di sollievo e molte voci che si alzano insieme, mentre che i fari
accecanti vengono spenti e gli attrezzi vengono ritirati. La moretta seduta di
fronte a lui, però, non distoglie lo sguardo. La torna a guardare, e uno
sguardo fisso e insistente lo coglie alla sprovvista, facendolo sussultare –che
c’è?- domanda, quasi irritato, cominciando ad alzarsi –perché non mi hai voluto
baciare?- domanda lei, seguendolo verso i camerini
-l’ho detto, sono stanco!- -se
fossi veramente stanco sarebbe stato un bacio non appassionato, ma tu proprio
l’hai evitato!- -non l’ho evitato- prova stancamente, e con scarsi risultati, a
ribattere. Il silenzio che segue gli fa ben sperare nella caduta
dell’argomento. –non è forse il pensiero di Sora che ti blocca?-
improvvisamente il biondo si ferma voltandosi verso la sua interlocutrice,
mandandola a sbattere contro il suo petto. Il rossore diffuso fa intuire alla
ragazza di aver centrato l’argomento, ma non appena l’amico apre bocca per
ribattere il colorito svanisce, e la voce dura che esce con le sue parole la
sorprende –Sora è mia amica, come te lo devo dire? È Matt che si rifiuta di
ammettere di provare qualcosa per lei, anche se stanno sempre assieme. E poi è
più grande di me!- aggiunge, troncando il contatto visivo precedentemente
formato. –L’età non conta!- afferma sicura la ragazza, con voce più alta del
dovuto. La discussione si tronca lì, e i due amici si dirigono verso i
corrispettivi camerini.
-Hikari, forse l’hai già capito
da te, ma da qualche tempo a questa parte provo qualcosa nei tuoi confronti che
va al di là della semplice amicizia- Takeru alza lo sguardo, deciso –tu mi
piaci, e vorrei uscire con te!- Quando lo specchio rimanda l’immagine di quel
diciassettenne impacciato, con il viso rosso e i capelli scarmigliati, la
sicurezza avuta fino ad adesso svanisce, risucchiata da quelle pozze azzurre.
Sbuffando, si passa una mano ravvivando i capelli; lanciando uno sguardo di
puro disprezzo al suo riflesso, borbotta-no,così non va, caro il mio attore da
strapazzo. Non riesci neppure a confessare il tuo amore alla ragazza che ti
piace, come credi di poter convincere milioni di spettatori che ti guardano su
una pellicola?- distogliendo lo sguardo, le note di una chitarra gli giungono
alle orecchie. –Matt è ancora giù di morale. Forse un po’ di figa gli tirerebbe
su il morale, ancora meglio se è quella di Sora-si ritrova a parlare con l’alter
ego che lo copia in tutto le sue mosse. Appoggiando i palmi delle mani al
lavabo si avvicina al riflesso e, con espressione seria e tono da duro sbotta:
-mi piaci, vuoi diventare la mia ragazza?- il silenzio cala, prima che un urlo
gli strazi la gola –SI! Così ti voglio campione! Deciso e determinato, non ti
potrà resistere! Bene- aggiunge, abbassando la voce –domani glielo dirai; non
appena la vedrai la tirerai da parte e le dirai queste precise parole!- un
colpo nocca contro nocca con lo specchio che gli ha dato forza lo fa piegare in
due, stringendosi la mano dolorante al petto –ora però calmati, è meglio!- un
bussare lieve alla porta lo fa riscuotere improvvisamente –Tk, stai bene? Ti ho
sentito urlare e ho pensato che ti fossi sentito male!- spalancando la porta si
ritrova suo fratello, suo gemello se non fosse per l’età e i capelli lievemente
più lunghi, che lo fissa con preoccupazione, e una punta di scetticismo –tutto
a posto, non ti preoccupare. Ho colpito lo specchio per sbaglio!- afferma
raggiante, superandolo. –sei di buon umore. Che è successo?-chiede, prima di
lasciarsi scappare la possibilità di sfottere il fratello minore –nulla! Ho
solo preso una decisione. Prova a farlo anche tu! Il numero di Sora ce l’hai!-
urla il più piccolo, prima di chiudersi al porta d’ingresso alle spalle. –cosa
centra Sora?- domanda a se stesso Matt, prima di scuotere la testa,
sconcertato.
Le mani esperte si muovono sul
corpo magro ma con le forme prorompenti al posto giusto. Le labbra infuocate si
cercano, le lingue si intrecciano, scorrono sul collo e lungo il busto.
L’ultimo indumento rimasto, le mutandine da donna, raggiunge gli altri vestiti
sparsi sul pavimento. Le mani del ragazzo scorrono sui fianchi fini, salendo
poi sui seni, stuzzicando i capezzoli già inturgiditi. Un mugolio proveniente
dalle labbra della ragazza chiuse su quelle del biondo, gli suggeriscono che
stia gradendo. Le mani di lei scendono improvvisamente a stringere le natiche
sode del biondo, prima che possa piegarsi e prendere il suo sesso fra le
labbra. I gemiti del ragazzo la fanno continuare per un po’, finche non è lui a
tirarla su, prima di sbatterla sul letto. Con gesti sicuri le allarga le gambe,
e con altrettanta sicurezza le stuzzica il clitoride, facendole inarcare la
schiena e gemere di piacere. Sovrastandola, le sussurra con voce roca a un orecchio
–sei pronta?- la risposta arriva subito –lo sono sempre stata, se no non ti
avrei mai confessato il mio amore- le labbra tornano ad unirsi, mentre le dita
lunghe del ragazzo entrano in lei, irrigidendola tutta –lo avrei fatto io non
appena ti fossi accomodata, se non mi avessi preceduta. Ti amo, Hikari- -Ti
amo- sussurra la ragazza, fissandolo negli occhi azzurri, mentre il suo pene le
strappa la verginità, mentre il suo urlo attraversa la camera.
Mentre la vede entrare agli
studios l’unica cosa a cui riesce a pensare è –è bellissima!- -Ciao Hikari- le va
in contro Tk, con un sorriso sincero sulle labbra. Anche lei lo guarda
amabilmente –dovrei parlarti- incalza, sperando che il coraggio non venga meno
proprio ora –si, ma prima devo dirti una cosa io- l’attenzione è tutta per
quella morettina che gli ha strappato il cuore, e ciò che succede attorno non
lo sfiora minimamente. Forse è per questo che si meraviglia di trovarsi di
fronte una figura che non è solito vedere in quel luogo –Io e Matt ci siamo
messi insieme!- annuncia felice, mentre il braccio di suo fratello stringe i
fianchi che Lui dovrebbe stringere. Improvvisamente una frase, uscita dalle
labbra che tanto avrebbe voluto baciare, gli fa breccia nel cuore: -l’età non
conta!-
Note dell’autrice:
prima che possiate legarmi a un
palo per lapidarmi lasciatemi spiegare: so cosa state pensando: O mio Dio, Mami
è impazzita! Ebbene si, posto poche fic, ma quando lo faccio…. Ho avuto
l’ispirazione mentre stiravo, e ho buttato subito giù l’idea, prima di poter
rinsavire, sempre che questo sia possibile. Mi rendo conto che in questo
istante te Takari followers si staranno mangiando le mani e avranno preparato
cappio e istruzioni per fare il nodo scorsoio per impiccarmi, però dai, voi
veramente non avete mai pensato masochisticamente a una storia fra uno dei due
nostri beniamini con un altro? No? Bene, sono l’unica pazza, allora. Prima di
poter esprimere l’ultimo desiderio, vi aggiorno su l’altra mio fic: A little
bit of love. Dovete sapere che ultimamente mi era un po’ calata l’ispirazione
(da un po’, a dire la verità), ma credo che con questa fic mi sia tornata…
Spero. Bene, allora io sarei pronta… vi
prego, fate che sia veloce e indolore!
R.I.P.
Mami
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