Ti
odio perchè ti amo
Un pugno
e
sentii il dolore sulle nocche.
Un
altro pugno
e
le gocce di sudore che già mi imperlavano la fronte
aumentarono.
Un
altro ancora
-basta
Masahiro! Smettila!è da stamattina che ti alleni senza
neanche i guantoni. Così ti fai male sul serio-
Feci
una smorfia, le nocche doloranti per il sangue che colava sugli
avanbaracci.
Che
voce fastidiosa.
Un
tempo vi piaceva sentire quella voce che mi spronava e mi dava la
forza... quasi dieci anni prima... dieci anni da quando lei....
Abbassai
rabbiosamente le braccia e, preso l'asciugamano, entrai negli
spogliatoi lasciandomi alle spalle il mio allenatore.
Mi
sedetti pesantemente su una sedia e alzando gli occhi mi trovai a
fissare il mio riflesso allo specchio.
La
maschera di un giovane di 26 anni rimandò il sguardo
arrabbiato.
Eccola
la mia nuova immagine: il bello e dannato, quasi campione
mondiale di boxe, una persona che scende in campo mettendo in gioco
tutto l'odio e la rabbia che prova, vincendo sempre....
Ma
io non ero così, il mio vero io era relegato nel profondo
della sua anima, ancora ferito, troppo debole per riaffiorare dalla
coltre di odio e di rabbia che ormai mi contraddistingueva.
Nessuno
mi aveva più visto sorridere veramente da quel lontano
giorno di quasi dieci anni prima
Inizio
flashback
-non
posso più rimanere Masahiro... devo andarmene...-
Mi
aveva preso da parte con un'espressione strana.
A
quelle parole non avevo saputo reagire subito.
-ma
Rina... io...-
lei
mi posò due dita sulle labbra, quasi sull'orlo delle lacrime.
-te
l'avevo detto Masahiro... più di una volta ho provato ad
allontanarmi da te per non rendere questo momento ancora più
doloroso-
il
suo sguardo ferito mi colpì come un pugno ben assestato.
-Rina
, ti prego...-
lei
mi guardò con gli occhi lucidi
-non
rendermi le cose ancora più difficili. Addio-
mi
depose un leggero bacio sulle labbra e se ne andò.
Una
sola lacrima scivolò lungo il mio viso.
L'unica
in dieci anni, come l'unica persona che mi aveva toccato veramente il
cuore.
Fine
flashback
Una
rabbia improvvisa mi attraversò il corpo.
Presi
il primo oggetto che mi capitò in mano e lo lanciai contro
lo specchio, rompendolo.
Distruggendo
quel viso che evitavo di guardare.
Eliminando
l'immagine di quell'uomo che da ragazzo che ti aveva così
tante volte sorriso. E amato...
Si
Rina... perché io ti amo ancora e ti odio perché
non riesco a smettere di amarti.
-non
preoccuparti Masahiro, secondo me hai già la vittoria in
tasca, combatti come tuo solito e vincerai-
l'ultimo
incoraggiamento da parte del mio allenatore.
Eravamo
finalmente arrivati in Inghilterra e mi stavo preparando
psicologicamente a quello che sarebbe stato il primo round di quella
finale.
Non
mi sentivo ancora pronto... feci un respiro profondo e mi preparai
ancora una volta ad affrontare i miei demoni.
Ripescando
i ricordi passai da un'emozione all'altra fino a che non ne fui saturo.
Amore:
la prima volta che ti avevo vista.
Tristezza:
quando mi hai lasciato.
Delusione:
quando avevo capito che la mia fiducia era stata mal riposta.
Disprezzo:
quando ci avevo ripensato nei mesi successivi.
Odio:
quando avevo capito che mi avevi rubato il cuore.
Solo
allora mi sentii pronto.
Aprii
gli occhi; trasudavano odio e rabbia, uno sguardo che avrebbe fatto
rabbrividire chiunque l'avesse incrociato.
Ero
guidato dal puro istinto, un animale che entrava nella gabbia che era
il ring con il solo scopo di vincere e sfogarsi.
Scrutai
l'avversario di fronte a me, non sembrava avesse risentito il mio
sguardo.
Grande
e muscoloso, sicuramente più anziano, si mise in posizione.
Pregustando
lo sguardo di terrore che presto avrebbe dipinto il suo volto mi
preparai ad attaccare.
Un
ghigno sadico si fece largo sul mio viso.
"
Hai visto, Rina? È questo che sono diventato "
Ero
insoddisfatto... avevo vinto questo primo match ma non provavo la
solita gioia perversa di aver terrorizzato l'avversario, forse
perché le sue parole mi avevano colpito profondamente...
sino a
raggiungere il mio vero io...
-attacchi
con rabbia, come un animale in gabbia che vuole liberarsi... da quanto
porti questa maschera?-.
Una
fitta al cuore mi fece trasalire... come aveva fatto? Perché
quelle parole hanno lasciato tanto il segno? Turbato da queste domande
mi diressi sulla riva del mare a guardare le onde.
La
luna si rifletteva sull'acqua, leggermente increspata da una debole
brezza.
Era
uno dei rari momenti di pace dove potevo tornare, anche se per
poco, ad essere Masahiro, il ragazzo solare e allegro che mi ero
lasciato alle spalle.
Perso
nei miei pensieri prestavo poca attenzione a ciò che mi
circondava ma un suono sempre più nitido mi
strappò dalle
mie riflessioni. Una canzone.
Cambierà,
con l'amore riuscirò a spegnere il male che c'è
qui,
che
non può più di dividerci...
e
le bugie che qualche volta sentirò,
le
trasformerò in gioielli di purezza e fedeltà...
mare
che mi incanti come il cielo blu,
le
tue principesse lottano, non le abbandonare mai...
tu
guidaci e il nostro sogno arriverà,
sulla
stella del destino giustizia tornerà...
l'assoluto
di un amore può rendere caldo un vento freddo,
tingendo
le difficoltà che nella vita incontrerò,
riaccende
ogni cuore che da troppo tempo ormai si era spento...
Seguii
quella voce dolce e ammaliatrice fino ad un piccolo golfo. Fu allora
che la vidi...
una
sirena... i miei occhi si spalancarono dallo stupore...
corpo
formoso di donna, lunghi capelli scuri che, mossi dal vento,
sfioravano la lunga coda di scaglie verdi.
Gli
occhi chiusi e le labbra aperte intonava una triste canzone che sapeva
di dolore e di rimorso...
Stringimi
e la paura passerà,
guardiamo
le stelle amiche che ci sorridono lassù...
mare tu, severo e dolce padre mio,
le tue principesse lottano non le abbandonare mai
Tu guidaci è il nostro sogno arriverà sulla stella del destino,
la giustizia tornerà
ero
scappato, fuggito da quell'essere leggendario e dalla sua canzone,
troppo simile alla mia situazione.
Mi
sentivo un vigliacco che scappava dai problemi nascondendosi dietro una
maschera.
-in
fondo... non è forse quello che ho fatto sino ad ora?- mi
risposi con un sorriso amaro.
"
Ho perso...! "
sdraiato
sulla sabbia cercavo di assimilare questa notizia.
"
Come è potuto succedere? In dieci anni non ho mai perso un
incontro! "
La
cosa mi bruciava... e anche parecchio! Avevo combattuto come sempre...
cos'era andato storto?!
flashback
Ennesimo
affondo da parte mia...
ennesimo
spostamento da parte sua...
cominciavo
ad essere stanco e ancora non l'avevo colpito.
Un
attimo di distrazione e un pugno mi centrò in pieno,
all'altezza dello stomaco.
-non
me ne volere ragazzo, come ti ho già detto ieri combatti
come un animale, con furia... e diventi prevedibile-
flashback
Tirai
un pugno violento contro un masso accanto a me, con l'unico risultato
di scorticarmi nuovamente la mano.
Il
dolore mi fece tornare in me, dandomi un poco di lucidità.
Fu
allora che vidi un movimento al mio fianco.
Il
tempo di voltarmi e mi trovai a fissare due profondi occhi verdi.
Il
viso della sirena era a pochi centimetri dal mio e il suo sguardo
sembrava intento a scrutarmi per carpire i miei segreti.
Poi,
come se si rendesse conto della nostra vicinanza,
indietreggiò fino a trovarsi con le spalle contro la roccia.
Mi
fissava incredula, con gli occhi sgranati.
Feci
un passo verso di lei ma la sua reazione mi spiazzò
completamente.
Con
una specie di grido soffocato si nascose dietro un masso, i movimenti
impacciati dalla lunga coda.
Ancora
stupito della sua reazione rimasi fermo a fissare il punto dove era
sparita, facevo così paura?
-dai,
non nasconderti... non ti faccio niente...-
-...
no... io...-
-forza!
Esci!-
la
mia voce sembrava esprimesse un ordine, forse fu per questo che una
figura fece capolino da dietro il suo nascondiglio; mi trovai a fissare
una giovane donna fasciata da un corto vestito estivo bianco e verde.
-Masahiro...-
spalancai
ulteriormente gli occhi
-ma...
tu... tu non eri una sirena...? E poi... come fai a sapere il mio nome?-
il
suo volto si aprì in un sorriso triste
-Masahiro...-
ripete ancora
-tu
sei una sirena!! Ti sei trasformata in un essere umano! Come hai fatto?-
-è
così che riusciamo a mescolarci tra gli uomini...-
-vuol...
vuol dire che ci sono tante sirene sulla terra?-
-si...-
-e
perché nessuno ne sa niente?-
-perché
se diciamo a qualcuno di essere sirene diventiamo schiuma di mare e
cessiamo di esistere...-
ero
rimasto senza parole... esistevano veramente degli esseri leggendari...
e come se non bastasse dividono indisturbati tra di noi...
alzai
nuovamente lo sguardo sulla persona di fronte a me e notai che mi stava
ancora fissando con incredulità e tristezza...
-davvero
non mi riconosci?- la sua voce, amara, spezzò il silenzio
-ci
siamo già conosciuti?-
-capisco
che passati dieci anni... ma ho contato così poco per te?-
-...R-Rina?
Sarei veramente tu?-
lei
annuì impercettibilmente...
una
marea di ricordi e emozioni mi colpì facendomi vacillare...
stava per assalirmi una rabbia cieca quando mi tornò in
mente la conversazione appena avvenuta...
se
fosse rimasta con me probabilmente alla fine sarebbe morta...
il
pensiero del suo corpo che evaporava come schiuma mi riempì
di tristezza a tal punto che mi avvicinai a lei quasi correndo per poi
stringerla in un abbraccio carico di affetto, come se avessi paura di
vederla svanire da un momento all'altro.
Stretta
al mio petto si sciolse in un pianto liberatorio che sapeva di rimorso,
dolore, amore...
amore
che nessuno dei due aveva dimenticato...
le
sollevai il mento con due dita.
-scusami...
mi dispiace... i-io non volevo... ma...-
-sssssh...
non dire altro... so che l'hai fatto per un buon motivo- un
sorriso sincero si fece largo tra le lacrime
-mi
sarei mancato...- sussurrò
-anche
tu...-mi chinai sino ad appoggiare le labbra sulle sue, dando vita ad
un bacio cercato a lungo.
Un
bacio che diceva tutto quello su cui avevamo taciuto anni prima.
Un
bacio che sapeva di amore
Parla
Rina
ancora
mi sembrava un sogno... dopo dieci anni di dolore e attesa finalmente
l'avevo rivisto.
E
non solo...
in
questo momento stava disputando l'ultimo incontro della finale.
Mi
aveva chiesto di aspettarlo nello spogliatoio, non voleva che
assistessi all'incontro...
ricordo
ancora la prima volta che l'avevo visto dopo questi dieci anni
ancora
non sapevo che fosse lui ma avevo notato un uomo sulla spiaggia che mi
fissava mentre cantavo.
Solo
quando l'ho sentito disperarsi ho avuto il coraggio di avvicinarmi.
Quando, un'ora prima, era entrato nella palestra dirigendosi verso il
ring mi era sembrato diverso,
come
se fosse finalmente in pace con se stesso...
non
voglio sapere cosa gli è successo in questi dieci anni,
sarebbe stato lui a dirmelo quando si sarebbe sentito pronto.
Alzai
lo sguardo e guardai la porta di fronte a me, sicura che lui sarebbe
tornato.
Sicura
che mi avrebbe sorriso.
Sicura
che non ci saremmo mai più lasciati.
aliasNLH
E'
una stupidaggine, lo so, ma mi è venuta così, di
getto.
Non
linciatemi se non vi piace ma se non vi è sembrata
così male o semplicemente se volete darmi qualche dritta
(cosa molto gradita) fate pure.
Accetto
qualunque cosa, anche commenti negativi (speriamo non siano troppi).
Recensite
e fatemi sapere cosa ne pensate.
Personalmente
questa è la coppia che preferisco in questo cartone. Mia
sorella mi ha praticamente costretta a vedermi tutti gli episodi e a
imparare a memoria le canzoni per poi cantarle. Non sono sicura che
quella che ho scritto sia giusta, spero di sì.
Alle
fan chiedo di non essere troppo severe, in fondo sono ancora un poco
ignorante sull'argomento.
Un'ultima
cosa... uno dei motivi che mi ha spinto a scriverla è stato
che l'ultimo episodio della seconda serie non mi è piaciuto.
Troppo confuso, come se fosse stato fatto solo per chiudere velocemente
la serie.
Ditemi
cosa ne pensate. Please!!!
Kisses