Έγώ είμί Ύπνος-io sono Ypnos

di Emo pumpkin
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Έγώ είμί Ύπνος-io sono Ypnos
 

 
Di notte corro, portando la tranquillità sulla Terra.
Corro ormai da millenni.
Corro senza mai fermarmi.
Sorrido quando vedo i bambini cercare di tenere gli occhi aperti.
I giovani cercano di evitarmi, per loro la notte è sinonimo di divertimento, e non ci si può divertire se si dorme, per questo li vado a trovare tardi, per ultimi.
Li invidio, loro alla fine possono fermarsi, io no.
Gli anziani mi chiamano presto, alcuni sono stanchi di vivere, desiderano non svegliarsi più al mattino.
Ogni tanto incontro la mia gemella, ή Θάνατος, la Morte. Negli ultimi secoli i nostri incontri sono sempre più frequenti. Io entro in una casa a portare l’effimera pace del sonno e lei è già lì, china a baciare dolcemente qualcuno, intenta a dare a quella persona, a volte fortunata, la pace eterna.
È anche qui, in questo ospedale, nel reparto pediatrico, accanto a una bambino. Non si accorge di me.
La guardo, immobile. Prende la mano a quel bambino a cui si affanna appena il respiro. Lei gli sorride sconsolata e si china sulle sue labbra, sfiorandole appena.
Quel debole respiro si ferma, per sempre.
-Perché?- le chiedo.
-Ne aveva bisogno- risponde lei incatenando il suo sguardo nero come la notte al mio chiaro come l’alba.
-Non è vero e lo sai benissimo!- la aggredisco.
-Smettila Ypnos! Non sono io a scegliere che uccidere e chi lasciar vivere!- guardo le sue lacrime scorrere su quel viso dalla pelle bianca, perfetta.
Sta per uscire e quando mi passa accanto avverto quanto la sua pelle sia fredda.
-Io non voglio più fermare la vita di nessuno, voglio essere fermata- la sua voce ha il tono della supplica. Nei suoi occhi leggo quello che vuole che faccia.
Le prendo una mano e lentamente mi avvicino a lei: -Questa notte nessuno avrà più bisogno di te- le sussurro sulle labbra appena prima di baciarla.
La sento sorridere sotto la mia bocca.
Si accascia dolcemente tra le mie braccia.
Forse anch’io mi potrei fermare un po’, dormire con lei…

 




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