Who knew?

di sunflowers_in_summer
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VESPER'S GOODBYE.

12 luglio 2020

Mi dirigo verso il corridoio sentendomi una spia internazionale, con i Ray Ban neri agli occhi anche se sono le nove e mezza di sera.
Svolto a destra, a sinistra e di nuovo a destra. Dovrei trovarmi nei pressi della sala neonatale... Ah, eccola lì.
Mi guardo attorno constatando che non c'è nessuno nelle vicinanze e tolgo gli occhiali per guardare meglio tra le due file di bambini nelle culle che si intravedono dalla grande vetrata.
Dunque, Smith... Williams... Garcia... Jonas.
Nicole Jonas.
Nicole Jocelyn* Jonas.
La piccola dorme supina, dolce e bella come un angelo nella sua tutina bianca ricamata.
Mi avvicino ancora di più al vetro, tanto da avere il naso schiacciato contro la superficie fredda.
La bambina (no, non mi va proprio di chiamarla Nicole) ha i radi capelli scuri, ma non abbastanza da essere neri come i miei. Le manine sono piccole e delicate come quelle di Demi. Le labbra sono quelle della famiglia Jonas, esattamente come le orecchie.
Non c'è dettaglio che impedisca a quella bambina di chiamarsi Jonas.
Sfioro il vetro con una mano pensando a quanto la piccola sia angelica e meravigliosa.
Starei lì a fissarla per ore intere ma, semplicemente, non posso. Innanzitutto perché se l'infermiera-suora mi becca qui mi bandisce dall'ospedale, dato che ho sforato di grosso l'orario delle visite. E poi perché devo completare la mia missione segreta prima che si faccia troppo tardi e Blanda si chieda dove sono finito.
Rifaccio il mio percorso a ritroso finché non trovo la porta della stanza numero cinque.
La fatidica stanza numero cinque.
Inspiro.
Espiro.
Apro la porta senza fare rumore ed entro nella stanza.
Demi è seduta sul letto con una vestaglia azzurrina e gli occhiali da vista neri dietro i quali strizza gli occhi cercando di leggere la rivista che sta sfogliando. Stupenda quanto sua figlia.
Demi alza gli occhi dalla rivista e una smorfia di rabbia si dipinge sul suo viso.
-Lo so, lo so. Non dovevo venire... Puoi perdonarmi?- chiedo inginocchiandomi davanti al suo letto.
 Demi scoppia a ridere dicendo:-Come potrei essere arrabbiata con te?
-E smettiamola di fingere, non c'è nessun'altro in questa stanza, oltre noi due- dico alzandomi e avvicinandomi a lei.
Il sorriso di Demi si spegne rapidamente mentre sussurra:-D'accordo.
-Dobbiamo parlare- dichiaro io con amarezza.
-Sì, ma siediti su una sedia, mi fai sentire una nanetta, così!- esclama lei alzando gli occhi al cielo.
Faccio come le ho detto e d'impulso afferro la sua mano abbandonata sulle lenzuola ma, prima che possa stringerla tra le mie, lei incrocia le braccia sul petto contrariata.
-La bambina- dico guardandola negli occhi.
-Joe, ne abbiamo già parlato...
-Nicole? Jocelyn? Stai scherzando, Demetria?- chiedo alzando il tono della voce ad ogni parola.
-Non li ho scelti io, i nomi- risponde lei abbassando lo sguardo -Li ha scelti Nick. Sono i nomi del padre e del padrino...
-Si, ma chi è il padre, chi è il padrino?- chiedo esasperato.
-Beh, tu, Joe.
-Io cosa?
-Nick è il padre legale di Nicole e tu sarai il padrino- dichiara lei alzando lo sguardo.
-Padre legale? Andiamo, Dem. Chi è il padre biologico della bambina?
Demi nasconde il volto tra le lenzuola per alcuni minuti.
-Demi!- la rimprovero.
Mi sento improvvisamente stanco, vorrei solo dormire in eterno, dato che per nove mesi ho praticamente sofferto di insonnia.
Però non posso arrendermi. Devo sapere.
-Cosa cambierebbe, Joe?- chiede alzando la testa dalle lenzuola -Se ti dicessi che Nicole è tua figlia, cosa cambierebbe?
-Lascerei tutto, Dem. Per te e per nostra figlia.
-Lasceresti Blanda?- chiede con uno sguardo penetrante.
-Certo, assolutamente sì.
-Lasceresti la tua famiglia?
-Senza dubbio.
-Lasceresti James?
Abbandono la testa sul materasso del letto, tra lenzuola che sanno un po' di ospedale e un po' di Demi.
Demi mi accarezza con dolcezza i capelli mentre mormora:-Non posso fare questo a Nick. Gli devo tanto. Stravede per la bambina... che sia sua figlia o meno non posso portargliela via. E poi ci sono le nostre carriere...
-Valgo meno della tua carriera?- chiedo alzando la testa delle lenzuola mentre sento il mio cuore spezzarsi in tantissimi minuscoli pezzi.
-No, Joe. Però di mezzo ci va la tua carriera…
-Non mi interessa...
-…e anche le carriere di Kevin e Nick.
Sbruffo appoggiandomi allo schienale della sedia.
-Sai- sussurra Demi guardando fuori dalla finestra -Fuori di lì ci sono migliaia di persone al colmo dell'eccitazione per il ritorno dei Jonas Brothers. Anche se non fate più musica siete un pezzo di storia...
Alzo gli occhi sull'orologio da parete appeso sopra la porta. Sono le nove e trenta.
-Devo andare...- dichiaro –Allora… non saprò mai se... Nicole... è mia figlia?
Demi scuote la testa in segno di diniego.
Mi avvio a passo pesante verso la porta, sto per aprirla quando un lampo attraversa la mia mente contorta.
Ritorno di corsa sui miei passi fino ad avere il volto di Demi a pochi centimetri dal mio e, con sollievo, annullo anche quella minima distanza posando le mie labbra sulle sue.
Mai un bacio mi è parso così dolce e, al contempo, travolgente. Seppur breve, questo è il bacio che le mie labbra conserveranno fino al giorno della mia morte.
-Ti amo- sussurro staccandomi da lei.
Demi ci pensa un po' su mordendosi le labbra, poi risponde:-Ti amo anch'io.
Vorrei stringerla a me per sempre ma adesso è tempo di andare.
Lascio la stanza chiedendomi se un giorno avremmo la possibilità di vivere i nostro amore impossibile.
 
 
 
 
THE END.
 
(*Jocelyn è una variazione di Josephine, cioè la versione femminile di Joseph.)
 
 
Buondì,
Siamo giunti finalmente a un travagliato (e trolloso) finale.
Che volete che vi dica? La mia mente contorta partorisce ciò. La maggior parte della gente a cui ho chiesto un’opinione si è schierata su un determinato fronte e non posso dar loro torto.
D’altra parte, però, non so nemmeno io che pensare. L’ordine dei fatti non aiuta e rende tutto ancora più surreale.
E so che è un capitolo breve, ma forse è meglio così. Darsi l’addio con quella meraviglia di canzone che Vesper’s Goodbye e correggersi subito perché questo non è un addio, ma che spero di scrivere di nuovo su questo fandom, che è un fandom meraviglioso, nonostante tutto.
Ma sto parlando troppo.
Un bacio,
Ella (che quasi si commuove).




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