Capitolo1Capitolo 1
«Fermi dove siete!»
Beckett e Castle si immobilizzarono un passo oltre la soglia
dell’appartamento, bloccati da una voce imperiosa.
«Ecco un ordine perentorio. Hai sentito, Beckett? È questo il tono con cui
dovresti dare gli ordini alla tua squadra.»
«Stai zitto, Castle. E non toccare niente.»
«Sono l’uomo più inoffensivo del mondo, lo sai.»
La detective scosse il capo e diede uno schiaffo sulla mano dello
scrittore. L’uomo più inoffensivo del mondo stava toccando un soprammobile su
una mensola dell’ingresso. Quello non era un semplice appartamento, era la
scena del crimine.
«Fermi, ho detto! Vi vedo, sapete?»
«Lanie, dove sei?»
La dottoressa Parish, medico legale del dodicesimo distretto, apparve da
dietro un mobile dell’ampia cucina-soggiorno. Indossava le soprascarpe sterili
e aveva i capelli raccolti in una cuffia protettiva.
«Sono qui, Kate. E lo ripeto per la terza volta: non muovetevi da lì.
Stanno per arrivare i colleghi della scientifica e non voglio che contaminate
la scena del crimine.»
«Lo so bene, ma io devo vedere il cadavere.»
«Allora prendi le protezioni.»
«Anch’io voglio vedere, anch’io!»
«Castle, tu è meglio che...»
«Lascialo venire, Kate. Basta che non tocchi niente, Castle.»
«Parola di boyscout» promise lo scrittore.
Pochi minuti dopo si avvicinavano a Lanie e al cadavere. Un uomo di mezza
età giaceva riverso in una pozza di sangue.
«Cos’abbiamo qui?»
«Un’ampia scelta di cause di decesso» replicò la dottoressa. «Un proiettile
al cuore, due ai polmoni, altri tre dal busto al collo.»
«Da quanto tempo è morto?»
«Abbiamo ricevuto la chiamata tre ore fa. Alcuni vicini hanno sentito degli
spari e hanno chiamato subito il 911. Quella è l’ora del decesso.»
«Sappiamo l’identità?»
«Paul Mack, 53 anni. Era il proprietario dell’appartamento. Viveva da solo.
Ryan ed Esposito stanno indagando nello stabile e nei paraggi.»
«Parlerò con loro.» Kate si guardò intorno. «Castle! Cosa stai facendo?»
Lo scrittore si era alzato in piedi e aveva preso in mano una strana pietra
caduta sul pavimento a non più di un metro dal cadavere.
«È solo un sasso, Beckett.»
«Avevi dato la tua parola di boyscout che non avresti toccato niente!»
«Non sono mai stato nei boyscout.»
Beckett gli rivolse un’occhiataccia. Identica a quella di Lanie Parish.
Un uomo affascinante con una spiccata capacità di intuizione. Un
pasticcione incapace di seguire gli ordini con un ego spropositato. Erano
queste le caratteristiche principali dell’uomo chiamato Richard Castle e la
detective Beckett non sapeva decidere se prevalessero i pregi o i difetti. Nel
frattempo, le faceva compagnia nelle indagini e cercava di rendersi utile. E
lei un po’ lo sopportava e un po’ lo ammirava.
Perlomeno la causa del decesso è
chiara. Anche l’identità della vittima. Rifletté. Con un po’ di fortuna, l’assassino non è ancora lontano.
Quando arrivarono gli uomini della scientifica per le loro rilevazioni
Beckett e Castle uscirono sul pianerottolo. Si erano fatti un’idea abbastanza
precisa della morte del signor Mack. Non che fosse particolarmente complicato.
Gli altri due membri della squadra di Beckett, i detective Ryan ed
Esposito, aspettavano per riferire i primi risultati delle indagini
«Ehi, Beckett.»
«Che avete da riferire, ragazzi?»
«Molti dettagli a caldo…» iniziò Ryan.
«…E abbiamo due testimoni» concluse Esposito. «Hanno visto l’assassino
fuggire.»
«Ogni tanto un colpo di fortuna. Molto bene! Dove sono i testimoni?»
I due poliziotti sembravano reticenti.
«Cosa c’è, ragazzi? Non vi ho mai visti così preoccupati. È una buona cosa
che ci siano dei testimoni.»
«Non questa volta, Castle.»
«In ogni caso sono nel loro appartamento. Due piani qui sopra» Ryan fece un
cenno verso l’alto con la matita che teneva in mano.
Esposito completò di nuovo la frase.
«Sono due fratelli che giocavano nel cortile interno. Sette e nove anni.»
Beckett chiuse gli occhi.
«No. Non dei bambini.»
NdA
Ciao a tutti! Sono qui per raccontarvi un’altra storia con Beckett e
Castle. Un altro omicidio, tanto per cambiare. E ho delle sorprese e dei colpi
di scena in mente che spero vi terranno compagnia.
Proverò di nuovo a misurarmi con i collegamenti imprevedibili e l’ironia
che contraddistingue la serie. Dato che mi piace un sacco che Beckett e Castle facciano
scintille tra loro, ambienterò il tutto nella prima stagione.
Ringrazio di cuore chiunque leggerà.
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