LOCKED TIME

di Kerkira2000
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ANGOLO AUTRICE : Ciao a tutte sono io , Kerkira2000, e volevo dirvi che, oltre ad aver aggiunto un capitolo alla storia, ho dato vita a una piccola parentesi in cui vi illustro quali sarebbero le idee che ho avuto pensando ai personaggi. Se ne avete voglia, fateci un salto7
PS: le opinioni sono ben accette. CAP. 2
 
KATRIN, 11 GENNAIO 2013
Non posso ancora crederci… sono in questa casa da neanche una settimana, e già mi chiamano in presidenza. Questo è il primo pensiero che ho dopo aver letto il bigliettino che è stato appeso da qualcuno sulla porta di camera mia, molto probabilmente mentre facevo colazione. Giro la maniglia della porta  e il sole di metà mattina mi acceca, anche se siamo in pieno gennaio. Apro il mio armadio, di colore turchese, e scelgo cosa mettermi: una comoda felpa, molto calda, dal momento che soffro di freddo perenne. Mi do una sistemata ai  capelli, che sembra siano stati colpiti dall’elettroschock, e indosso le mie scarpe perennemente sporche. Faccio per uscire, ma un rumore mi distrae.
-Ehi, donzella , vuoi venire a fare un giro?- chiede una voce profonda ma calda dal fondo della camera
-Mi dispiace, Ethan, ma mi hanno chiamato in presidenza…- rispondo con tono frustrato- e poi non verrei a fare un giro con te comunque…- aggiungo .
-Che c’è? Ci siamo svegliate male questa mattina? – dice il ragazzo dai capelli rossi-castani  che, nel frattempo si è seduto sul letto con fare strafottente. Mi osserva, mi studia e non posso fare a meno di perdermi in quegli occhi verdi. Vedo mille sfumature, sento mille sensazioni, e percepisco che sto per perdere la ragione.
Katrin, svegliati, Katrin, liberati, Katrin allontanati. Già ti è successo di cadere nelle sue mani… mi ricorda la mia mente, che fa scattare la mia autodifesa.
- Esci subito da camera mia…o chiamo Giselle- dico con un sibilo, e lui sbianca. Sembra proprio che, anche  solo nominandola,  la paura prende possesso lui.  Si allontana, imbocca la porta e, dopo aver dato uno sguardo fugace alla mia camera, se ne va. –Non finisce qui- dice nella mia mente
Cado esausta sul letto. Ogni volta è sempre più difficile allontanarmi da lui, ed ogni volta mi sento distrutta. Mi scopro il polso e osservo la cicatrice che lo percorre. Questo mi fa ritornare con la mente ad oltre un anno fa, quando per poco non ci ho rimesso la pelle. Ancora non sapevo di cosa fosse capace Ethan, ma ora che ne sono a conoscenza non rischierò mai più.




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