chelldos
Quella sera,
all'Aperture
laboratories, c'erano tutti. Era un grande giorno, quello: avrebbero
mandato
per la prima volta un astronave nello spazio e, soprattutto, lo
avrebbero fatto
prima dei loro rivali.
A coordinare
l'operazione c'era
Glados Johnson, vicepresidente dell'Aperture e, alla morte di suo
padre, nonché
fondatore e presidente dei laboratori, sarebbe diventata lei la nuova
proprietaria.
Aveva i capelli
bianchi,
tagliati
a caschetto, e gli occhi dorati che guardavano le persone muoversi ad
ogni suo
comando. Era alta, ed indossava un vestito nero con sopra un camice da
laboratorio.
Gli unici due che non
facevano
niente erano coloro che non erano stati selezionati per essere i
fortunati
astronauti che sarebbero andati sulla luna: Chell Curey e Wheatley
Corson.
Chell guardava
Glados,
osservando
ogni suo movimento e rispondendo alle domande del suo compagno. A dire
il vero,
era felice di non esser stata scelta per pilotare l'astronave.
Preferiva di
gran lunga rimanere lì e stare con Glados. Chell aveva occhi
e capelli castani,
il suo fisico era asciutto e la sua altezza nella media.
Wheatley
sbuffò, notando che non
riusciva a distrarre l'amica dal guardare la persona di cui era
innamorata con
sguardo sognante. Sapeva che l'amica non provava nulla per lui, ma non
riusciva
ad evitare di starle accanto, sperando che un giorno lo avrebbe notato.
L'uomo
aveva capelli blu ed occhi dello stesso colore e portava degli
occhiali, la cui
montatura era di metallo semplice. Il suo fisico era gracile e, in
effetti, sembrava
più uno scienziato che un astronauta.
Il conto alla
rovescia
partì e tutti
guardarono lo schermo, quasi tutti con le dita incrociate tranne
Glados. Lei
sapeva che sarebbe andato tutto bene. La probabilità di
fallimento era minima e
non c'era nulla che potesse andare storto. Aveva controllato
più volte tutti i
dati, restando a volte anche sveglia per tutta la notte per assicurarsi
che i
calcoli fossero giusti.
L'astronave
partì e
la donna tirò un
sospiro di sollievo, senza
accorgersi che aveva trattenuto il fiato. "... Sono fuori dall'orbita
terrestre, sono nello spazio!" Uno scienziato annunciò la
lieta notizia e
iniziarono delle urla di esaltazione, mentre Glados si lasciava cadere
sulla
sua sedia, esausta. Sentì qualcuno abbracciarla da dietro e
guardò una Chell
sorridente. La mora si chinò a darle un bacio sulla guancia,
dicendole:
"Ci sei riuscita"
"Non è solo
merito mio, ma
anche loro."
"Si, ma sei tu che
sei
rimasta senza dormire, sei tu che hai finanziato e comandato il
progetto fin
dall'inizio." Glados sorrise, ricordando che era stata Chell a rimanere
spesso accanto a lei, portandole i caffè per restare sveglia
quando glielo
chiedeva. Sapeva che probabilmente era stato anche la mancanza di sonno
a non
far selezionare Chell per la missione. Di conseguenza, Wheatley si era
tirato
indietro anche lui. Glados lo odiava, ma cercava di sopportarlo solo
perché
Chell gli voleva bene. “Vieni alla festa, oppure vuoi andare
a casa?” Glados la
guardò e le sorrise, mormorandole all’orecchio:
“ti aspetto a casa per la nostra festa,
d’accordo?” vide Chell
arrossire ed abbassare lo sguardo, con un sorriso felice e imbarazzato
sul
viso, mentre annuiva.
“A dopo,
allora” – disse Glados,
andandosene.
Non le interessava partecipare alla festa.
Quella notte, loro
erano
entrati
nella storia.
Eccoci qui con una Chelldos! Le adoro assieme, non posso farci nulla xD
Come avete potuto notare, c'è Human!Glados e Human!Wheatley.
Spero che vi sia piaciuta
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