G/I
dieci
minuti.
-... qui possiamo notare il magistrale pennello di Monet...-
E la vide fra la folla: mimò il suo nome con le labbra,
quasi sgomento nell'evocare quel fantasma.
Chiese ai visitatori di perdonarlo e le si avvicinò, le
sopracciglia aggrottate, quasi che sospettasse di vederla disgregarsi
nel pulviscolo dell'aria al primo soffio di luce, miraggio troppo breve.
-Sei davvero tu?- si stupì. Esaminò fugacemente i
capelli
lisci e lunghi fino alla vita, gli occhi rossi e gonfi di consapevole,
riflessiva innocenza, e confrontò in silenzio la propria
altezza
con quella di lei: il divario era stato nettamente sopperito.
S'informò; era studentessa universitaria, adesso.
-Le circostanze in cui c'incontrammo un tempo erano analoghe, se non
sbaglio...- Lo sguardo di Garry scintillò malizioso e
irriverente, sotto una ciocca scompigliata di capelli color
pervinca, e indugiò sulla rosa vermiglia che lei aveva
appuntato alla propria giacca.
-Si trattava di una galleria d'arte, o qualcosa del
genere. Sì, una galleria d'arte come questa.-
-Non proprio
come questa,- sussurrò Ib, -spero.-
Si snodò davanti ai loro occhi un labirinto fantastico di
bambole blu dal
ghigno cucito, teste decapitate di manichini che piangono sangue e
fanciulle demoniache che emergono dalle cornici, come un sogno antico
ma sempre familiare. Ormai, nessuno dei due sapeva più
affermare dove infierisse la memoria e dove cominciasse l'immaginazione.
Garry sorrise con beffarda complicità. -Beh, sì,
hai
ragione. Avremmo molte cose di cui parlare. Magari potremmo, uh...-
-Un caffè?- La ragazza mantenne un'espressione
imperturbabile. -Dopo?-
Lui rimase interdetto, poi annuì rapidamente con la testa.
La confusione era sempre
stata attraente sui suoi lineamenti. -Un caffè.
Perfetto.-
-Magari con qualche macaron.-
Le labbra di Ib erano orlate d'una risata leggiadra, eloquente. Lo sai che cosa sono i macarons?
Altri anni, altre parole.
-Magari.- Garry precipitò in quel ricordo, in quel cremisi. Un giorno potremmo mangiarli
insieme. Percepì le guance avvampare. -Qui
stacco fra dieci minuti. Quindi, se non ti spiace aspettarmi un
momento...-
Ib osservò quel viso, bello e livido come un'ombra notturna,
tanto atteso
per dieci anni: pensò che, a quel punto, avrebbe potuto
farlo per altri dieci minuti.
Note dell'Autrice: Ebbene, la mia migliore amica commise lo
stratosferico errore di mettermi al corrente dell'esistenza di questo
gioco: prendetevela con
lei, perchè d'ora in poi in questo fandom
sarete bersagliati di mie one-shot/flashfic di ogni genere.
Devo aggiungere per caso qualcosa? La storia esprime a sufficienza
tutti i miei feels, quindi fuggo. Grazie mille per avere letto, sarei
molto lieta se mi diceste cosa ne pensate!
Lucy
ps: quanto tempo era che non scrivevo una storia di raiting verde?? XD
pps: Garry-guida nei musei è stato l'unico e solo
lampo di genio nella storia, a mio parere. XD
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