Gotham era meglio Toy Story - La fuga dei giocattoli
Sono
qui nel buio e solo in questo caso mi sento felice, anche se forse è
davvero un parolone. Essere contenti perché il tuo torturatore non può
farti male, non so se possa definirsi la felicità, ma, per me, è la
cosa che ci si avvicina di più. Vorrei sapere chi mi ha messo nelle
mani di questa peste, che strapazza il mio corpo, mi fa volare (io sono
Batman, NON so volare), cadere da ogni altezza e che per fortuna almeno
di notte smette. Il risultato è piuttosto evidente, le mie gambe sono
sparite nel nulla perché Lui, mi ha fracassato il bacino e non stanno
più attaccate. Mi chiedo chi sia? Forse è un alleato di Pinguino o
dell'Enigmista che hanno trovato così, il modo per liberarsi di me,
vendicandosi al contempo. Scommetto che si fanno delle grasse risate
alle mie spalle. Questo piccolo gigante (ma in che razza di mondo
sono finito?) viene rimproverato spesso e volentieri da altri più
grandi di lui, lo capisco dai tozzoni che gli danno sulla nuca. Non che
servano a farmi riavere le mie gambe e la mia vita. Più di una volta
hanno tentato di riattaccarmele, ma l'Attila Biondo (come lo chiamo io)
riesce sempre a perdermele. Gotham City era molto meglio, essere un
eroe senza macchia e senza paura era meglio. Ora sono solo una
marionetta nelle mani di un pazzo. Sono nel buio da molto tempo, ma
almeno, o meglio purtroppo, sono in buona compagnia. Non sono l'unica
vittima di Attila. Non sono l'unico eroe cui mancano dei pezzi del
corpo. C'è Spiderman a farmi compagnia, anzi più di uno, Attila li deve
preferire. Per non parlare di auto e motori, bambocci vari, tutti senza
qualcosa. L'unico che si è salvato è un Goku Supersayan di IV° livello,
forse perché in monofusione ma qualche graffietto lo ha pure lui. Forse
ci dovremmo unire e rivoltarci contro di Lui. Io credo che sarei un
ottimo coordinatore, anche perché se non ritrovo le gambe, non posso
fare molto altro. Ne discutiamo spesso, andarcene da questo luogo in
cui siamo prigionieri. Il problema maggiore sorge, perché non sappiamo
dove siamo di preciso e da che parte dovremmo andare per essere liberi,
ma ovunque è meglio che qui. Alla fine siamo quasi tutti convinti,
poiché sono pochi i giochi salvati dalle mani di Attila. Aspettiamo il
segnale che ci dica che possiamo partire e, uno alla volta, ci avviamo.
Qualcuno mi ritrova anche le gambe e, per quanto malferme, sono meglio
di niente. Già m'immagino la faccia di Attila la mattina seguente e un
sorriso mi appare sul volto.
Il mattino seguente... "Mamma, dove sono tutti i miei giochi?" chiese un bambino gridando. "Non
lo so, tesoro" rispose la madre incredula da ciò che vedeva "La
sensazione è che qualcuno sia entrato e li abbia rubati, o che abbiano
messo le gambe e siano scappati. Come non capirli, anch'io fuggirei al
loro posto." "Me li hai nascosti tu! I giocattoli non possono andarsene da soli." recriminò il bambino. "Ma,
se potessero farlo, sono sicura che non vedrebbero l'ora di fuggire
dalle tue manacce." chiuse corto la donna, anche se il mistero dei
giochi scomparsi l'avrebbe perseguitata per tutta la vita. |