Blue Tokimeki
-Ikari? Già
a casa?- -Mh, non resistevo un altro minuto lì dentro...- -Che vergogna,
diserti le lezioni.- -Uhm...Non dirlo a mio padre, ok?- -Suppongo si
arrabbierebbe moltissimo se ti vedesse qui a giocare al solitario piuttosto che
a prendere appunti di Enzimologia...- Lui si voltò verso di lei. I loro
sguardi si corteggiarono silenziosi per qualche istante. -...Segreto?- Lei
sorrise, affogando nei suoi occhi blu -Segreto.- Gli si avvicinò,
spostandogli i capelli scuri dalla fronte chiara. Gli diede un piccolo
silenzioso bacio. Shinji socchiuse gli occhi, inspirando profondamente
l'odore di niente di Rei. La ragazza si allontanò quindi da lui posando lo
zainetto sul pavimento, stiracchiandosi e iniziando a togliersi il giacchettino
di lana bianco. -..Comunque, se proprio non ti piace, perchè non chiedi a tuo
padre di iscriverti a un'altra facoltà?- Shinji tornò con lo sguardo sul 7 di
cuori, nella speranza che uscisse un 6 di picche che gli permettesse di
togliersi dalle scatole quel 5 di quadri -E secondo te sarebbe una cosa
facile?- -Certo che lo sarebbe.- lei si voltò irrisoria verso di lui,
sedendosi sul letto -Anche se per voi due ogni cosa diventa complicata il
triplo..- -Non mi và di contraddirlo... Anche se non mi piace, se si aspetta
che diventi farmacologo io lo farò.- Rei sorrise -Siete davvero teneri voi
due...- Shinji si fece scettico -Già. Mica sono come te. Quando gli hai detto
che volevi fare Scienze della Comunicazione lui non ha avuto nulla da ridire. A
te non impone mai niente. Lui ti considera matura e responsabile. Qui dentro
l'unico deficiente della famiglia sono io.- Rei si sdraiò sul suo letto e
sorrise -Pensi davvero questo?- -Perchè, tu no? E' così palese...- -Io
credo che mi faccia fare come voglio perchè in fondo non gli interessa nulla di
me. Quello a cui tiene veramente sei tu. Tu e il tuo futuro. Io sono solo una
comoda e silenziosa coinquilina di cui sarebbe troppo moralmente sconveniente
disfarsi.- -Oh..YATTA!- -..Che ti prende?- Lui indicò sorridendo lo
schermo -Un 6 di fiori!-
**** -Ikari, oggi un tizio mi ha palpeggiato sulla
metro.- Shinji sputò il succo di frutta all'arancia e alla carota che stava
pigramente sorseggiando. -COSA?!!!- Rei si sedette a tavola, guardandolo
con sconcerto. -Ti sembra così strano che qualcuno sia fisicamente attratto
da me?- -No, mi stupisce che tu abbia permesso a uno sconosciuto di
palpeggiarti!- -Sai, prima mi ha sfiorato il sedere con la mano, poi con la
scusa della solita ressa me lo sono trovato dietro, e ho iniziato a sentire il
suo bozzo contro il mio culo. Ho sentito anche il suo respiro. Ansimava
leggermente, ma non credo che gli altri lo abbiano sentito.- -Ma...Ma e lo
dici così? Sembra tu stia facendo la relazione di una visita al museo di Scienze
Naturali!- -Come dovrei dirlo?- -Rei, ti è successa una cosa disgustosa...
Dovresti esserne seccata. Invece tu sembri quasi soddisfatta!- -Non credi che
a noi donne faccia piacere sentirci apprezzate sessualmente?- Shinji la fissò
in silenzio per qualche secondo mentre teneva in mano sconcertato una
padella. -Ikari? Cos'è quell'espressione?- -Ayanami, non capisco se la tua
è rassegnazione o perversione. Sono stupito di essere partecipe di questo lato
masochista di te.- -Masochista? Credi io sia masochista?- -Masochista e un
pò ninfomane.- Rei soffocò una risata -Addirittura?- -Scusa, che opinioni
dovrei farmi di una che si fa tastare il culo in metro di proposito?- -Ma
cosa avrei dovuto fare?- -Oh, non sò! Spostarti di lì, dargli una gomitata,
mandarlo affanculo... Ayanami, non puoi permettere al solito vecchio impiegato
di sfogare le proprie frustrazioni sessuali su di te!- -Ma a me non ha dato
poi così fastidio...- -AYANAMI!- -..Tu non mi trovi sessualmente
attraente?- -Cos..?- -Non provi desiderio verso di me?- -Ma..Ma certo
che no!- Rei si alzò dalla sedia e si diresse verso Shinji, che arrossendo
cercava di gestire il pranzo come meglio poteva. Prese il bicchiere di succo
di frutta che stava bevendo il ragazzo. Posò le labbra sul vetro. Shinji
osservò la sua bocca aderire perfettamente al bordo del bicchiere. Osservò le
labbra di lei schiudersi e riempirsi leggermente di liquido arancione, che poi
veniva succhiato golosamente fino a scomparire dietro la carne rosea della sua
bocca. Shinji osservò il vetro del bicchiere appannarsi leggermente a un suo
sospiro, dopo che lei staccò le labbra dal bicchiere. Osservò la punta della
sua lingua, per un impercettibile ma eterno secondo, togliere dalle labbra il
succo rimasto. Lei glielo sussurrò nuovamente -..Non provi desiderio verso di
me?- -N..No.- Rei sorrise, spogliandosi di quella insolita aria seducente
-A dire dal gonfiore dei tuoi pantaloni non si direbbe.- Shinji arrossì
incrociando le gambe -Allora è vero che sei una maniaca!- Lei rise -Sei
davvero tenero!- -Smettila di dire che sono tenero! Mi fai sembrare
scemo!- La sua risata divenne più spontanea e rumorosa. -Cazzo,
Ayanami..Che sadica di merda!- -Eh,eh...Scusami, dai!- Lui tacque
mantenendo un'aria accigliata. -Quando fai così somigli a tuo padre. Quanto
sei tenero!- Shinji si voltò di scatto verso di lei -Mavvacagare!!- Rei
strinse il viso di lui tra le dita di gesso, lui rabbrividì un secondo sentendo
la forma perfettamente affusolata delle mani di lei sulle sue guance. Lui le
si avvicinò, probabilmente arrossendo un pò. Lei gli
sorrise. ... -Ayanami?- -Mh?- -Prima che mio padre torni dal
lavoro.- -Allora dobbiamo sbrigarci.- -...Se mi vedesse a letto con te me
lo taglierebbe...-
**** -Aehm...Scusami Ayanami, ma non ci riesco
proprio...- -Sei una frana.- -Grazie per avermelo fatto notare.- Lei
sospirò rassegnata -Il mio destino è morire vergine.- -Come sei
tragica...- Lui si sollevò da lei un pò seccato, lei si sentì frustrata dal
freddo che si rimpossessò della sua pelle. -Dai,
rivestiamoci.- -Esperimento fallito, quindi.- -Già...- ... -Ci
riproveremo, Ikari?- -Sarebbe inutile, Ayanami.- -E perchè?- -Perchè
non ti amo.-
Sembrò così stranamente ovvia quella frase. Eppure, Rei,
per quanto se la aspettasse, sentì come il suo cuore spappolarsi. Come fosse
un tubetto di colore da spremere. L'acqua limpida venne a contatto con il
colore. Un blu, un blu intenso ma chiaro, che contaminava con strane venature
azzurre il suo cuore ferito, il suo sangue di cera purissima.
-Ah.-
riuscì solo a pronunciare. Lui si voltò verso di lei, mentre si infilava la
polo arancione, esitando sui bottoncini al collo. Si sedette vicino alla
ragazza, ancora nuda, sotto le coperte. Lo sguardo di lei cadde sul suo
collo. Aveva un collo quasi da uomo, ormai. -Ayanami, non devi farti
palpeggiare dalla gente.- -Anche se è piacevole?- -Non è affatto
piacevole. Non è niente. Se non si provano sentimenti di nessun genere per la
persona che te lo fa e quella persona non prova per te tali sentimenti, non può
darti vero piacere e vera felicità.- -Cosa stai cercando di
dirmi?- -Sarebbe un abuso. Una violenza.- -Io potrei
permettertelo.- -Ma io non me lo perdonerei mai.- Shinji si avvicinò a
lei, le diede un bacio gentile sulla fronte, come quelli che lei era solita
dargli. -...E' un modo gradevole per dirmi che ti faccio schifo?- -Ma non
essere stupida. Chi è quell'idiota a cui puoi fare schifo, Ayanami?- -Tu, ad
esempio.- -Ma tu non mi fai schifo! Solo...- -...Solo non mi trovi
affascinante e seducente.- -Ma certo che ti trovo...Cacchio, Ayanami, tu mi
piaci molto, mi piaci moltissimo. E' da quando ti conosco che occupi un
posticino riservato nelle mie perversioni notturne. Ma non puoi chiedermi di
fare l'amore con te, non posso farlo! E non perchè non provi niente per te, ma
per il semplice motivo che quello che provo per te non me lo permette!- -Stai
dicendo...Che ti faccio paura?- Shinji si alzò dal letto. Una strana
espressione. -Ayanami...Adesso vestiti... Tra qualche minuto verrà mio
padre.- -E' paura, quindi?- ... -Ti aspetto in cucina...- -Ok.
Adesso vengo.-
**** -Sono a casa.- -Bentornato.- dissero in coro Shinji
e Rei, mentre l'uno portava a tavola il cibo e l'altra terminava di
apparecchiare. Lui posò la sua giacca sull'attaccapanni all'ingresso, poi si
diresse verso il suo studio per posare le sue cose. Shinji iniziò a riempire
di riso le scodelle, Rei fissava incerta il suo
tovagliolo. -Ayanami...- -Mh?- -Non farti vedere strana.- -Non credo
che il mio atteggiamento sia particolarmente strano.- Shinji sbuffò
sedendosi. Gendo entrò nella stanza. -Allora, buon appetito.- ripeterono
di nuovo in coro Rei e Shinji. -Buon appetito.- ripetè l'uomo. I tre
iniziarono silenziosi il loro pasto. -Uhm... Rei. Mi passi quello?- Rei
scattò con lo sguardo verso la direzione indicata dall'uomo con la bacchetta
-Cosa?- -Il tofu?..- si intromise Shinji. -Hoshiuri?- chiese
Rei. -Sì..Le zucchine...- annuì Gendo. Rei sorrise e passò il piatto
all'uomo. Lui sorrise a sua volta. Shinji li fissava
nauseato. Detestava quando suo padre e Ayanami si comportavano come
Pigmalione e la sua Statua.
Si sentiva sempre di troppo, quando loro tre
erano insieme. Aveva davvero paura di Rei? Paura in che senso? Li
guardò ancora silenzioso conversare amichevolmente. Paura per ciò che aveva
fatto suo padre? Paura per ciò che rappresentava per suo padre? ..O
forse... Paura per ciò che rappresentava per lui? In questa faccenda suo
padre non c'entrava nulla. Suo padre era una specie di ombra in quella casa,
e solo Rei sembrava interessata a parlare con le ombre, tra loro
due. D'altraparte Rei Ayanami è un'ombra. Un'ombra chiara, luminosa,
splendente, ma pur sempre un'ombra. Un'ombra tagliente, gelida, ironica, a
volte inopportuna. Ma pur sempre un'ombra. Shinji non riusciva a vederla
più come una semplice femmina. Gli era impossibile pretendere di fondersi con
lei, di ricercare piacere sessuale con la sua persona. Sarebbe stato qualcosa
di... Di... Di disgustosamente spregevole.
-..E tu, Shinji? Come
vanno gli studi?- -Oh..Ehm..Tutto a posto. Stò preparando l'esame di
Enzimologia.- -Capisco.- E poi ritornava a parlare con
Rei.
Dopotutto non avrebbe poi molto di cui lamentarsi. Ayanami era
una compagnia piacevole, interessante. Con lei poteva parlare di qualunque
cosa, aprirle interamente il suo cuore. Avrebbe potuto squartarsi il torace e
indicarle il nervo preciso che gli provocava dolore. Rei avrebbe guardato
senza disgustarsi o riderne, e avrebbe risolto il problema col suo tocco da
chirurgo. Poteva fidarsi di lei. Poteva confidarsi, con lei. Ben sicuro
che lei non lo avrebbe mai rifiutato, maltrattato o deriso, per il puro piacere
di sentirsi superiore a lui. Perchè quando lei si sentiva superiore a lui non
esitava a dirglielo. Rei è uno splendido rifugio, una magnifica infermiera, a
metà strada tra il profeta, la divinità, la sorella, la madre e la compagna di
stanza. Era una figura troppo perfetta e inviolabile. E forse era per
questo che non riusciva ad amarla. E forse era per questo, invece, che suo
padre la preferiva così ardentemente a lui.
Ma d'altraparte, anche lui la
preferiva ardentemente a suo padre. E forse stava mentendo a sè
stesso. Forse un pò l'amava anche lui.
**** -Dio, Ikari... Sempre con quel computer di
merda...- -Stà zitta, stò chattando.- -Scommettiamo che mi alzo e te lo
spacco con un pugno, quell'affare?- -Oooh, ma così faresti male al tuo
braccino di pastafrolla...- Rei si alzò dal letto. Si diresse determinata
verso la porta. -Oh..Ehi..Ayanami? Che fai?!- -Vado a dire a tuo padre che
non mi fai dormire.- -Cazz..Ma che bastarda! Ok! Altri tre minuti e spengo,
ok?- -Spegnilo adesso.- -Due..Due minuti?- -Ikaaariii...- -Ok, dammi
il tempo di salutare ed esco!-
...
-Ikari?- -Mh?- -Di cosa
parli con quella gente?- -Uhm, varie cose...Musica, film, cartoni
animati..- -Cartoni animati? A vent'anni vedi ancora i cartoni
animati?- -Beh? Ogni tanto, che c'è di male?- -Sei davvero
tenero.- -Eccheccazzo cò 'sto tenero! Ayanami, mettila di chiamarmi così,
dannazione!- -Ma è vero!- -A noi uomini non piace sentirci chiamare
"teneri".- -E tu saresti un uomo?- -Certo. Certo che sarei un
uomo!- -Un uomo che vede i cartoni animati e ha paura dei rimproveri del
padre?- -Uh...Beh...Anche questo è un uomo. Perchè, secondo te come dovrebbe
essere un uomo?- -Beh, non sò...Come tuo padre.- -Ah, allora il discorso è
chiuso.- -Perchè?- -Se inizi a paragonarmi a mio padre non posso certo che
uscirne sconfitto.- -Oh. Non sapevo avessi un'opinione così buona di tuo
padre..- -Ero ironico.- -Ah, ecco.- -Il fatto è che tu non hai
conosciuto mio padre. Tu hai da sempre conosciuto un'altra persona. Forse l'hai
trovato una presenza sicura di cui poterti fidare... Ma mio padre non è affatto
così: mio padre è totalmente incapace di prendersi cura degli altri, è
totalmente incapace di rapportarsi serenamente con qualcuno, è incapace di
interessarsi sinceramente a qualcuno. La sicurezza che ostenta è solo fonte di
un'autoconvinzione, la convinzione cioè che niente a questo mondo è in grado di
comprenderlo e amarlo come lui meriterebbe. Ma al tempo stesso, credo che quasi
pretenda questo amore dagli altri. E' pur sempre un uomo di potere. Non può fare
a meno di essere considerato importante dagli altri, anche se credo che a volte
questo gli dia fastidio.- Rei tacque per qualche secondo. -E per quale
motivo con me è così gentile?- -Probabilmente per lo stesso motivo per cui tu
gli sorridi.- ... -Ikari?- -Eh?- -Conosci molto bene tuo
padre.- -Umphf. Già. Così sembra.- -Non dovresti detestarlo in quel modo,
se sei così bravo a comprenderlo.- -Non posso fare a meno di detestarlo. Per
il semplice motivo che siamo identici.- -Cosa intendi dire?- -Dà fastidio
stare con una persona troppo simile a te. E' come mettersi davanti a uno
specchio parlante che ti rinfaccia i tuoi difetti in
continuazione.- -...Quindi è per questo che voi due siete così a vostro agio
con me?- -Mh?- -Perchè sono vuota e accomodante?- -Tu ti ritieni vuota
e accomodante?- -Io no.- -Allora non lo sei.- -Alcune persone lo
pensano di me.- -Ciò che pensano gli altri non ha la minima
importanza.- -Certo che ha importanza. Se gli altri mi vedono vuota e
accomodante forse un pò lo sono, altrimenti nessuno si farebbe questa
impressione di me.- -Ma và. Io non ti considero vuota e
accomodante.- -..Tu come mi consideri..?- Shinji riflettè un
secondo. -Ti considero bella e
importante.- -Davvero?- -Certamente.- ... -Ikari?..- -Che
c'è?- -Posso dormire nel tuo letto?- -Eh?- -Non ti darò fastidio,
giuro.- -Aehm..Non stà bene.- -Per favore...- -Ok..Ok, dai, vieni
qui.- Shinji sentì le lenzuola del letto di lei muoversi, tirarsi e
afflosciarsi. Sentì i passi di lei titubare al buio. Sentì il materasso
piegarsi nel punto in cui lei posò il ginocchio. Poi sentì il corpo di lei
vicino al suo, come un impalpabile fruscio. Si spostò rapidamente per farle
spazio, terrorizzato dalla sua fragile morbidezza. La sentì posare la testa
sul suo stesso cuscino. La sentì muoversi un pò per cercare una posizione
comoda. La sentì accucciata di fianco a lui col viso rivolto verso il
suo. -Ikari..?-
Dio. Lo pronunciava con così tanta
dolcezza...
-S..Sì?- Lei si avvicinò a lui, posando la testa sul suo
torace. -Ayanami...- -Puoi chiamarmi..Rei?- -Cosa?- -Chiamami per
nome. Non per cognome.- -O..Ok. Rei. Vabbene così?- Rei spinse ancora di
più la testa sul suo petto. Adesso il corpo di lei aderiva al corpo di
lui. Ed era una sensazione così piacevole. Non era vero quello che
diceva. Bastava il suo, di amore, per farla sentire bene. -Grazie. Così è
molto meglio, Shinji.- -Sì...Sì, certo.- mormorò lui
abbracciandola.
Era un abbraccio di cortesia. Un abbraccio
fraterno. Come la premura che si usa quando si trova un passerotto con un'ala
rotta, e lo si tiene al caldo pretendendo che guarisca solo perchè è tra le tue
mani. E invece il passerotto non guarisce. Chiude sempre di più gli
occhi. E diventa sempre più freddo. Perchè non è quello di cui ha
bisogno. Non ha bisogno di ciò che gli stai dando. Non una carezza
elemosinata da un animo sensibile. Ma le cure efficaci di chi ti conosce e sà
aiutarti.
Aveva ragione lui. Amare chi non ti ama è sterile. E non
è salutare nè per te, nè per chi ami.
Rei chiuse gli occhi. Sperò che
col giorno quel sentimento morisse, anche se sapeva che era impossibile. Si
addormentò con un'insolita amarezza nel cuore. E Shinji fece lo
stesso. Seppellì qualcosa nel suo cuore.
Anche se forse non era
giusto.
note: Dopo la lettura di Tsuide ni
Tonchikan della Caska, mi è venuta voglia di scrivere un raccontino
ispirato a Rei e Shinji e una loro probabile vicenda amorosa, solo che i miei
Rei e Shinji sono forse un pò più sinceri nelle loro azioni (o forse sono
stranamente più intelligeni del solito...Soprattutto Shinji..). Quindi
preferiscono uccidere da subito quest'insolito prurito che entrambi
provano... ...Tanto per non far morire di crepacuore i LAS! ;D Dedico
questo raccontino a tutti i LRS, ultimamente li ho davvero bistrattati (ma se lo
meritano ;P)! REI E GENDO FOR EVER! |