Prompt: Luna
Nuova e Pepe nero
“È
questa la strega italiana?”
Maria
Danilovna alzò la testa color sangue secco degli Hamilton
solo il
tempo di squadrare la giovane megera in nero appena entrata.
Sono
molto più che una strega. Sono molto meno di una strega.
“Lasciaci,”ordinò
poi.
La
servetta, nonché carceriera, si dileguò di
malavoglia.
L'italiana
annusò l'aria, l'odore di sangue e feci, di una morte che
aspettava
da tempo, da molto prima della sentenza del novembre prima.
“Cosa
avete preso?”
Mary
sogghignò, il viso, un tempo bellissimo, ora pallido e secco.
Nemmeno
il sudore della paura poteva guastarlo, forse perché anche la
paura
ormai non aveva più senso.
“È
inutile che vi menta, d'altronde ho bisogno del vostro aiuto.”
Una
pausa e poi si appoggiò stancamente ai cuscini.
”Lassativi per di
più, per sbarazzarmi del problema la prima volta e anche per
rimanere
magra. E poi da quando ho partorito ho perdite ogni
settimana.”
Lo
disse laconica, come se non le importasse, come se non le fosse mai
importato.
“Bene.”
”Aspettate!
Non voglio una cura. Voglio solo arrivare a domani sulle mie gambe.
Anzi, sui miei tacchi, con il mio splendido vestito bianco, quindi
niente sangue da lì sotto. Ci penserà il mio
collo a gocciolare!”
Se
lo tastò con compiacimento quasi, mentre la giovane megera
pestava
qualcosa in una ciotola, la luce pallida del sole del mezzogiorno
russo che la rendeva meno nera e scura.
“Cos'è?
Pepe nero? Costoso. Proprio da me, anche se non credo che il mio
stomaco regga!”
“Avete
perso troppe sostane nutritive, e dentro siete ferita, quindi non ve lo
darò per bocca.” Non disse che le sembrava, la
scozzese, ferita in
molti modi dentro, più di quanto una persona potrebbe
sopportare.” Vi
massaggerò con questo in tutto il corpo, vi darà
le energie per
domani. Ma se volete il massimo effetto dovrò farlo
adesso, con la
Luna Nuova.”
“Solo? Niente
ricostituenti? Procedete pure.”
Si
spogliò della vestaglia bianca, piena di ricami e pizzi, e la
pelle
che ne venne fuori ne sembrava talmente simile che parve, la donna che
stava per morire, un serpente che sta mettendo la muta, pronto a
rinascere.
“Sapete, non
sono un demonio come Pietro mi descrive. In realtà la colpa
è
sua, sua e di Orlov. Uomini! Traditori e puttanieri! Fanno i loro comodi
e chi è che ci rimette? Io e la mia creatura. L'ho
annegata, sapete? Nella Neva. Non volevo che lui la mettesse nella sua
immonda collezione, dove finirà anche la mia
testa.” La
voce, diventata lamentosa, guardò gli occhi dell'italiana, e
questi ne
ressero l'impatto, la paura e l'impazienza di lasciare questo mondo, di
staccarsi da esso.
“Se
sapesse della vostra presenza saremmo in due domani con il collo sui
ceppi. Ma sapete cosa vi dico? È lui il vero
demonio!”
Le
mani brune della strega straniera andavano su e giù, la
polvere nera
che sembrava cielo notturno ridotto in cenere.
“Ma
adesso è pieno giorno, la Luna non c'è! Avevate
detto che
l'incantesimo trae potere dalla Luna nuova!”
La
giovane megera interruppe quel contatto, i suoi occhi scuri che ne
cercavano uno nuovo e antico con l'azzurro in alto, fuori dalla
finestra, fuori dall'etere, trovando il potente occhio argenteo
completamente integro, talmente presente da apparire invisibile.
“Appunto.”
Note:questa storia
è ispirata a personaggi e fatti veramente accaduti. Mary
Hamilton
era un cortigiana scozzese alla corte imperiale russa, e la sua
vicenda macabra mi ha toccato, mi ha quasi costretto a scrivere
questa flash che non ha nessuno scopo di lucro e non vuole alterare i
fatti e le personalità degli individui citati. Volevo
aggiungere,
per far comprendere meglio a chi legge alcuni passaggi, che Pietro il
Grande, amante di Mary, era uno zar molto avverso alla stregoneria e
alla superstizione; in compenso possedeva sia una
“collezione” un
po' speciale, che ancora oggi su può trovare all'Ermitage,
di
diversi feti e parti anatomiche, sia una personalità
piuttosto sui
generis e, permettetemi, molto più pericolosa e oscurantista
di
qualsiasi culto magico. Piccola nota scientifica:la Luna nuova non si
vede di notte,infatti sorge di giorno e l'emisfero illuminato e
quello rivolto verso il Sole.
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