Si salvi chi può!

di Veri_995
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“Questo è solo un incubo, questo è solo un incubo, solo un incubo, un incubo, incubooo” questo è il pensiero ricorrente di Madame Louise, seduta sulla panchina con la schiena diritta, le caviglie incrociate, le ginocchia leggermente spostate verso destra e le mani giunte sul grembo, insomma seduta come una perfetta nobildonna. Anche Elisabeth seduta accanto a lei sedeva in modo simile, ma con le spalle un po' più rilassate e le mani stese lungo i fianchi. Entrambe osservano ciò che il panorama offre loro, e cioè i ragazzi vestiti di alcune taglie più grandi che sfrecciano su dei....dei...non si sa su cosa, gente di tutte le età che corrono. Aspettate un attimo signore che corrono, per di più con addosso pantaloni inguinali, e non ancora contente con solamente una fascia a coprirli il seno, e quindi la pancia di fuori.

 

A quella visione Madame Louise sussultò, seguita da Elisabeth che si era girata nella stessa direzione della Donna.

“Voglio tornare a casa, voglio tornare a casa, casaaa”, questo è invece ciò che balenava nella mente della dama.

 

Così prese a piangersi addosso, le due non si accorgono che una ragazza vestita con jeans corti di taglio maschile, una canotta con scollatura molto ampia, il lato destro vedeva una rasata e un tatuaggio sulla spalla che raffigurava un vinile in parte frammentato, pearcing al labbro e al sopracciglio, e non potevano mancare le catene e i bracciali in pelle e metallo. Per farla breve l'esatto opposto delle ottocentesche, e si vedeva anche nel modo di camminare.

 

La ragazza soprannominata Jass, omai nessuna si ricorda il suo vero nome, fa parte di una banda che controlla tutti i movimenti del lato Est del Parco. E come ogni banda che si rispetti, è informata anche delle persone che vi sostano, entrano, ormai sono anni che quei ragazzi sono lì e quindi la maggior parte della gente è conosciuta.

 

Jass, si avvicina alle due strane donne, e come il genere pretende, non ha peli sulla lingua.

“Wheila Zie, come siete messe, sembra che qualcuno vi abbia infilato un bastone nel culo”

 

Le donne guardano la ragazza scandalizzate, senza sapere cosa fare, per fortuna la tipa è intraprendente e porge loro la mano

“Piacere Jass, voi chi siete e cosa fate nel mio parco?”

 

Madame Louise, attingendo a tutta la sua pazienza e gentilezza, ricambia lo strano gesto e sfogliando il galateo mentalmente risponde:

“Buongiorno Signorina Jass, io sono Madame Louise, e lei è la mia dama di compagnia Elisabeth. Dopo esserci allontanate da casa siamo giunte in questo meraviglioso parco, e quindi adagiate su codesta panca per osservare questo contesto così bizzarro, in attesa di ritornare a casa”

 

Jass, che ha compreso quasi niente della frase appena pronunciata risponde:

“Ammazza Zia, dove abiti nell'ottocento non ho capito una parola di quello che hai appena detto”

 

Madame Louise, felice di aver trovato qualcuno che comprendesse la sua situazione esclamò:

“Che ragazza perspicace e sveglia, è proprio da lì che veniamo, ora gentilmente ci potrebbe indicare la strada per tornare a casa”





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