Il Labirinto Della Mente
Beh, che dire? E' proprio finita. Ce ne ho messo di tempo,
eh?
Dio, sono così commossa che non so cosa dire.
Grazie per aver letto questa mia immensa fatica! Farò
altre long, ma così tanto long proprio non credo!
Grazie, grazie, grazie e... buona fine de "Il
Labirinto della Mente".
Ebbene sì, ha proprio una fine!
...Epilogo...
"A te che sei la
miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i
giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia
vita bella da morire,
Che riesci a render la
fatica un immenso piacere,
A te che sei il mio grande
amore ed il mio amore grande,
A te che hai preso la mia
vita
E ne hai fatto molto di
più,
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni
miei"
("A Te" by Jovanotti)
Seduta per terra, vicino alla riva di un torrente, nel bel
mezzo della campagna, stava una bambina. I capelli dorati risplendevano alla
luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e ondulati, raccolti in una coda
alta. La piccola stava lavorando a qualcosa: stava costruendo una specie di
castello con la terra. La bimba si alzò e girò intorno alla costruzione.
La pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri
come il cielo, le labbra rosate. I dentini bianchi mordevano il labbro
inferiore, mentre un'espressione impegnata le dominava il dolce volto
infantile. Presa com'era dal suo castello, non si era accorta né della presenza
di un ragazzo col codino che la fissava lì vicino né delle voci che
probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia,
lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino al ragazzo.
Un sentimento di dolcezza assoluta pervase il cuore del
misterioso ragazzo col codino.
Le voci, intanto, erano più vicine.
-"Saki! Saki!"-
Il ragazzo si avvicinò alla bambina, pestando per caso un
legnetto e facendo rumore.
La bambina alzò di scatto gli occhi verso di lui.
Non si spaventò. La piccola si alzò in piedi, scrutando il
chunin con aria perplessa. Sembrava indecisa: era come se il ragazzo non la convicesse completamente per qualche motivo. Ma sicuramente
non le faceva paura. Probabilmente... lo conosceva. Lo fissava confusa,
piegando la testa prima a destra e poi a sinistra, studiandone ogni particolare
con precisione. Cercava di individuare cosa fosse quel qualcosa che non la
convinceva.
Poi, ancora quelle voci. Sempre più vicine.
-"Saki! Saki!"-
La piccola spalancò gli occhi. Conosceva quelle voci. Però
quell'uomo che la chiamava non poteva essere... in due posti
contemporaneamente.
La biondina si avvicinò stranita a lui. I due si fissarono
negli occhi. Quell'azzurro profondo dentro l'oscurità. Poi la sua vocina,
fragile ed esile, venata dall'indecisione, parlò.
-"Papà...?"- chiese dubbiosa, fissando il
ragazzo col codino.
Lo shinobi percepì un tonfo al
cuore. Era come se non riuscisse a respirare.
La bambina fissò l'immagine di quel ragazzo annebbiarsi
gradualmente davanti ai suoi occhi, mentre le voci si avvicinavano sempre di
più.
-"Saki! Saki!"-.
La piccola Saki aggrottò le
sopracciglia, confusa e perplessa, portando i pugni sui fianchi. Non era per
niente convinta di quello che era appena successo davanti ai suoi occhi. Si
grattò la testolina bionda, fin quando non sentì un forte grido proprio dietro
di sé.
-"Saki-chan!"- la
richiamò un ragazzino dai capelli castani raccolti in un codino, gli occhi
azzurri come i suoi. Aveva il fiatone e un'aria estremamente preoccupata.
-"Perché non ci hai risposto?! Eravamo preoccupati!"- la rimproverò
il ragazzo, crucciato.
-"Nii-chan..."- lo
guardò Saki, perplessa.
-"Saki-chan, dov'eri
finita?!"- sbottò improvvisamente un uomo alto, dal fisico ben definito, i
capelli neri raccolti anche lui in un alto codino; gli occhi erano color pece e
un lieve strato di barba incolta gli cresceva sul volto.
-"Oh... papyyyy!"-
saltellò contenta la bambina, aggrappandosi al collo dell'uomo.
Shikamaru sospirò, sorridendo dolcemente, prendendo la
figlia in braccio.
-"Saki-chan, sai quanto ci
hai fatto penare? Io e tuo fratello non sapevamo più dove cercarti!"- la
rimproverò Shikamaru, con tono dolce e comprensivo.
-"Scusa... non lo faccio più!"- sorrise la
piccola, col musetto sporco di terra.
-"Quando vieni qui a giocare alla piccola ingegnera
in riva al fiume puoi avvisarci per favore? Se la mamma viene a sapere che ti
abbiamo persa non ti lascerà più venire in campagna con noi!"- le spiegò
l'uomo pacatamente, pulendo col dorso della mano la guancia della figlia.
-"E poi sai che se vuoi giocare in un posto lontano
devo sempre esserci anche io con te! Non allontanarti più da sola, Saki-chan!"- aggiunse il ragazzino che doveva avere
all'incirca una decina di anni.
-"Scusa nii-chan, ho detto
che non lo faccio più, ci senti o no?!"- sbottò la piccola peste,
protestando offesa verso il fratello.
I tre si allontanarono spensierati, ridendo e scherzando
fra di loro, senza accorgersi di un bellissima ragazzina di circa dodici anni
che li spiava nascosta dietro un albero poco distante.
I lunghi capelli biondi e mossi le cadevano sulle spalle,
mentre la frangia un po' troppo lunga le accarezzava le lunghe ciglia nere, che
facevano risaltare l'azzurro cielo dei suoi occhi.
Indossava un top molto succinto di color azzurro chiaro,
dello stesso colore della gonnellina che veniva scossa dal lieve venticello
caldo.
Un sorriso dolce e commosso era dipinto sulle sue labbra,
mentre vedeva Shikamaru e i suoi due figli allontanarsi nella campagna.
-"Saki Nara, sei una
piccola peste."- asserì improvvisamente una voce alle sue spalle.
La ragazzina si voltò di scatto, incontrando gli occhi
glaciali, i capelli fiammeggianti e la veste candida di Asha.
-"Asha-sensei!"-
sbottò la biondina, arrossendo sbigottita.
-"Dovevo capirlo fin dall'inizio: la tecnica dello
spirito protettore!"- sbottò la donna, tirando un potente pugno sulla
testa della ragazza.
-"Ahia! Mi ha fatto male, maledetta strega!"-
protestò Saki, massaggiandosi la testa dolorante.
-"Senti un po', signorina! Il Sesto e il Settimo Hokage ti hanno affidato ai miei insegnamenti perché ti
aiutassi a controllare il tuo potere a dovere, e invece cosa fai?! Usi le
tecniche che ti ho insegnato per modificare il passato?! Brava, brava, brava
signorinella! Ecco perché non voglio allievi..."- borbottò fra sé e sé Asha, alquanto contrariata.
-"Ma scusi, mica aveva detto che la tecnica dello
spirito protettore era innocua e positiva?"- chiese Saki,
ghignando sorniona.
Asha la
fulminò con il suo sguardo gelido.
-"Tu, Miss Q.I. 200, sei molto più arrogante di tua
madre e di tuo padre messi insieme, sai? Bellezza e intelligenza uniti uccidono
la modestia, e tu ne sei un esempio lampante!"- sogghignò la dea, con una
punta d'invidia.
-"Lo so, non ho mai preteso di essere modesta, Asha-sensei."- ammiccò la biondina, sicura di sé.
-"Beh, fatto sta che devi smetterla di scorazzare in
giro per il passato, Saki! Hai un potere enorme, che
però usi solo per azioni avventate! Avrai pure un Q.I. pari a quello di tuo
padre, ma almeno lui non si faceva trascinare dalle emozioni come te!"- la
rimproverò la donna, severamente.
-"Ma io sono una dolce donzella di dodici anni in
piena tempesta ormonale, è normale farmi trasportare dalle emozioni!"-
continuò la sua recita da ragazzina ubbidiente.
-"Saki Nara... tu sei
dannatamente intelligente e maliziosa, sei una perfetta miscela di Nara e
Yamanaka... e per questo mi fai paura!"- protestò Asha,
aggrottando le sopracciglia.
-"Lo so, anche Kiba-sensei
me lo dice sempre!"- cinguettò la biondina, divertita.
-"Avanti Saki... lascia
perdere il passato... tu hai un presente da vivere e un futuro da costruire...
lascia stare i ricordi..."- sospirò infine la dea, senza saper che dire.
-"Sì, lo farò, Asha-sensei...
solo che se non fossi intervenuta, a quest'ora io non sarei nata e mia madre
sarebbe morta! E poi sa... il passato mi dà tanta nostalgia... ed era così
bello stare in braccio a papà!"- sorrise Saki,
un po' malinconica.
-"Beh, dubito che a dodici anni riesca ancora a
prenderti in braccio come una volta, Saki!"-
ridacchiò la rossa, divertita.
-"Già, infatti... ma sa, Asha-sensei,
adesso che siamo tutti shinobi, non abbiamo molto
tempo per stare insieme... e mi manca un po' tutto questo..."- sospirò la
biondina, guardando la se stessa bambina che si allontanava.
-"Beh, fa parte della vita, Saki.
Su forza, adesso andiamo."- la invitò a seguirla Asha
-"Kiba-sensei e i tuoi compagni di team ti
staranno aspettando, nel presente!"- le rammentò la dea.
-"A volte un po' la invidio, Asha-sensei...
lei sa tutto e vede tutto... persino il futuro... mentre a me è concesso solo
qualche stralcio di passato..."- sospirò Saki,
affiancando la donna.
-"Credimi Saki, il tuo è
già un potere immenso per un'umana come te. E poi voi umani non siete eterni
come noi divinità, quindi è logico non permettervi di conoscere il futuro.
Altrimenti la vita stessa perderebbe il suo valore. So che sei molto curiosa,
ma devi attendere pazientemente e goderti ogni attimo, perché non potrà tornare
mai più. Ed è proprio questa la sua estrema bellezza."- spiegò Asha, un po' malinconica.
-"Capisco... beh, chissà se quello stupido del mio
compagno di team Daichi Uzumaki
riuscirà a diventare Hokage, un giorno!"-
sospirò Saki, sorridendo.
-"Beh, ci è riuscito suo padre perché non dovrebbe
riuscirci lui, scusa?"- sorrise la rossa, aprendo un varco nel nulla.
-"Asha-sensei... lei dice
che mio padre è al corrente del mio potere? Quello di vedere il passato,
intendo."- gli chiese Saki, un po' triste.
-"Beh, in realtà è un'informazione top secret; sa che
sua figlia è tenuta sotto stretto controllo, quindi è a conoscenza del tuo
potere segreto. Dubito che sappia esattamente di cosa si tratti... però sì,
suppongo che ne abbia un vago sentore. Del resto è pur sempre tuo padre e ha un
quoziente intellettivo 200, non ti pare?"- sorrise Asha,
rassicurante.
-"Già, sarà così."- sforzò un sorriso Saki.
-"Bene, Saki, non
modificare più il passato e cerca di comportarti responsabilmente d'ora in poi.
E tu insieme a quel Daichi Uzumaki
e a quel Hideki Hyuga...
smettetela di far disperare il povero Kiba-sensei!"-
ridacchiò la donna, rassegnata.
-"Okay, ci proveremo! E comunque non deve chiedere a
me di non modificare più il passato, ma... alla prossima Saki!
Io ormai ho già dato! Bye bye!"- la salutò la
biondina, prima di sparire nel varco.
-"La prossima Saki? Oh mio
Dio, è vero... con tutte queste epoche non ci capisco più niente! Sarà il caso
di andare in pensione?"- sospirò fra sé e sé Asha,
disperata.
h
"Salve a tutti. Il mio nome è Saki
Nara. Vado molto fiera del mio nome. Saki significa
"fiore della speranza" ed è stato mio padre a sceglierlo.
Mio padre Shikamaru è uno dei più abili jonin di Konoha e, sebbene sia un
gran scansafatiche, gli voglio un bene dell'anima. Dice che io sono la
"miglior cosa che gli sia successa", il che si presuppone mi ponga
anche al di sopra di mamma e di mio fratello maggiore. Non penso che mio padre
faccia differenze di questo tipo, ma è certo che fra noi due c'è un legame
indissolubile. Credo che questo sia dovuto al fatto che ha cercato di crescermi
in modo da non farmi risultare una "seccatura" come tutte le donne
che lo circondano, ma ultimamente penso proprio che si stia ricredendo... dice
che il gene di mia madre ha sovrastato il suo, il che a me non può che far
piacere.
Mia madre Ino è una medic-ninja
e lavora al fianco del Quinto Hokage, una signora che
governa da quasi più di vent'anni il nostro amato villaggio. Tsunade-sama è una donna molto bella, ma mio padre dice
sempre che, oltre ad essere un'incredibile seccatura, è veramente vecchia. Ha
più di 70 anni ma non mostra nemmeno una ruga... come farà?!
La mia mamma è sua allieva da molti anni, ormai. Da quando
aveva la mia età per esattezza. Anche la mia mamma è molto bella, anzi,
bellissima. E poi è tanto buona e comprensiva, per lo meno con me; sgrida mio
fratello e mio padre in continuazione. Tutti dicono che le assomiglio molto di
carattere, perché ad entrambe piace vestirci alla moda e ci teniamo molto al
nostro aspetto esteriore. Sì, ammetto di somigliarle molto, soprattutto perché
mi piace comandare e forse me la tiro un po'... no, in realtà me la tiro molto,
ma che ci posso fare? Mi viene naturale!
Mio fratello Shou ha 17 anni ed
è un ragazzo semplice e tranquillo, caratterialmente ha preso molto da papà (ma
non la sua innata pigrizia). Shou mi adora, si è
sempre preso cura di me fin da quando eravamo piccoli. Non siamo i classici
fratelli che non si sopportano, anzi, andiamo d'amore e d'accordo (a parte
piccoli litigi che non possono mancare). Shou ha
deciso di seguire la carriera del medic-ninja proprio
come mamma, e bisogna dire che è molto bravo. Dicono tutti che supererà presto
sia mamma che la sua amica Sakura in bravura.
Parliamo un po' di me. Io ho 12 anni e sono molto carina,
molto intelligente e per niente modesta. Del resto, mio nonno Shikaku dice che è normale: una donna che possiede grazia,
intelligenza e modestia non è ancora nata su questa terra e mai nascerà. La
grazia e la bellezza arrivano tutte da parte Yamanaka, l'intelligenza da
famiglia Nara.
Fin da piccola ho passato molto tempo con mio padre, lo
ricordo chiaramente: ricordo le lunghe passeggiate insieme per la campagna, le
ore a giocare a shogi, i lunghi pomeriggi sdraiati a
guardare le nuvole. Insomma, mio padre mi ha cresciuta a shogi
e nuvole. Con Shou non ha potuto farlo, perché le
nuvole lo annoiavano quasi quanto lo shogi. A me
invece affascinano entrambi.
Kurenai-san una volta
mi ha invitata a casa sua, inducendomi a fare uno strano giochino: disse che
anni addietro il maestro di mio padre gliene aveva proposto uno simile. Mio
padre mi osservava attentamente mentre lo svolgevo, ed era rimasto colpito nel
constatare che i nostri ragionamenti erano praticamente identici. Responso del
test? Quoziente intellettivo 200.
Vidi mio padre sbiancare, Kurenai-san
scoppiare a ridere divertita.
-"Che vita dura che ti aspetta, tesoro mio..."-
aveva sospirato mio padre, rassegnato.
La vita dura che ho vissuto è stata rallegrata dal mio
assurdo e chiassoso team di svitati. Tutti svitati. L'unica sana sono io, ma
temo che la pazzia pian piano stia prendendo pure me.
Il mio maestro si chiama Kiba Inuzuka,
e da quanto ne so è un caro amico di famiglia. Credo che a volte mio padre sia
un po' geloso di lui. In realtà, mio padre è geloso di tutti i miei amici
maschi e di qualunque essere del suo stesso sesso che si avvicina a me. Mi sa
che mi vuole zitella!
I miei compagni di squadra sono... assurdamente
fantastici. Hideki Hyuga
non lo sopporto, è uno spaccone e non fa altro che vantarsi della sua abilità
con la spada e con le armi, ma purtroppo c'è da ammettere che è molto carino.
Comunque litighiamo sempre, visto che la sottoscritta gioca di strategie e di
astuzia, lui d'impulso e di forza. Siamo come cane e gatto.
Daichi Uzumaki è figlio del Sesto Hokage
di Konoha e da quanto ho capito deve anche essere
cugino alla lontana di Hideki. Cugini o no, questi
due si odiano e bisticciano a manetta, sebbene credo si fidino ciecamente l'uno
dell'altro. Io e Daichi andiamo molto d'accordo a
dire il vero, sebbene lui si riveli un emerito idiota a volte.
Ah, ovviamente ci provano entrambi con me, anche se all'inizio
non mi sopportavano. Ragion per cui mio padre non li sopporta, soprattutto Hideki. Ovviamente se l'idiota va da mio padre a dirgli
"Signor Nara, un giorno sposerò sua figlia", è ovvio che papà gli
risponderà "Sì, tu provaci e io ti spacco le gambe". Senza contare che la sottoscritta a 12 anni
ha altre cose per la testa che non il matrimonio.
Se quei due idioti dei miei compagni pensassero un po'
meno a me e un po' di più al serio allenamento, senza considerarsi invincibili
solo per il cognome che portano, a quest'ora avrebbero passato anche loro
l'esame dei chunin come me. Invece solo la sottoscritta è stata promossa,
proprio come fece papà alla mia età, e quei due sono stati bocciati insieme
all'altra massa di palloni gonfiati di Konoha.
Adesso che sono chunin, però, ho cominciato a scoprire uno
strano potere, che nessuno ha mai posseduto prima. Il Quinto e il Sesto Hokage hanno convocato una specie di semi-dea di nome Asha affinché potesse diventare la mia maestra ed
insegnarmi come controllare questo strano potere che non riesco a gestire.
Asha-sensei dice che
questo potere mi deriva dal Villaggio del Sogno, a cui il clan di mia madre
appartenne anni or sono.
Nel sonno, non so bene come, riesco a dividere la mia
anima dal corpo e a traslarla in un epoca passata. Ovviamente questa tecnica
non dura molto, ma è utile abbastanza per rivivere bei momenti della mia vita
passata o per curiosare un po' nella gioventù dei miei genitori.
So perfettamente che il mio potere fa gola a molti, in
quanto mi è concesso di modificare il passato. So perfettamente che la mia
famiglia non sa con precisione di questo mio potere, solo mia madre ne è al
corrente, per volontà degli Hokage. Ma so anche che
sono tenuta sotto costante controllo dagli ANBU, così come so che mio padre
intuisce che non sono una chunin normale, e non solo perché il mio Q.I. è 200.
Ma a me non importa. Io sono una chunin di Konoha, e userò il mio potere per proteggere il mio amato
villaggio. Per sempre.
-"Saki?"-
-"Eh?"-
-"Ci sei?"-
-"Ah sì, scusa papà, era sovrappensiero!"-
-"Non starai pensando a qualcuno di quei sbarbatelli
che ti fanno il filo, vero?!"-
-"Ma va, che pensi, papà! E poi quando si gioca a shogi, la mente deve essere libera. Me l'hai detto
tu!"-
-"Mh. E a cosa pensavi,
allora?"-
-"...ti voglio bene, papino!"-
-"Mh. Anche io...
ruffiana."-
-"Ah... papà... scacco matto."-
-"...EH???!!!"-
-The End-
Grazie a tutti quelli che mi
hanno seguita fino a qui con tanta pazienza per i miei aggiornamenti sempre più
sporadici. Ma alla fine, ce l’ho fatta! XD
Un grazie enorme a tutti quelli
che hanno recensito fedelmente ogni capitolo, non sapete quanto mi sono servite
le vostre recensioni!
Grazie a tutti quelli che hanno
inserito la mia storia fra i preferiti e che probabilmente mi hanno seguita
fino a qui…
Insomma… grazie! Perché scrivere
questa storia mi ha dato tanto, e spero che abbia trasmesso qualcosa anche a
voi!
Non so come sia venuta fuori,
forse avevo in mente qualcosa di più… ma a me è piaciuta comunque! Spero valga
anche per voi!
Un grazie speciale alle mie moschineH biancheH Lee ed Elwerien che zitte zitte
hanno letto tutto (e mi hanno obbligata a pubblicare in anticipo il capitolo T.T). Grazie per i vostri incoraggiamenti e consigli, siete
fantasticheH! Vi voglio beneH!
Che altro dire?
Questo è un altro mio omaggio
allo ShikaIno, perché ShikaIno
is ROCK (MoscheH BiancheH ©), evitando plagi vari (tutti i
riferimenti alle mosche nere NON sono puramente casuali).
Perché noi ci crediamo davveroH.
E con questo è tutto. ù_ù
Vi Voglio BeneH
Sakurina