Tharos- La conquista dell'immortalità

di Marty Andry
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In mezzo alla folla comparve, maestoso, Poseidone, che puntava minaccioso il tridente contro Leukos.
Il fratello di Tharos impallidì, stava quasi per perdere i sensi.
Il dio del mare, con gli occhi infuocati e pieni d’ira si fece strada tra la gente che fuggiva verso qualunque luogo spaventata.
 
<< Tu, come hai osato!! >> urlò Poseidone.
Tharos lo guardava esterrefatto, con gli occhi che cercavano urgenti spiegazioni.
<< Di cosa accusate mio fratello, illustre Poseidone? >> s’intromise.
<< Ebbene, tuo fratello ha rubato uno dei cavalli a me sacri nell’isola di Kyma! >>
<< Tharos, non t’intromettere. Sta’ tranquillo, non metterti nei guai. >> gli intimò Leukos.
Tharos annuì rassegnato.
<< Io non avrei mai potuto commettere tale atto, >> rispose << ho solo portato quel cavallo in un’area più verde. >>
<< Menzogne!! >> lo accusò il dio << Non cercare di difenderti, perché su di te cadrà una maledizione, per l’eternità! Che tutti i membri della tua discendenza possano morire annegati nelle acque dell’Egeo! >> sentenziò.
<< Non ne ha il diritto. >> ribatté una voce decisa e dolce al contempo.
Alle sue spalle si stagliò la figura di Atena, dagli occhi gelati come non mai.
Poseidone abbandonò il tridente per terra, sconfitto.
<< Atena, ora riconosco che io, su questa città a te sacra, non posso far nulla. Mi arrendo, colpito al petto dalle tue taglienti parole. >>
<< Va’ tranquillo Leukos. Nettuno, su di voi, non ha alcun potere. >>
E così dicendo le due divinità scomparvero nel cielo.
 
Ci fu chi ebbe da ridire su Leukos e sul suo comportamento, chi fece finta di nulla e tornò alle sue attività.
Quella sera, Tharos, steso sulla sabbia rovente col respiro di Antula mescolato al suo, rifletté su quanto era accaduto.
Aveva ritrovato un fratello, conosciuto Nikandros e ricostruitogli la famiglia. E, cosa più importante, aveva ucciso Atropo.
Ma in cuor suo sapeva che, sicuramente, lo stavano aspettando altre avventure.
 
 
 
FINE




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