cap 2
Era un giorno di sole splendente e Jolene e Yvonne si godevano la
giornata sull’attico del palazzo, sorseggiando un drink. Avevano
passato tutta la notte a lavorare ad un piano, e poi scoprirono che il
vecchio si era semplicemente addormentato, Yvonne si fece una grassa
risata ed ordinò da mangiare mentre Jolene cominciò a guardare qua e là
per i cassetti. Solitamente gli uomini non nascondevano molto le cose,
si limitavano a porle sotto a qualcosa o spostarle in fondo ai
cassetti, e loro miravano a cose di poco conto di cui poi non avrebbero
denunciato la scomparsa, come orologi costosi, contanti stessi, carte
di credito da cui prendevano poco in modo tale che non se ne sarebbero
nemmeno accorti. Puntavano per lo più ai vecchi, poiché era facile
ingannarli, bastavano due paia di gambe e facevano salire subito nella
camera chiunque mostrasse un po’ di mercanzia. Di solito erano Jolene e
Yvonne a fare il lavoro “sporco”, Yvonne si divertiva chiaramente anche
se la sua parte preferita era quando bevevano cocktail immerse nel
lusso, Jolene invece assisteva passivamente a quelle serate, non le
facevano né caldo né freddo, le piacevano molto i soldi però. Olivia
alternava raramente Jolene, lei per lo più rubava e spiava, dava
segnali e il piano di fuga ed entrata, ma in quel momento era
all’università.
-Vorrei che fossimo tutte qui per goderci la riuscita del piano.- sospirò Yvonne tra le bolle dell’idromassaggio.
-Ha già preso i soldi?- chiese Jolene.
-Si,circa trentamila.- sorrise Yvonne mordicchiando la cannuccia del suo drink.
-Trentamila? Ma così se ne accorgerà!-
-Ehy
Jail, non ti agitare, questo è ricco sfondato, e poi dobbiamo pagarci
l’affitto e l’università per tre. – A quel pensiero Jolene tremò un
po’, il soprannome che usava Yvonne per prenderla in giro non aiutava
un gran chè la sua tranquillità.
-Bene, allora vedo se riesco a
trovare qualcos’altro.- Jolene si alzò dal dolce calore
dell’idromassaggio, andò a prendere l’accappatoio ed entrò nella
stanza. Il vecchio era sceso da un pezzo perché doveva “sbrigare delle
cose”. Non fu difficile individuare una collana sullo scaffale del
salone, in bella vista. Jolene non era brava con i gioielli, ma
sembrava d’argento ed al centro c’era una pietra azzurra, senza
pensarci troppo prese e se la infilò nella tasca dell’accappatoio. Lei doveva pur provvedere per la sua famiglia in qualche modo, non sopportava vedere i suoi genitori in quelle condizioni.
Tornò di corsa da Yvonne ch sembrava quasi essersi addormentata.
-Dai Yvi, andiamo, è tardi.-
Per
fortuna Yvonne si alzò senza troppe storie, e se la filarono, lasciando
come al solito un falso biglietto con un numero a caso e un loro bacio
impresso sulla carta.
Incontrarono Olivia fuori dall’università, intenta a bere un caffè mentre le aspettava.
-Ci avete messo un sacco di tempo, pensavo quasi vi avessero beccate.- sorrise Olivia.
Aveva i lunghi capelli biondi sciolti, e due treccine bionde davanti che le coronavano il viso.
-Beh cosa abbiamo preso stavolta?- chiese elettrizzata.
-Seicento
in contanti e una fedina, mi è sembrata d’argento.- spiegò Yvonne, -Oh
Oli, dovevi vedere che lusso, lui si è messo subito a dormire e noi
abbiamo avuto tutto il tempo per rilassarci e prendere ciò che
volevamo.- disse con occhi sognanti. Jolene non disse nulla sulla
collana, che al momento sembrava avere delle insegne luminose che
fuoriuscissero dalla borsa. Non voleva mentire alle altre, la verità
era che si sentiva stupida e pensava di aver fatto un madornale errore,
il suo unico desiderio era quello di riportarlo al proprietario, quella
collana valeva sicuramente tanto. Ma avrebbe fatto tutto da sola, non
voleva metterle in mezzo, non come l’ultima volta, era colpa sua se il
codice della cassaforte era saltato fuori.
-Ehi Jo che succede? Ti sente male?- chiese Olivia bloccando tutti i racconti fantastici di Yvonne.
A
Jolene serviva una scusa per essere assente tutta la giornata, così si
inventò la prima cosa che le venne in mente: -Si, forse è stato
l’alcool di prima mattina.- ipotizzò, -Oggi resto a casa.-
Le tre
avevano organizzato un’uscita per andare a comprare mobili carini per
la casa, da sostituire con quelli vecchi e orribili che c’erano al
momento e fare la spesa, perché i genitori di Olivia sarebbero arrivati
il giorno successivo, ma sapevano tutte che sarebbe andata a finire col
fare anche dello shopping, soprattutto ora che avevano più soldi.
-Ma
dovevamo scegliere il tavolo.. e il divano!- protestò Yvonne.
Quell’uscita era stata programmata da mesi, anche se si conoscevano da
poco si trovavano in totale sincronia e avevano deciso di dividere
l’appartamento fino alla fine dei prossimi tre anni di studio.
L’appartamento era carino, aveva un balcone abbastanza grande e anche
all’interno non era piccolo, perciò Jolene e Olivia avevano costretto
Yvonne a rinunciare all’idea di vivere in un super attico e limitarsi a
sistemare l’appartamento.
Si diressero verso la casa, Olivia e
Yvonne posarono i libri e salutarono Jolene, che era distesa sul letto.
Jolene aspettò circa una quindicina di minuti, vide Yvonne e Olivia
allontanarsi e si assicurò che non tornassero indietro, dopodiché
indossò un completo estivo ma elegante e si diresse verso l’Hotel a
cinque stelle della sera prima.
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