He saved me like he killed me.

di Leobsession
(/viewuser.php?uid=701487)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Era il tredici dicembre. Quella mattina mi svegliai, erano le sette. Cercavo il coraggio per alzarmi, faceva freddo e non avevo voglia di affrontare un'altra noiosissima giornata scolastica. Mi alzai e provai a svegliarmi un pó, ma come ogni mattina a svegliarmi c'erano le urla dei miei, provienienti dal piano di sotto. Andai in bagno, mi feci una doccia e finii di preparmi. Subito dopo indossai la mia felpa larga e i miei jeans e mi precipitai giù. Ogni scalino che scendevo, le urla si facevano sempre piú forti e chiare e la mia paura aumentava a vista d'occhio. -Dove sei stata ieri sera? Rispondimi!- Regredii, volevo indietreggiare ancora di piú ma purtroppo dovevo uscire di casa per andare a scuola. Avevo paura, terribilmente. E avevo ragione! Piano piano l'immagine di mio padre che urlava contro mia madre si faceva sempre piú vicina. Continuai a scendere, sul tavolo c'era una bottiglia di birra vuota: la presi e la gettai nel cestino. Aprii la porta, non si accorsero neanche della mia presenza, e uscii. Sibilai un ciao, ma non mi sentirono. Continuarono a litigare, a urlare; io mi allontanavo sempre di piú. Infilai le cuffiette. Mi chiamó mio padre per avvertirmi che non ci sarebbero stati nè lui né mia madre il pomeriggio. Continuai a camminare, la testa rivolta verso il basso e le cuffie nelle orecchie. Alle otto ero giá davanti al Classico, e pensare che un anno e mezzo prima ero emozionatissima di entrare in quella scuola per la prima volta! Entrai e mi appoggiai sul banco, poi arrivó Sara. Iniziammo a parlare del più e del meno, del fatto che dopo dieci giorni, ovvero dopo le vacanze di Natale, i prof avrebbero mischiato gli alunni del Va e del Vb. Saremmo quindi diventati una classe a metá, l'altra metá sconosciuta. Non ero afflitta per il fatto di cambiare classe, e quindi compagnia. Semplicemente non mi andava di ricominciare tutto da capo. E se poi fossi capitata in classe con Vale? Insomma ci eravamo lasciati da tre mesi, e non faceva altro che raccontare puttanate sul mio conto a tutta la scuola. A breve arrivarono tutti e iniziarono cinque ore di pura tortura.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2665625