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di Matrider90
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Mi sveglio. Le prime luci dell'alba entrano dalla finestra della mia stanza. Un po' assonnato prendo l'orologio a carica da sotto il mio cuscino e, cercando di mettere a fuoco, guardo l'ora. Sono le 5. Mi scappa un leggero sorriso pensando che tra qualche ora sarà ufficialmente il mio compleanno. Il mio fratellino, dorme beato nel letto difronte al mio. Accanto c'è un piccolo comodino con una grossa candela accesa e consumata in gran parte. Come al solito avrà avuto paura del buio e non avrà voluto spegnerla. Metto i piedi giù dal letto e, in modo quasi automatico, mi infilo maglietta e pantaloni che sono freddi e secchi per i troppi lavaggi. Senza guardare, allungo una mano sotto il letto e prendo gli stivali da caccia che, in fondo, sono gli unici che possiedo. Prendo nuovamente l'orologio e giro la carica finché non sento un piccolo “click” che mi annuncia il suo funzionamento per altre sei ore e lo metto in tasca. Dal giorno del “grande buio” quasi nessun apparecchio elettronico a più funzionato e di batterie non se ne trovano molte. Apro il cassetto del mio comodino e raccolgo una piccola foto alquanto rovinata e scolorita dagli anni. Nella foto sono ritratti i nostri genitori morti ormai da 4 anni. Fisso la foto e mi perdo per un attimo nei loro volti sorridenti, cercando di ricordare i bei momenti passati assieme, finché il ricordo della loro morte non si palesa vivido nella mia mente. Un'immagine che, dopo tutti questi anni, popola ancora i miei incubi. Distolgo subito lo sguardo e ripongo in tutta fretta la foto nel cassetto cercando di allontanare la mente dai brutti pensieri. La nostra casa è un'unica stanza, piccola e con le pareti grige senza intonaco o vernice che la rendono piuttosto tetra. Nell'angolo sinistro, non molto lontano dal mio letto, c'è un camino spento con ancora i residui della cenere.




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