Romanzo
storico.
“Vorrei che scrivessero un libro
su noi,
sulla tua speranza biblica,
sulla mia pazienza anoressica.
Vissero a cavallo fra due secoli,
guardarono il mondo che se ne va.
Vissero a cavallo fra due secoli
guardando il mondo che se ne va.
Ma preferirono pensare che,
potesse durare per sempre...”
“C'era una volta, non tantissimi anni fa,
una bellissima bambina...
Aveva lunghi
capelli rossi, lisci come la seta e lievemente ondulati sulle punte,
come a richiamare le tenui onde del mare.
I suoi occhi
erano grandi, color della terra fertile.
Il suo sorriso
faceva invidia ad ogni singolo raggio del sole.
Viveva
spensierata in una bellissima casetta nel bosco, un posto segreto e
isolato, lontano dalla crudeltà dell'uomo.
Erano stati i
suoi amorevoli genitori a creare quel piccolo paradiso terrestre.
Una sorta di
ampolla di cristallo,di parvenza fragile e delicata, ma abbastanza
forte per proteggere il loro piccolo cucciolo da ogni male.
Farla crescere
felice.
Il suo cuore
non doveva essere contaminato.
Un giorno però
la piccola si addentrò nell'oscuro bosco.
Non voleva
disobbedire al suo caro papà, che ogni giorno le ripeteva di non andare
oltre la siepe al confine.
Ma il suo
sguardo, attento e minuzioso, fu catturato da una bellissima farfalla
bianca che volava senza sosta, con movimenti simili a dei bei ghirigori
invisibili, vicino alle loro rose.
I suoi piccoli
piedini si mossero senza controllo per seguire quel meraviglioso e
fatato volo e alla fine...
Si perdette!
Ma non aveva
paura.
D'altronde la
nostra protagonista non aveva mai avuto, per sua fortuna, la
possibilità di assaporare tale sentimento.
Camminando
camminando urtò contro qualcosa....
Era un piccolo
bambino, all'incirca della sua età.
Dormiva in una
posizione al quanto scomoda, spalla appoggiata ad un albero e braccia
intrecciate dietro la testa.
Nonostante
questo il suo sonno sembrava intenso.
“Ehi tu, bambino, svegliati!”
Ci vollero
molti richiami, qualche stretta di naso e colpetto sulla sua testa
verde ma, finalmente, il piccolo aprì gli occhi.
Era la prima
volta per entrambi...
Fare la
conoscenza di qualcuno, parlare per ore, sorridere senza motivo,
giocare e rincorrersi fino allo sfinimento.
Durante il
loro primo incontro fecero una promessa: Vedersi ogni giorno.
Promessa
ovviamente mantenuta.
Gli anni
passarono...
I bambini
erano ormai diventati due ragazzini.
E tra giochi,
corse tra campi di fiori, sorrisi sinceri e mani intrecciate
goffamente, i nostri protagonisti scoprirono un nuovo sentimento.
Un sentimento
forte e purissimo, tra i più belli esistenti.
Questi due
ragazzi scoprirono l'amore!
E lo
assaporarono per sempre, felici e contenti!”
Questa è la fiaba
che ogni sera racconto alla mia splendida Sachiko.
Ogni bambino,
ogni bambina ha il diritto ad una favola.
Ed io non manco
mai a questo momento...
Lo faccio per
lei, per la sua splendida infanzia da vivere profondamente.
Lo faccio anche
un po' per me, che di fiabe non ne ho mai ascoltate.
La mia storia è
diversa dalla classica storia delle principesse.
Nel mio mondo ci
sono mostri indistruttibili, persone importanti perse troppo presto,
mani viscide e violente che mi trafiggono, occultando con segni
indelebili questo mio involucro corporeo.
Non ho avuto
abbracci materni caldi e accoglienti...
Mi è mancato un
papà/eroe pronto a proteggermi da ogni male...
Ho camminato da
sola per troppo tempo, dentro questo mio tunnel arredato da me stessa.
Mi sono protetta,
certo l' ho fatto a mio modo...
Indossando la mia
maschera di durezza ad ogni nuovo colpo sulla schiena,
il mio sorriso
finto ad ogni graffio sui polsi,
soffocando ogni
lamento, fermando quelle lacrime ogni volta che il mio corpo veniva
marcato senza amore.
No, non fate
quelle facce tristi. Il mio racconto non è mica finito!
Sono state tante le volte in cui mi
sono chiesta perché Cenerentola abbia perso la scarpetta di cristallo
mentre sfuggiva dal castello, nonostante fosse esattamente della sua
misura.Secondo me, l'ha
fatto apposta per attirare l'attenzione del principe. O forse il mio,
all'epoca, era solo il sospetto ingegnoso di una donna che si è persa
in un monologo sterile e non riesce ad agguantare la felicità. (*)
Ma la felicità
arriva!
Zoro...
A quel tempo, il
mio mondo era davvero piccolo. Non ero ancora consapevole di quanto lo
fosse, ed ero decisa ad andare avanti con tutte le mie forze. Ho sempre
pensato che quella fosse la vera me.
"Io non
cambierò!"
Lo pensavo
davvero.
Che sarei potuta
cambiare per amore, era una cosa... Che non avevo mai neanche
immaginato.
Solo l'amore può
farci vedere le sfumature del paesaggio di fronte a noi..
Può farci sentire
il vento soffiare dolcemente.
Non avevo idea
che ogni cosa in questo mondo potesse cambiare.
La persona che me
l'ha fatto capire...
È stata Zoro.
Ma...
Lo Zoro che mi ha
insegnato tutto questo...
Non c'è più.
“...ma preferirono pensare che
potesse durare per sempre!”
NOTE
DELL'AUTRICE: Salve a tutti....Sono già tornata con una nuova storia.
Oddio! Non riesco più a fermarmi...
Ormai One piece
mi è entrato nel cervello e, appena mi capita di pensare a qualche
situazione, avvenimento o frase, ecco che il bisogno di scrivere prende
il sopravvento.
Tutto questo
grazie anche a voi, ai vostri stupendi commenti sulla mia ultima
fanfiction con stesso fandom ^^
Me ultra felice!
Questa volta
voglio provare a scrivere qualcosa con più capitoli (incrocio le dita)
Non me ne
vogliano le lettrici della mia storia su Vampire knight ancora non
conclusa ma...
Che ci posso fare
se lo Zo/NAmi si è impadronito della mia tastiera.
Credo di
aggiornare il primo vero capitolo stasera stessa, questa è una sorta di
prefazione.
Ringrazio di
cuore ancora tutte e spero di ricevere più feedback possibili, vanno
bene anche i negativi, tutto va bene per crescere ;)
Un mega saluto.
Ah! Dimenticavo.
Le frasi ad inizio e fine capitolo
(così come il titolo di questo) sono frasi della canzone “Romanzo
storico” di Erica Mou.
(*)la
frase della scarpetta di Cenerentola è una citazione del manga di Nana.
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